Sonoro: immersivo ma la musica stanca presto
Il reparto audio è discreto ma non all'altezza di quello visivo. La musica iniziale sa molto di Conan il Barbaro e in generale la colonna sonora è sempre epica e ricca di pathos, ma diventa presto ripetitiva. Fatto del resto abbastanza normale per un titolo che ha una longevità di centinaia d'ore.
Le peripezie nella provincia di Cyrodil sono allietate da moltissimi dialoghi, bene interpretati e grazie al cielo non doppiati in italiano. Con tutto il rispetto per chi non capisce l'inglese, basta sentire l'intensità di un attore come Patrick Stewart nelle prime scene - interpreta l'Imperatore Uriel Septim - per capire quanto conta l'interpretazione anche nei giochi.
Girando per le vie cittadine si sentono comparse e personaggi vari chiacchierare del più e del meno. Spesso orecchiando qua e là si scoprono spunti e indizi per varie missioni secondarie. Anche nei labirinti o nelle fortezze ostili può capitare di cogliere due "cattivi" discutere del più e del meno e devo ammettere che è abbastanza buffo sentire vampiri, briganti e orchi salutarsi e congedarsi con cortesia da lord britannico.
Per quanto riguarda gli effetti audio che accompagnano le scene di combattimento, se il clangore delle armi che cozzano contro scudi e corazze è ottimale, Bethesda poteva curare meglio il sonoro degli incantesimi. Infine il sonoro ambientale è a sua volta di buon livello e contribuisce maggiormente all'immersione nel mondo di gioco, variando radicalmente da un luogo all'altro. Nei labirinti il rumore dei propri passi rimbomba cupo mentre tra i campi sembra di sentire il profumo dell'erba mentre gli stivali corazzati frusciano tra felci e frasche.