Star Wars: Knights of the Old Republic, 15 curiosità che non conoscevi

Mentre aspettiamo di leggere nuovi dettagli sul remake, eccovi una raccolta di curiosità legate a Star Wars: Knights of the Old Republic.

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a cura di Marco Patrizi

Editor

Lo scorso settembre Lucasfilm Games ha senza dubbio alzato la pressione nell’aria del PlayStation Showcase con l’annuncio ufficiale del remake di Star Wars: Knights of the Old Republic in sviluppo in collaborazione con Aspyr, e anche noi abbiamo parlato dei diversi motivi per cui questo remake ci esalta.

Mentre aspettiamo di leggere nuovi dettagli su questo progetto, eccovi una raccolta di curiosità legate a uno dei migliori videogiochi tie-in di Star Wars di tutti i tempi.

Tenete presente che l’articolo conterrà alcuni spoiler, quindi ovviamente evitate di leggerlo se non avete mai giocato al gioco.

Tanto tempo fa...

Il motivo per cui l’allora LucasArts non si occupò internamente dello sviluppo del gioco fu che era già impegnata con diversi altri progetti. Inoltre l’intento era quello di creare un gioco di Star Wars con una storia che fosse travolgente, inoltre molti dei loro membri erano grandi fan dei primi due Baldur's Gate. Si decise dunque di affidare il progetto a un team esterno chiaramente esperto in quel senso. L’allora presidente Simon Jeffrey contattò i fondatori di BioWare Ray Muzyka e Greg Zeschuk, e insieme definirono le idee alla base del titolo.

Inizialmente l’intento era quello di inserire cronologicamente il gioco ai tempi della Guerra dei Cloni, in modo da poter incrociare i personaggi principali della saga cinematografica come Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi, ma questo comportava dei pesanti limiti a BioWare sulla storia, dato che il tutto doveva incastonarsi perfettamente in un canon già conosciuto. Alla fine tale intento venne abbandonato e le vicende sarebbero state ambientate migliaia di anni prima dei film in modo da dare a BioWare totale libertà creativa.

The Crunch Menace

Ebbene sì, se pensavate che quella del crunch fosse una pratica degli ultimi anni purtroppo eravate in errore. Già a quei tempi molti dipendenti di BioWare furono portati a ritmi massacranti di lavoro, stiamo parlando di turni di 16 ore e anche più consecutive. Una pressione considerevole, anche considerando che la data di uscita del gioco venne rimandata ben due volte.

Certo il risultato fu impressionante (seppur non esente da bug), ma ottenuto a un prezzo molto alto.

Ispirazione multipla

L’universo creato da George Lucas è ovviamente il fondamento su cui Knights of the Old Republic è stato creato, ma per la sua trama gli autori si lasciarono ispirare anche da altri film. Il team infatti voleva che nel corso dell’avventura ci fosse un colpo di scena paragonabile alla rivelazione dell’identità di Darth Vader ne L’Impero Colpisce Ancora. A questo fine gli autori analizzarono diversi film e in particolare Fight Club e Il Sesto Senso gli diedero non solo l’idea per il plot twist relativo a Revan, ma anche gli elementi narrativi che dovevano fungere da indizi per il giocatore per intuire la verità.

Il Ritorno del Dungeon Master

I personaggi di Knights of the Old Republic ricalcano sicuramente dei modelli piuttosto comuni del franchise, ma allo stesso tempo sono ben caratterizzati e credibili. Il segreto del loro spessore è che alcuni di essi sono stati “riciclati” dal game designer James Ohlen da alcuni suoi personaggi creati per delle sessioni di Star Wars: The Roleplaying Game, un gioco di ruolo tabletop (come Dungeon & Dragons) pubblicato da West End Games a cui giocava spesso con i suoi amici.

È stato lo stesso Ohlen a dichiararlo, confessando di aver fatto la stessa cosa anche per creare dei personaggi di Baldur’s Gate. La sua spiegazione è stata che per creare dei personaggi efficaci occorre molto tempo, e quindi ha utilizzato alcuni che aveva già ideato in passato.

Che dire, un ottimo modo per ottimizzare le proprie energie creative. Quindi se siete dei giocatori di ruolo ricordatevi: mai buttare le proprie schede personaggio, un domani potrebbero tornarvi utili.

Recasting formale

Bastila Shan è sicuramente uno dei personaggi più importanti e memorabili di Knights of the Old Republic. Forse proprio per questo sarà una sorpresa sapere che inizialmente non era stato affatto prevista. O meglio, originariamente il suo ruolo doveva essere ricoperto da Vima Sunrider, una giovane maestra Jedi protagonista della serie di fumetti “Tales of the Jedi” che nel gioco avrebbe ereditato il talento della Meditazione da battaglia da sua madre Nomi. Questa soluzione venne però scartata per via di problemi di trademark del nome “Sunrider”, perciò si scelse di creare il personaggio ex-novo di Bastila. Prima di questo cambiamento era il personaggio di Juhani ad avere quel nome, ma in seguito venne assegnato alla giovane Jedi e a lei venne dato il nome in Juhani.

