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Steelrising, ucronia e souls-like | Recensione

Steelrising è un soulslike ambientato in un'utopica Parigi di qualche centinaia di anni fa.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Il sottoscritto ha sempre avuto un debole per gli universi ucronici, che vanno a esplorare un passato in una chiave completamente differente, stravolgendone eventi e caratteristiche. Proprio per tale motivo, lo ammetto, Steelrising ha saputo catturare la mia attenzione fin dal momento dell’annuncio, con la sua volontà di raccontare una Rivoluzione francese fallita e un fine ‘800 steampunk colmo di automi che mi ha rapito, facendomi fantasticare su cosa i sapienti creatori di mondi di Spiders avessero saputo creare. Il talentuoso studio francese ha infatti dimostrato nel corso degli anni, soprattutto con il narrativamente ottimo Greedfall, di essere formato da ottimi scrittori, capaci di tessere vicende e avvenimenti come pochi altri. Una software incapace però di fare il salto di livello, a causa soprattutto di tante imprecisioni che ne hanno tarpato le ali. Sarà però riuscito Steelrising, e il relativo passaggio da action-GDR tradizionale a souls-like, a far entrare finalmente Spiders nell’olimpo delle migliori software house in circolazione dopo anni di gavetta?

Una Parigi in fiamme, ma per i motivi sbagliati

La risposta, ve lo diciamo subito, è purtroppo negativa, con Steelrising che è ahimè piagato da tanti più o meno piccoli difetti e ingenuità varie. L’ultima fatica di Spiders è però anche un’opera dalle indubbie qualità, capace di rapire con un immaginario particolarmente ispirato e un sistema di gioco per quanto imperfetto comunque divertente. Un giro sulla giostra, insomma, è particolarmente consigliato agli amanti del genere e non solo, con tutti coloro che sapranno soprassedere alle varie imprecisioni del titolo che troveranno un qualcosa di intrigante e degno di nota sotto diversi punti di vista. Andiamo però con ordine.

Steelrising è ambientato, come accennavo in apertura di recensione, in una Parigi alternativa di fine ‘800 in cui la Rivoluzione francese non è avvenuta e Re Luigi troneggia ancora sulla capitale d’oltralpe. A tarpare le ali di uno degli eventi più importanti della storia europea stuoli di pericolosissimi automi, passati dal servire le volontà del popolo francese a terrorizzarne l’esistenza, occupando strade e vicoli e formando un vero e proprio regno del terrore. Una situazione che non ha risparmiato neanche la regina Maria Antonietta, mandata in un dorato esilio nel castello di Saint-Cloud dall’ormai senza controllo consorte Luigi XVI. Una situazione dalla quale Maria Antonietta non vede assolutamente la voglia di uscirne ed è proprio in questo momento che entreremo in gioco noi.

Nei panni di Aegis, un automa oltremodo avanzato e a differenza dei propri simili in grado di parlare, dovremmo infatti fuggire dalla residenza di Saint-Cloud, dove ricopriamo il ruolo di servitori personali della regina, per recarci a Parigi e scoprire finalmente cosa sta succedendo. Una missione, ovviamente, pericolosa, complessa e irta di pericoli, dove incontreremo anche alcune delle più importanti personalità dell’epoca.

Setting e trama che alla fine dei conti rendono onore alla fame di Spiders, risultando intriganti, ben sviluppati e densi di tematiche e situazioni d’interesse. Trattandosi di un soulslike l’aspetto narrativo è in ogni caso meno preponderante che in Greedfall, dove era semplice perdersi in dialoghi, discussioni e documenti, ma Steelrising riesce a ottenere il giusto compromesso tra lasciare un po’ di mistero al giocatore e il non essere troppo criptico, senza al contempo rinunciare a una buona qualità complessiva della sinossi.

Spiders e souls-like

Il gameplay di Steelrising ricalca i classici stilemi dei tanti souls-like che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni, non sottraendosi però a qualche piccola variazione sul tema o ispirazione da qualche titolo specifico. La presenza di una sorta di rampino all’interno di un esponente di tale genere, ad esempio, altro non può che ricordare quel capolavoro di Sekiro, ovviamente con i relativi limiti. Tutto sommato l’opera di Spiders segue comunque i capisaldi del genere e contiene tutto ciò che ci si aspetterebbe di trovare al suo interno. Troviamo quindi la classica stamina, un tasto per la schivata, attacco pesante e leggero e così via.

Steelrising ha insomma, almeno sulla carta, tutto ciò di cui necessita per essere un buon titolo, a partire da un’ambientazione oltremodo intrigante fino ad arrivare a un gameplay, per quanto già visto, potenzialmente solido. Purtroppo, l’opera di Spiders inciampa proprio su alcune delle conditio sine qua non di un souls-like, ossia in quelli elementi su cui si fonda l’intero genere. La problematica più evidente è quella relativa alle hit-box dei nemici, spesso e volentieri imprecise. Trovarsi colpiti, e magari sconfitti, da fendenti o affondi visivamente lontani da noi è infatti storicamente una delle esperienze più frustranti di un videogioco e Steelrising ne è ahimè colmo, soprattutto per quanto riguarda gli scontri con i nemici più imponenti.

