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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Uno dei tanti problemi che affligge la line up Xbox è sicuramente quello della mancanza di una diversificazione dei generi proposti; fino ad ora, il 2018, è stato sorprendentemente protagonista di un cambiamento decisivo, grazie all'arrivo di Sea of Thieves e l'ormai imminente State of Decay 2, che abbiamo da poco potuto valutare sulle nostre pagine. Che piaccia o no, quest'ultimo prodotto di Microsoft Studios e Undead Labs rappresenta una boccata d'aria fresca per Xbox e i suoi fan.

Il gioco, riesce a essere unico nel suo genere e di conseguenza appartenere a quella schiera di esperienze ricercate e di nicchia, che aggiunte ad una serie di progetti più conosciuti e importanti come Halo o Gears of War, può convincere un consumatore all'acquisto di una Xbox One. Le sue meccaniche profonde e il modo di approfondire il tema zombie su strade più gestionali che action, lo fanno assomigliare a un The Walking Dead interattivo, dove scelte, modi di fare e alleanze, contano più di tutto il resto.

L'aiuto del Game Pass

Il primo State of Decay fu un tentativo di proporre qualcosa di coraggioso sul mercato, ma le console di vecchie generazione stavano terminando il loro ciclo vitale e le problematiche tecniche del Cry Engine su un titolo indipendente si facevano sentire; inoltre è risaputo che il marketing per un progetto di quella portata non riusciva a raggiungere un grande pubblico. Per fortuna il passaparola e le buone recensioni hanno incuriosito una quantità tale di persone, da poter pensare di realizzare un secondo capitolo.

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La domanda è: come fare a spiegare un survival game con delle meccaniche così particolari? Non è un compito semplice in effetti,  per questo motivo il Game Pass risulta essere un servizio fondamentale ai fini della popolarità e della diffusione del brand. Con soli 10 euro al mese, non solo riuscite a giocarci il secondo capitolo al day one, ma addirittura a recuperare il primo, oltre che ad altri 120 titoli, non male no? Grazie a tutto ciò, un'esperienza ristretta come State of Decay 2 potrebbe raggiungere un pubblico più ampio e ciò significa: più streaming e quindi più vendite e notorietà.

ssC'è a chi piacerà e a chi no, ma almeno verrà testato, provato; alcuni si appassioneranno, altri no, ma quello che importa è che se ne parli, se ne discuta e si formi una community tale, da convincere Microsoft a credere in un supporto deciso e magari in un sequel più coraggioso e imponente. State of Decay 2 rappresenta l'esclusiva perfetta per essere giocata e provata su Xbox Game Pass.

L'importanza di essere differenti

Phil Spencer aveva promesso diversificazione, non si può dire che la promessa non stia venendo, in parte, mantenuta. State of Decay 2 riesce non solo a colmare la mancanza di un genere in esclusiva sulla propria piattaforma, ma anche di presentarsi come un riferimento monopolistico, poichè un titolo simile non è reperibile su altre piattaforme concorrenti, almeno non ancora. Cosa lo rende così differente da survival dello stesso tema? Di zombie game ce ne sono in quantità, dai Dead Rising fino all'ottimo Dying light, ma nessuno di loro è riuscito a identificarsi in un'esperienza a 360 gradi. Sopravvivere non significa solo usare un'arma per difendersi, ma, al contrario, saper creare alleanze, amicizie, edifici utili per il proprio fabbisogno, significa persino sapersi rapportare in situazioni critiche. Il videogioco di Undead Labs punta proprio a questo, insegna a vivere in una comunità al limite della disperazione, dove il saper gestire i propri personaggi è più importante che fare a pezzi morti viventi.

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Pur essendo un prodotto con qualche magagna tecnica di troppo, la sua profondità e originalità lo rendono molto ricercato, proprio per questo, pur non essendo perfetto in ogni sua parte, rimane un peso positivo non indifferente nella line up e necessita di essere preservato nel tempo come possibile franchise. Differenziarsi è quindi importante, ancora meglio se  si riesce a farlo con qualcosa di estremamente peculiare, come il seguito azzeccato di State of Decay; le sue potenzialità ancora inespresse presagiscono un futuro interessante, che potrebbe persino garantire un terzo capitolo ancora più approfondito rispetto a quanto già fatto fino ad ora.

State of Decay 2 riesce non solo a colmare la mancanza di un genere in esclusiva sulla propria piattaforma, ma anche di presentarsi come un riferimento monopolistico, poichè un titolo simile non è reperibile su altre piattaforme concorrenti.

L'esempio deve portare Microsoft a osare di più in questi tipi di esperimenti, soprattutto ora che c'è questa grandissima opportunità del Game Pass, dove anche piccole nicchie di mercato possono trovare un proprio successo, seppur più contenuto nella sostanza economica.