Steam: gli achievement rimarranno inutili per sempre?

Riusciremo mai a ricavare qualche tipo di vantaggio dagli achievement su Steam? Analizziamo la situazione in questo articolo.

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a cura di Francesca Malacario

Steam è ormai da anni il punto di riferimento principale per il gaming su PC. Trattandosi della piattaforma di distribuzione digitale di videogiochi più gettonata, e anche di quella più datata tra le maggiori esponenti del mercato (parliamo di un software che è stato rilasciato ormai quasi due decenni fa), l'utenza è arrivata ormai a numeri spropositati, composta di giocatori provenienti da qualsiasi parte del globo.

Come ogni servizio che si rispetti, anche Steam si è evoluto nel corso degli anni, andando man mano ad aggiungere nuove feature per mantenere la piattaforma sempre fresca e ricca di contenuti che possano fidelizzare gli utenti, non sfruttando quindi soltanto il (già mastodontico) parco giochi offerto dal software, bensì anche altre funzionalità per rendere l'offerta più allettante. E ad oggi una di quelle funzionalità che hanno questo scopo riguarda proprio gli achievement, un lato del mondo videoludico che vede la community di giocatori spaccarsi in due, tra chi li adora e chi li disprezza con passione.

In particolare, chi appartiene alla prima categoria, ossia alla parte di giocatori che apprezza la presenza degli achievement sui giochi, spesso si cimenta in partite di ore e ore su svariati titoli, soltanto per ottenere ogni singolo obiettivo, o perlomeno quelli più allettanti. C'è, poi, chi semplicemente non trova la voglia o il tempo di spendere così tanto tempo e impegno in una cosa del genere, poiché non ne vede il motivo. A prescindere da quale lato siate voi, è indubbio che uno dei dubbi più grossi e longevi della community di appassionati su Steam riguarda proprio gli obiettivi; nello specifico, ci si chiede ormai da tempo se gli achievement avranno mai un'utilità effettiva all'interno della piattaforma.

Si tratta di un dubbio più che legittimo, soprattutto considerando due fattori importanti, ossia il fatto che il software sia presente sul mercato da quasi vent'anni e il modo in cui anche altre piattaforme di distribuzione digitale di videogiochi operino in tal senso. Andiamo ad analizzare questi due elementi nel dettaglio per comprendere meglio la situazione.

L'evoluzione di Steam negli anni

Non siamo qui per parlare dell'intera storia del software targato Valve, quindi faremo un piccolo sunto. Steam nasce nel 2003 con l'intenzione di raccogliere tutti i videogiochi della casa di sviluppo in un unico posto. Col tempo, però, il progetto inizia a riscattare un successo non premeditato, e comincia ad accogliere titoli anche da altre compagnie, fino a diventare ciò che è oggi: la piattaforma di distribuzione digitale videoludica più grossa dell'intero pianeta.

Il software, ovviamente, nei suoi primi anni di vita era ben lontano da ciò che è oggi in termini di funzionalità. Tutte le feature che sono presenti adesso sono state introdotte dopo anni e anni, e in particolare gli achievement hanno visto la luce nella piattaforma a partire dal 2007. Sin dal giorno della loro introduzione, però, non ci sono state novità concrete riguardo questa funzionalità, che è rimasta tra i pochi fattori che non hanno ancora subito alcun tipo di aggiornamento su Steam.

La piattaforma è infatti in costante cambiamento, e se la paragonassimo a ciò che era agli albori non si riuscirebbe neanche a capire che si tratta dello stesso software. Senza dilungarci troppo sulla mastodontica evoluzione del servizio, negli ultimi anni l'aggiornamento più importante è senza dubbio l'aggiunta del Negozio dei punti, il quale ha portato la personalizzazione del proprio profilo Steam a tutt'altro livello.

