Steins;Gate Elite Recensione

Recensione di Steins; Gate Elite, remaster della popolare visual novel uscita nel 2009 incetrata sui paradossi temporali e ai viaggi nel tempo.

Avatar di Lorena Rao

a cura di Lorena Rao

Che le visual novel siano di nicchia in Occidente non è certo una novità. I titoli appartenenti al genere sono sì particolarmente diffusi in Giappone, ma per la loro natura particolare - lontana dal nostro concetto di avventura interattiva a là Life is Strange - difficilmente riescono a far breccia nel mercato occidentale.Eppure esistono sempre le eccezioni, e Steins;Gate, la visual novel sui paradossi temporali uscita nel 2009 ne è la prova.Dieci anni dopo abbiamo la possibilità di godere della sua versione rimasterizzata, Steins;Gate Elite, disponibile in Occidente per PlayStation 4 (piattaforma su cui lo abbiamo testato), Nintendo Switch e PC. Vi è pure la versione per PlayStation Vita, ma è riservata al pubblico giapponese.

Godere non è un termine utilizzato a caso, in quanto il rifacimento dell’opera originale ricorre a scene animate, molte delle quali tratte dall’anime del 2011, disponibile sul nostro catalogo Netflix tra l'altro. Questo ci mette davanti a un prodotto esteticamente ottimo, che innalza gli standard qualitativi del genere: solitamente le visual novel basano la loro narrazione su scene statiche, poiché la loro totale animazione richiederebbe tempi e costi spropositati. Tuttavia Steins;Gate Elite, forte della serie animata, riesce a raccontare una storia resa ancora più incredibile e travolgente grazie alle animazioni e allo stile sopraffino delle inquadrature.Vi sono però altre piccole chicche contenute nella remaster, che vi riveleremo nel corso di questa recensione.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=81&v=hVUTbidbmag

Il fascino inquietante dell’effetto farfalla

Steins;Gate ci mette nei panni di Rintaro Okabe, un diciottenne di Tokyo innamorato pazzo per la scienza, a tal punto da creare il Laboratorio di gadget futuristici. Il luogo non è altro che un piccolo appartamento ad Akihabara, preso in affitto da uomo burbero che ripara vecchi televisori.Okabe non è il solo a dedicarsi alla creazione di improbabili oggetti futuristici, ma è aiutato – a livello emotivo – da Shiina Mayuri, una cosplayer, e Itaru “Daru” Hashida, un super hacker non proprio gentiluomo.Questa immagine pittoresca di tre ragazzi uniti dall'amicizia per la scienza viene irrimediabilmente incrinata dal tempo, che sembra non rispettare più le regole tradizionali. Il problema è che l’unico ad accorgersene è proprio Okabe.Già nel prologo possiamo intuire la profondità e il ritmo frastagliato che impregnano la visual novel.

Non vogliamo dire oltre per lasciare il piacere della sorpresa a chi non ha avuto modo di giocare alla prima versione o di vedere l’anime.Quel che è certo è che è difficile descrivere lo stile narrativo di Steins; Gate. L’opera parte lenta, all’inizio condensata da momenti esilaranti – a volte anche pedanti -, come la megalomania di Okabe, o l’ingenuità di Mayuri.Anche l’introduzione degli altri comprimari lascia presagire una caratterizzazione particolarmente stereotipata: l’otaku arrapato, la maid dal fascino felino, la riservata timidona, e così via.Poi , quasi all’improvviso, il gioco assottiglia sempre più la sua vena paradossale e comica, per dedicarsi totalmente a una storia matura, dai risvolti inaspettati, vissuta da personaggi profondi.

Ci affezioneremo al "tutturù" di Mayuri, allo sguardo gelido di Kurisu Makise, al rossore delle gote di Urushibara Luka, mentre temi come le relazioni umane, l’identità di genere, i rapporti genitoriali si mescolano perfettamente alla scienza vera, quella dedicata ai viaggi temporali, alle leggi dell’universo, a John Titor, la figura apparsa davvero nel web nel 2001. I riferimenti al mondo reale sono comunque parecchi, come il SERN, la cui pronuncia rimanda palesemente al CERN di Ginevra, o lo storico IBM 5100, che funge da oggetto mediatore per l'intera vicenda. Tale alternanza tra finzione e realtà accresce il nostro coinvolgimento.Il titolo ha dunque un ritmo a volte tenero a volte incalzante, a volte paradossale a volte tremendamente veritiero, che ci lascerà più volte a bocca aperta, fino a giungere a uno dei cinque finali.

Passività intrigante

Parlare di giocabilità in Steins;Gate Elite è pretenzioso, in quanto il gioco consiste nell’assistere ai dialoghi tra i numerosi personaggi. È possibile velocizzare lo scorrimento del testo tramite la pressione del tasto azione o affidarsi all'auto-skip tramite il menù. L’interazione vera e propria si concentra sulle volte in cui possiamo scorrere tra i post del web o scegliere se e come rispondere (in base a delle parole chiave) agli sms o alle email che arrivano nel nostro cellulare. Insomma, azioni che potrebbero sembrare di poco conto.Invece, dietro a una risposta mancata, potrebbe celarsi la morte di uno dei nostri amici.Passando ai contenuti della nuova edizione, Steins;Gate Elite offre due novità, ovvero una breve avventura narrativa in stile 8 bit per Nintendo Switch, e la remaster in HD di Steins;Gate: Linear Bounded Phenogram per PS4 e PC, capitolo del 2013 dedicato a dieci storie inedite.

Se la ricca sceneggiatura è l’elemento forte di Steins;Gate, in Elite questa viene elevata dalle animazioni e dal comparto sonoro: l’espressività degli occhi dei protagonisti, molto spesso puntati verso lo schermo come se stessero parlando con noi, i brani musicali dall’intensità perfetta per il tipo di scena rappresentata, riescono ad elevare il nostro trasporto.Vero è che le sequenze non sono costantemente animate ma, attraverso l’espediente delle inquadrature multiple sul soggetto dell’azione, il racconto acquista dinamismo.Il risultato finale è un'opera ibrida tra la visual novel originale e l’anime, davvero apprezzabile dal punto di vista ludico ma soprattutto stilistico.Aggiungiamo che il titolo è doppiato in giapponese e sottotitolato in inglese.Dato che nel gioco si ricorre spesso alla scienza e alle sue leggi - opportunamente spiegate per essere comprese da tutti - è necessario avere un buon livello di inglese, altrimenti si rischia di perdere tasselli importanti della trama.Per arginare il problema, tramite il menù è possibile consultare con calma i diversi suggerimenti sbloccati durante i dialoghi, che ci aiuteranno ad avere degli approfondimenti sulle varie dinamiche citate nel corso del gioco.