Storia, grafica, suoni e conclusioni

Recensione di Until Dawn, la nuova avventura horror disponibile in esclusiva su PlayStation 4.

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a cura di Tom's Hardware

Storia

Fermatemi se l'avete già sentita: un anno dopo un tragico incidente, otto teenager (alcuni amichevoli altri un po' meno) si radunano in una remota baita in montagna per divertirsi, farsi qualche scherzo, godersi un po' di sano sesso prematrimoniale e scappare da un pazzo psicopatico armato con un coltello.

Ma aspettate, c'è di più! È doveroso sottolineare che la baita è a pochi passi di distanza da un antico territorio indiano, da una casa di cura abbandonata, da una miniera in disuso e da una piccola città piena di sospettosi abitanti. In questo contesto i nostri giovincelli hanno una notte per sopravvivere alle avversità, scoprire l'identità del killer e capire il motivo per cui quest'uomo (o donna) è intenzionato a far fuori tutti.

A una prima occhiata la storia di Until Dawn sembra come una sorta di supermercato dei cliché dei film horror in pieno periodo di saldi in cui il team di Supermassive Games ha fatto incetta di ogni articolo in sconto. Dopotutto, un singolo luogo comune delle pellicole horror è sufficiente per un film di 120 minuti ma non per un gioco di una decina di ore, quindi perché non usarli tutti?

Review Screen 4

Nonostante Until Dawn non sia propriamente satirico, si presenta facendo l'occhiolino e ammiccando ai fan dell'horror, che riconosceranno senza dubbio le molteplici influenze cinematografiche del gioco, provenienti sia da film di qualità sia da pellicole scadenti. Tutto questo conferisce al gioco un'aria particolare: giocando si avverte la qualità controversa della trama, ma ce la si fa andare bene lo stesso. Che si giochi con i classici cliché dei film horror, o si ascolti dialoghi sopra le righe punteggiati da profanità e doppi sensi sessuali, Until Dawn traccia una linea molto sottile tra il divertimento e la paura, e lo fa in modo molto efficiente.

Il mio unico grosso problema con la componente narrativa di Until Dawn è che otto personaggi sono tanti da seguire. Chiaramente, aiuta avere qualche personaggio non strettamente necessario per alzare il conteggio del cast, ma molti dei personaggi non sono poi così differenti, o indimenticabili, anche se ognuno è chiaramente classificabile fin dai primi momenti trascorsi sullo schermo, che permettono d'identificare le persone più intelligenti da quelle più persuasive, coraggiose e così via.

Matt è atletico e passivo, Mike (interpretato da Brett Dalton di Agents of S.H.I.E.L.D.) è un cretino, Sam (Hayden Panettiere) è giocosa e intelligente. Tuttavia non sono rimasto particolarmente sconvolto dalla prospettiva di vedere uno qualsiasi di loro fare una brutta fine, e questo potrebbe essere proprio il punto, e l'obbiettivo, degli sviluppatori.

Grafica e direzione artistica

Until Dawn è un gioco con una grafica impressionante, e la fedeltà del motion-capture non è seconda a nessuno. Ogni personaggio sembra realistico ed espressivo, e il doppiaggio in lingua originale si abbina perfettamente alle espressioni facciali dei personaggi. Un vero peccato che Sony non abbia infuso altrettanta cura con il doppiaggio italiano, che a tratti soffre di recitazione dilettantesca e di una sincronizzazione labiale scadente. 

Until Dawn E3 3

Fortunatamente si può scegliere di ascoltare la voce dei protagonisti con il doppiaggio originale e i sottotitoli italiani. Vi consigliamo di farlo per godervi appieno la buona recitazione degli attori: dalle sedute di psicoanalisi di Peter Stormare alla stupidità di Brett Dalton, che mostra di saper essere un buffone convincente con ogni mezzo di comunicazione, passando dalle urla emotive di Hayden Panettiere che coronano il tutto.

A livello ambientale passerete dal rumore della soffice neve che cade dal cielo, alle scricchiolanti seggiovie fino alle normali stanze da letto che sembrano del tutto terrificanti al buio: Until Dawn si avvantaggia pienamente dell'hardware di PS4 e non mostra quasi nessun punto debole degno di nota.

Suoni e musica

Generalmente i film horror non sono molto spaventosi senza un'eccellente accompagnamento musicale e sonoro, e Until Dawn prende particolarmente a cuore questi dettagli. Gli archi suonano calmi per poi crescere nel momento più opportuno. Quando i personaggi dicono "Hai sentito quel rumore?" il vostro cuore non potrà fare altro che aumentare il battito, perché ovviamente "quel rumore" lo avete sentito, e sembrava terrificante proprio come suggeriva la voce preoccupata del teenager. Il doppiaggio originale è ispirato e infuso con così tanti cliché dei b-movie horror da farvi spaventare, ma non troppo.

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Conclusioni

Until Dawn non è per tutti. I giocatori che non riescono a tenere ferme le dita sui grilletti del joypad e in cerca di un vero incubo terrificante faranno meglio a concentrarsi su giochi come Resident Evil e Outlast, rispettivamente. Tuttavia, se nel corso della vostra vita vi siete ritrovati a guardare un film slasher e pensare "io riuscirei a sopravvivere in quella situazione", questo gioco è la vostra opportunità per dimostrare che le vostre teorie erano affidabili.

Analizzandolo nella sua essenza, Until Dawn ha un sacco di cuore, ed espedienti grafici e narrativi più che sufficienti per supportare l'esperienza. Il gameplay potrà anche essere un po' limitato, ma a livello complessivo è molto più divertente di star seduti davanti alla TV a guardare un b-movie. Ricordatevi solamente che prima di mandare tutti gli otto personaggi all'altro mondo, anche voi una volta (e forse anche adesso) eravate teenager chiassosi, e probabilmente non vi meritavate di finire tagliuzzati come un salmone in pescheria.