E per quanto riguarda gli achievement, invece? Come già detto poc'anzi, le novità riguardo questa funzionalità sono ben poche. Ad esempio, soltanto di recente è stata implementata una bacheca, acquistabile tramite i punti Steam, per il proprio profilo dove poter mettere in mostra i giochi completati al 100%. Circa un paio di anni fa, invece, è stato regolato il counter degli achievement totali, escludendo quasi tutti quelli ottenuti dagli “achievement farming games”, ossia giochi fatti con l'unico scopo di regalare letteralmente migliaia di obiettivi all'utente semplicemente avviandoli.

Oltre a ciò, non c'è stata nessun'altra particolare novità. Gli achievement su Steam ad oggi non hanno nessun altro scopo se non quello di essere collezionati, e mentre per alcuni utenti ciò non è un problema, altri invece hanno bisogno di una ventata d'aria fresca. In molti sperano che prima o poi gli obiettivi possano conferire qualche forma di bonus aggiuntivo, così da essere anche spronati maggiormente a collezionarli. Al momento, però, pare che la situazione sia ancora immobile.

Il sistema di achievement sulle altre piattaforme di distribuzione

La situazione per i maggiori competitor di Steam invece com'è? In realtà non è molto differente. Prendiamo come esempio Epic Games: la piattaforma ha introdotto il sistema di achievement soltanto l'anno scorso, e alcuni di mesi fa è stato aggiornato implementando la possibilità di mostrarli sul proprio profilo con annessa esperienza dedicata e relativa al numero di obiettivi ottenuti.

Nonostante Epic Games (in qualità di piattaforma di distribuzione digitale) sia sul mercato da decisamente molto meno tempo rispetto al servizio di Valve, ha già qualcosa in più che potrebbe motivare ulteriormente gli utenti a ottenere gli achievement nei giochi. Un sistema di EXP, infatti, è molto più allettante rispetto a una semplice percentuale dei titoli platinati. E ricordiamoci che il sistema degli obiettivi su Epic è ancora piuttosto recente, per cui possiamo aspettarci nuovi aggiornamenti al riguardo nei prossimi mesi.

Non è da escludere che Epic arrivi anche al punto di offrire dei veri e propri vantaggi tramite gli achievement, come ad esempio piccoli sconti per l'acquisto di altri prodotti sulla piattaforma. Sia chiaro, è un'ipotesi molto improbabile e sicuramente per niente facile da implementare, ma mai dire mai.

È infatti il caso di Ubisoft, publisher di alcune delle saghe più rinomate del mondo videoludico come Assassin's Creed, Rainbow Six e Far Cry. La software house, tramite il suo launcher dedicato, offre un programma di fedeltà basato su sfide settimanali, le quali conferiscono Units, valuta utile per ottenere bonus in alcuni dei titoli presenti nella piattaforma, ma anche sconti sui prossimi acquisiti. Il sistema di Ubisoft, però, non comprende gli achievement, non più almeno; fino a un paio di anni fa, infatti, era grazie agli obiettivi in-game che si potevano sbloccare ricompense, ergo l'utenza era più motivata a cercare di platinare un gioco. Il programma è poi stato sostituito da quello appena menzionato, togliendo agli achievement qualsiasi tipo di utilità concreta anche in questo caso.

Esistono, quindi, casi in cui gli achievement conferivano effettivamente qualche tipo di vantaggio al giocatore, ergo la possibilità che ciò accada nuovamente in futuro non è da escludere. Quando si parla della piattaforma made by Valve, però, possiamo davvero ipotizzare che una funzione del genere venga mai introdotta? La risposta è più incerta che mai.

Ecco perché gli achievement su Steam potrebbero rimanere per sempre inutili

Analizzando le piattaforme di distribuzione digitale più in voga del momento, è impossibile paragonarle a Steam, non se prendiamo in esame la quantità di titoli presenti su ciascuna di esse. Prendendo quelle citate in questo articolo, Ubisoft Connect ad esempio al momento conta poco più di 200 giochi, mentre Epic Games supera i 1300. E la piattaforma di Valve invece? Nel momento della scrittura di questo articolo conta ben più di 67.000 titoli, escludendo altri contenuti non di natura videoludica e DLC (con questi ultimi il numero supererebbe i 100.000).

