Statik

Abbiamo avuto modo di provare la nuova ondata di giochi in arrivo per PlayStation VR, ecco cosa ne pensiamo!

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

Statik è un escape room/puzzle game in cui vestiremo i panni di cavie da laboratorio. Ogni giorno ci troviamo all'interno di scenari poco familiari alle prese con strani macchinari montati al posto delle mani mentre il criptico Dr. Ingen - che il giocatore vedrà volutamente sfocato in volto per non essere identificato - sarà presente ad analizzarci.

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Abbiamo provato un livello della demo in cui bisognava accendere tre interruttori risolvendo prima due enigmi basati sull'accensione di luci di diverso colore e un ultimo enigma basato sull'ascolto di una registrazione per cogliere le giuste informazioni e impostare una combinazione di immagini

La visuale era affidata ai nostri occhi muovendo la testa per guardarci anche dietro le spalle, in cerca di indizi che in realtà erano proprio davanti ai nostri occhi ma ben congegnati in modo da non risultare subito così evidenti. Ciò che ci ha colpiti è proprio l'uso dei sensi che il gioco cerca di coinvolgere, in particolare vista e udito.

Statik

Ci è stato confermato da Dave Mervik, narrative designer presso Tarsier Studios, che uno degli obiettivi era coinvolgere i diversi sensi e lasciare al giocatore il gusto della scoperta senza troppi aiuti anche se il gioco cercherà nelle fasi iniziali di abituare il giocatore a un certo tipo di ragionamento. I livelli di prova proposti erano di qualche grado più difficili rispetto alle prime battute, ma nulla di insormontabile.

Il titolo avrà una sua storia e sarà importante prestare attenzione anche alle conversazioni del dottor Ingen che magari non sa che lo stiamo ascoltando... o ai dettagli posti all'interno degli scenari. Ci è sembrato un prodotto con un solido design dei puzzle, stimolanti e vari