Le vie della Forza

Nonostante una delle particolarità di Knights of the Old Republic sia quella di poter visitare alcuni pianeti nell’ordine che preferiamo, esiste in realtà una successione canonica: Taris, Dantooine, Tatooine, Kashyyyk, Manaan e Korriban.

In particolare lasciare Korriban per ultima sbloccherà alcune scelte di dialogo. Se infatti ci si avventura nel pianeta anzitempo, nessuno crederà che il protagonista è Darth Revan; se invece lo si lascia per ultimo, e si conducono bene i dialoghi, è possibile convincere il preside dell’accademia Sith Uthar Wynn e la sua apprendista Yuthura Ban della sua identità.

Il volto impenetrabile

La maschera di Darth Revan è più di un mero ornamento estetico. Essa risale alle antiche Guerre Mandaloriane e faceva parte di un’armatura indossata da una donna mandaloriana morta durante l’attacco del pianeta Cathar per mano dei Neo-Crusader mandaloriani.

Dieci anni dopo la tremenda battaglia, la maschera venne trovata da Revan, che allora era un cavaliere Jedi inviato dalla Repubblica Galattica a investigare sul massacro della popolazione del pianeta. Affranto e infuriato da quella devastazione, Revan indossò la maschera e giurò di non rimuoverla finché i Neo-Crusader non fossero stati annientati. Un anno dopo aver condotto la Repubblica alla vittoria contro i mandaloriani, Revan si auto proclamò Signore Oscuro dei Sith e mantenne la maschera come parte della sua tenuta, almeno fino a quando non venne catturato dall’Ordine Jedi prima degli eventi del gioco.

Non si torna indietro

Dalla versione finale di Knights of the Old Republic è stato tagliato via un epilogo piuttosto “agrodolce”. Normalmente se il giocatore impersona una Revan femmina votata al Lato Oscuro, e se porta a termine la romance con Carth Onasi, alla fine del gioco questi cercherà di farla desistere dal suo intento; a quel punto possiamo scegliere di ucciderlo, farlo uccidere da Bastila o convincerlo a seguirci. Originariamente, però, avrebbe dovuto esserci anche un’altra opzione, ovvero quella di uccidere Bastila e morire assieme a Carth a bordo della Star Forge, ottenendo quindi una sorta di redenzione all’ultimo secondo dalla via del Lato Oscuro. Il finale però venne tagliato per motivi di tempi di sviluppo (che come vi abbiamo già detto erano stretti); probabilmente gli autori hanno scelto di sacrificare questo perché tutto sommato era il più incongruente con il percorso scelto fino a quel momento dal giocatore.

Remoto retaggio

In Knights of the Old Republic ci sono alcuni personaggi il cui cognome ci fa desumere che possano essere gli antenati di altri personaggi visti nelle saga cinematografica. Abbiamo infatti visto l’ammiraglio Forn Dodonna, probabilmente collegata genealogicamente con il Generale Jan Dodonna dell’Alleanza Ribelle; su Tatooine abbiamo incrociato Komad Fortuna, che probabilmente è un lontano parente di Bib Fortuna, il maggiordomo di Jabba the Hutt; durante il gioco viene inoltre nominata la ricca famiglia Organa, sicuramente la stessa di Bail Organa che avrebbe adottato Leia.

Non solo, ma possiamo trovare dei riferimenti meno diretti anche da alcuni equipaggiamenti disponibili nel gioco. In particolare è possibile trovare la cintura di Galduran Calrissian, probabile antenato di Lando Calrissian; oltre all’armatura e il blaster di Cassus Fett, personaggio di spicco dei Neo-Crusader mandaloriani appartenente allo stesso clan di cui molti anni dopo avrebbe fatto parte Jango Fett.

What's in a name?

Molti dei nomi di personaggi sono semplicemente frutto della fantasia, ma dietro a quello del droide HK-47 c’è una storia curiosa legata allo sceneggiatore del gioco Drew Karpyshyn. Negli anni passati alla sua carriera in BioWare Karpyshyn era membro di una squadra di biliardo che aveva proprio il nome HK-47. Starete pensando che si tratta di un nome ben strano, e in effetti non possiamo darvi torto, ma non era random. I compagni di squadra di Karpyshyn avevano tutti come cognome Harrison, quindi le due lettere stavano per i cognomi dei membri. Per quanto riguarda i numeri è presto detto: i membri della squadra volevano che il nome fosse in qualche modo minaccioso, dunque utilizzarono l’assonanza con l’AK-47, un fucile d’assalto russo, e arrivarono così a HK-47.