Un altro aspetto in cui l'ucronico souls-like non mi ha pienamente convinto è sul piano del bilanciamento, dove alcune armi e strategie risultano fin da subito più efficaci e dirompenti rispetto ad altre. Se ad esempio le armi pesanti finiranno presto nel dimenticatoio, in quanto eccessivamente lente per affrontare le minacce che infestano Parigi, i moschetti, o più in generale le armi da fuoco, risultano invece oltremodo potenti, rompendo decisamente il gioco. Basti sapere che sono riuscito a sconfiggere più di un boss senza nessuna fatica, semplicemente indietreggiando e facendo fuoco ripetutamente. A differenza del ben meno interessante Dolmen, in Steelrising sparare non consumerà poi stamina o altri indicatori ma richiederà di possedere i proiettili necessari, comunque distribuiti generosamente tra i rottami degli automi sconfitti.

Se si riesce però a soprassedere a tali elementi, con il secondo che può bellamente essere bypassato autolimitandosi l’utilizzo di tali strumenti di offesa, Steelrising riesce a regalare anche numerose soddisfazioni. Nel corso delle circa 20 ore di gioco necessarie a portare a compimento il titolo, infatti, mi sono comunque divertito in compagnia di Aegis, godendomi i vari combattimenti sia con gli automi in giro per Parigi che con i grossi boss del gioco. Il gameplay è infatti veloce e impegnativo al punto giusto, senza lambire i livelli di difficoltà delle opere di From Software ma garantendo comunque un buon livello di sfida, che rende il nostro peregrinare nella Parigi di fine ‘800 tutt’altro che una passeggiata. Sarebbe sicuramente stata auspicabile una minore legnosità delle animazioni, ma è innegabile come rispetto a Greedfall il passo in avanti sia decisamente evidente e la situazione complessiva lungi dall’essere critica.

Un plauso va sicuramente fatto per quanto riguarda l’accessibilità, con Spiders che ha pensato a tutta una serie di opzioni per rendere più abbordabile e meno complesso il titolo. Se volete godervi la storia, o semplicemente farvi una passeggiata meno impegnativa a Parigi, potrete quindi farlo. Attenzione però: ricorrere a qualche aiuto di tale tipo, infatti, bloccherà l’ottenimento di trofei e obiettivi.

Steelrising tra level design e aspetto artistico

Un altro aspetto estremamente importante all’interno di un souls-like, oltre al gameplay, è ovviamente quello che è il level design. In Steelrsing non troveremo un’unica mappa profondamente interconnessa, come abbiamo imparato a vedere nei vari Dark Souls o in titoli simili, bensì una serie di differenti locazioni stagne. Una scelta che riduce sicuramente in parte l’immedesimazione e neanche completamente spiegabile, dato che nessuna di esse si distingue per essere particolarmente vasta o strutturalmente complessa.

Alla fine dei conti il level design è comunque tutto sommato buono, pur non raggiungendo particolari picchi creativi. Sebbene il tutto complessivamente convinca, in generale la sensazione è però quella di trovarsi dinnanzi a elementi messi talvolta a casaccio. Le vestali, ossia gli immancabili falò, sono ad esempio certe volte tra loro sideralmente lontane e altre fin troppo vicine, mentre varie scorciatoie risultano dalla dubbia utilità e posizionamento. Sicuramente non peccati capitali, anzi, ma piccole imperfezioni che, sommate a quanto già visto, tarpano più di un’ala a un titolo che avrebbe avuto un potenziale ben maggiore.

La presenza di differenti poteri sbloccabili nel corso del gioco, come il già citato arpione o un particolare dash, permettono comunque di esplorare la Parigi di Steelrising con una buona libertà, sebbene vari muri invisibili sui tetti mettano parecchi paletti alle nostre possibilità di gironzolare con Aegis. Interessante, inoltre, il fatto che i poteri di cui sopra donino a Steelrising anche qualche dinamica da metroidvania, visto che ci permetteranno di giungere in zone altrimenti non accessibili.

A livello artistico, invece, la Parigi ucronica di Spiders convince, essendo ben ricostruita sia sul piano visivo che su quello culturale, con i sentimenti del popolo che, per quanto domati da Luigi XVI e i suoi automi, restituiscono l’impressione di una città fino a poco prima in tumulto e pronta a dare l’assalto alla Bastiglia.

Voto Recensione di Steelrising


7.4

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Ottima ambientazione

  • Complessivamente un buon souls-like

Contro

  • Hit-box parecchio imprecise

  • Qualche imprecisione di troppo

  • Tecnicamente non è un granchè

Commento

Steelrising è alla fine dei conti un buon gioco, dotato di un’ottima ambientazione e un gameplay tutto sommato riuscito, che incappa però in qualche scivolone di troppo. Se riuscirete ad andare oltre troverete in ogni caso nell’opera di Spiders un buonissimo souls-like, in grado di regalarvi un’avventura degna di essere vissuta in una ucronica Parigi di fine ‘800.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Steelrising - Xbox Series X

Steelrising - Xbox Series X