Sony contrattacca sulla PS3 con Linux

La rimozione della possibilità d'installare un altro sistema operativo sulle Playstation 3 Fat ha fatto imbestialire gli utenti. Negli Stati Uniti un procedimento con status di class action procede, ma Sony sta cercando di chiudere i giochi il più presto possibile.

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a cura di Manolo De Agostini

Sony Computer Entertainment America ha presentato una richiesta di annullamento del caso per la class action riguardante la rimozione della funzionalità "Installa un altro sistema operativo" dalla PS3 Fat - tutti i modelli prima dell'attuale modello Slim. Lo scorso aprile attraverso l'aggiornamento 3.21 Sony aveva rimosso questa funzionalità, adducendo a problemi di sicurezza - leggasi tentativi di hacking. L'update era obbligatorio, pena l'impossibilità di accedere al servizio online Playstation Network.

Secondo gli avvocati dell'azienda nipponica, l'accordo di licenza del software di sistema e i termini di servizio del PSN danno il diritto a Sony di agire come preferisce sul firmware. Per la precisione il colosso giapponese può "disabilitare o alterare funzioni, terminare o limitare l'accesso al PSN".

Sony assicura inoltre di non aver mai pubblicizzato la caratteristica sulla confezione della PS3 o nelle campagne sui mass media. Le prove portate dall'accusa sono ritenute un "mix di citazioni prese da oscuri articoli e pubblicazioni di terze parti non pertinenti e alcuni riferimenti fuori dal contesto o incompleti su alcune pagine del sito SCEA e sul manuale utente".

La scorsa settimana Sony ha depositato un'altra mozione che attacca lo status di class action del procedimento. L'azienda asserisce che i querelanti non sono venuti a conoscenza dell'uso della funzione nello stesso modo.

Un rappresentante dei querelanti ha dichiarato al sito IGN che stanno studiando le mozioni avanzate da Sony per controbattere. "Questo tipo di richieste sono comuni a questo punto della contesa e crediamo di avere argomenti sufficienti per cui le istanze dovrebbero essere respinte".

"Nel frattempo, abbiamo chiesto a Sony di girarci i documenti interni che riguardano il motivo per cui la funzione è stata rimossa. Non vediamo l'ora di esaminare quei materiali," ha concluso il rappresentante. Entrambe le istanze saranno valutate dalla corte del distretto Nord della California il 4 novembre.