Vien da sé che la situazione su Steam è decisamente molto più complicata da gestire. La piattaforma è infatti la scelta numero uno per tutti gli sviluppatori di giochi su PC, specialmente per quelli indipendenti, e ciò ha portato il software a ospitare un numero spropositato di titoli. E creare un sistema di fedeltà basato sugli achievement per una quantità così spropositata di videogiochi è indubbiamente un'impresa ardua, probabilmente davvero impossibile.

Un sistema del genere sarebbe potuto essere ideato quando Steam ospitava soltanto i giochi di Valve, i quali sono “soltanto” una cinquantina e, soprattutto, tutti della stessa software house. Anche oggi potrebbe essere fatta una cosa del genere soltanto con questa lista di titoli, ma sarebbe quasi sicuramente molto poco efficiente per due motivi. Il primo è che l'azienda ha smesso di dedicarsi allo sviluppo di videogiochi, il che significa che si andrebbe a creare un programma di fedeltà il quale sviluppo sarebbe già terminato in partenza. Il secondo, invece, è che si tratta di videogiochi molto datati, che attirerebbero soltanto una piccola nicchia di giocatori ai quali non dispiace recuperare vecchie perle. Non ci sarebbe alcuna opera moderna inclusa nel programma, il che escluderebbe automaticamente una fetta di utenza più che rilevante.

E se invece venisse aggiunto un programma di fedeltà soltanto per una determinata categoria di giochi, tipo i tripla A? Anche lì ci sarebbero delle difficoltà, e torniamo a punto a capo: Steam ospita titoli da praticamente qualsiasi software house, e creare un sistema del genere potrebbe implicare il coinvolgimento di una quantità spropositata di aziende, il che potrebbe diventare un impiccio piuttosto pesante. Se mai un programma del genere funzionasse davvero, poi, l'esclusione di alcuni titoli sarebbe obbligatoria. Questo perché Steam è molto noto per gli “achievement farming games” già citati nel corso di questo articolo, che andrebbero a sballare completamente il sistema (anche se la piattaforma ha già preso qualche provvedimento al riguardo, escludendo questo genere di giochi dal counter degli achievement degli utenti).

Dobbiamo quindi abbandonare la speranza che gli achievement su Steam possano assumere una qualche utilità in futuro? Non per forza. Molto probabilmente, però, creare un sistema su questa piattaforma che premi gli utenti con contenuti in-game o addirittura sconti (quindi con un compenso economico), al momento, è più un'utopia che altro.

In futuro, però, non è escluso che gli achievement possano assumere un qualche tipo di funzionalità che porti dei vantaggi, ad esempio, al proprio profilo Steam. Come già detto precedentemente, infatti, la piattaforma è in continua evoluzione e probabilmente la più “user-friendly” sul mercato in termini di ciò che offre alla community: parlando proprio degli obiettivi, infatti, è possibile confrontarsi con quelli dei propri amici e di tutta l'utenza del servizio per mettersi a confronto con gli altri. Il software è infatti molto più che un semplice recipiente di giochi, e ad oggi potrebbe essere considerato un social media a tutti gli effetti. C'è da dire che sarebbe comunque molto complicato realizzare una cosa del genere per tutti i motivi già elencati, ma sarebbe indubbiamente più fattibile di un sistema che conferisce una sorta di vantaggio economico.

Non è difficile quindi immaginare che anche gli obiettivi prima o poi diventino concretamente utili per il proprio account, anche se c'è da dire che al momento non c'è neanche l'ombra di un indizio su ciò. Non ci resta, quindi, che attendere eventuali novità da parte di Valve, che dopo l'implementazione del Negozio di punti di un paio di anni fa ci ha lasciati a bocca asciutta.