L’anima del party

A proposito di HK-47, i fan di Knights of the Old Republic sicuramente lo ricordano come uno dei droidi più riusciti dell’intero franchise grazie alla sua personalità cinica e i suoi commenti al vetriolo. Eppure c’è stato il forte rischio che il droide assassino venisse caratterizzato in modo molto più anonimo. Inizialmente infatti le sue battute della sceneggiatura erano molto più asettiche e la sua voce avrebbe dovuto essere fredda e sinistra.

Questa cosa però non convinceva affatto Kristoffer Tabori, l’attore che ne curava il doppiaggio, e inserì nel copione una buona dose di dark humor e sarcasmo. Diversi membri del team non approvavano ed erano piuttosto infastiditi da quel cambiamento, ma il direttore del doppiaggio Darragh O'Farrell favorì l’iniziativa di Tabori e lo lasciò fare.

“Forse gli archivi sono incompleti”

Se vi siete dispiaciuti per il finale cestinato che vi abbiamo descritto poco fa, pensate che non è stato nemmeno il taglio più pesante. Dalla versione finale del gioco infatti è stato escluso un intero pianeta, ovvero Sleheyron. Durante il gioco viene in effetti nominato in alcune occasioni, ad esempio da HK-47 nel narrare il suo background legato a Bochaba.

Sleheyron è un pianeta vulcanico dell’Orlo Esterno controllato dagli Hutt, gran parte della sua economia gira attorno al traffico degli schiavi e la sua particolarità nel gioco sarebbe dovuta essere una grande arena in cui gli Hutt organizzavano degli scontri all’ultimo sangue simili ai combattimenti di gladiatori. Alla fine venne tagliato per rientrare nei tempi di lavorazione.

Sembra però che l’idea venne ripresa per Jade Empire, RPG di BioWare uscito due anni dopo che sfruttava lo stesso Odyssey Engine di Knights of the Old Republic.

The Return of the Sith

Come sappiamo, tutta la narrazione dell’Universo Espanso di Star Wars è stato de-canonizzato quando Disney ha comprato il franchise, relegandola in una branca ufficiosa chiamata Star Wars Legends. Sembra però che Revan sia stato sostanzialmente riportato all’interno del canon, o almeno è quello che indicano vari indizi. Nell’ultimo film Star Wars: L'ascesa di Skywalker abbiamo visto infatti la 3a Legione Sith denominata “Legione Revan”, e addirittura nell’artbook ufficiale del film è possibile osservare delle statue di signori oscuri sul pianeta Exegol, e Revan è tra questi assieme a Darth Malak e Darth Nihilus.

Infine, Revan era stato inizialmente previsto per un’apparizione nella serie animata The Clone Wars, assieme a Darth Bane, nel diciassettesimo episodio della terza stagione, intitolato “I fantasmi di Mortis”, ma venne in seguito escluso.

Progetti oscuri

Knights of the Old Republic ottenne un meritato successo di critica e vendite e LucasArts ovviamente pensò subito di crearne un seguito. Come sappiamo non fu BioWare ad occuparsene, ma ciò nonostante il game designer James Ohlen aveva discusso effettivamente una sua idea base per un sequel. Nella sua visione il protagonista sarebbe stato seguito nel corso dell’avventura da un maestro Jedi della stessa razza di Yoda e Vandar Tokare, ma verso la fine del gioco avrebbe scoperto che in realtà il suo mentore era sempre stato dalla parte del Lato Oscuro e lo aveva manipolato fino a quel momento. Sembra che qualcuno a Obsidian abbia preso appunti di questa idea, dato che (escludendo il particolare della razza) l’idea alla fine è stata praticamente realizzata in The Sith Lords con il personaggio di Kreia.

Trilogia mancata

Per molti anni i fan hanno chiesto a gran voce un nuovo seguito di Knights of the Old Republic, ma in pochi sanno che in realtà un terzo capitolo era stato approvato da LucasArts che ne aveva addirittura iniziato la produzione, anche se non esattamente nel modo tradizionale. Nei primi anni 2000 infatti era iniziato lo sviluppo del progetto Proteus, un MMO ambientato nell’universo di Star Wars che sarebbe dovuto essere portato avanti parallelamente a Star Wars Galaxies, ma mentre quest'ultimo era in esclusiva per PC, Proteus sarebbe stato destinato agli utenti console. Alla fine il progetto venne cancellato e il suo team di sviluppo venne riallocato alla creazione di Knights of the Old Republic 3. John Stafford, che all’epoca era coinvolto nello sviluppo, ha confermato che i lavori stavano proseguendo abbastanza bene, tanto che il team aveva già delineato buona parte dei personaggi, delle location e delle missioni. La storia avrebbe portato il giocatore a seguire le tracce del misterioso viaggio di Revan fino a ritrovarsi a combattere contro dei signori Sith molto più antichi e terrificanti di quelli incontrati fino a quel momento.

Alla fine anche questo progetto non venne portato a compimento a causa di alcuni tagli di budget subiti nel 2004. Chissà se il futuro remake di Knights of the Old Republic cambierà qualcosa nel futuro di questa serie.