Nel panorama videoludico tedesco sta emergendo una nuova realtà editoriale che promette di rivoluzionare il supporto agli studi indipendenti. Artex, questo il nome della casa editrice appena fondata a Francoforte, nasce dalle ceneri di un passato glorioso e si propone di diventare un punto di riferimento per i talenti emergenti del settore. La scelta del nome non è casuale: richiama infatti quella storica software house che negli anni '90 aveva dato vita a titoli come Ankh: The Tales of Mystery, lasciando un segno indelebile nella memoria degli appassionati.
Dalle ceneri di Piranha Bytes: il fenomeno delle rinascite
La storia di Artex è emblematica di come l'industria videoludica sappia reinventarsi continuamente. L'originale Artex Software aveva cessato le attività all'inizio del nuovo millennio, ma il suo DNA creativo era sopravvissuto attraverso Deck13, una realtà nata proprio dal team principale della vecchia compagnia. Oggi, più di vent'anni dopo, quello stesso spirito imprenditoriale torna a manifestarsi sotto forma di supporto alle nuove generazioni di sviluppatori.
Particolarmente significativo è il coinvolgimento di Pithead Studio, la nuova realtà fondata da Björn Pankratz e Jennifer Pankratz dopo la chiusura di Piranha Bytes nel giugno 2024. La loro esperienza rappresenta perfettamente il tipo di talento che Artex intende sostenere: professionisti esperti che, nonostante le difficoltà del mercato, scelgono di ripartire da zero con nuove idee e progetti ambiziosi.
Una filosofia editoriale innovativa
Jan Klose, co-fondatore sia di Deck13 che della sua etichetta indipendente Deck 13 Spotlight, ha delineato chiaramente la missione di Artex. "Allora sviluppavamo giochi sotto il nome Artex. Più di un quarto di secolo dopo, vogliamo scoprire e sostenere in particolare giovani studi e start-up, perché vediamo qui un incredibile potenziale creativo", spiega il veterano dell'industria tedesca.
La filosofia aziendale di Artex si distingue per l'attenzione alle condizioni contrattuali eque e al supporto allo sviluppo del business. In un settore spesso criticato per pratiche poco trasparenti, questa impostazione rappresenta una ventata d'aria fresca che potrebbe fare scuola anche in Italia, dove molti piccoli studi faticano a trovare partner affidabili.
I primi progetti e l'appuntamento con Gamescom
Il debutto pubblico di Artex avverrà durante la prossima edizione di Gamescom, la prestigiosa fiera tedesca del videogioco. Tra i titoli in mostra ci sarà la versione console di Cralon, un RPG dungeon crawler sviluppato da Pithead Studio che promette di unire l'esperienza maturata dal team con Piranha Bytes a nuove meccaniche innovative.
Il portfolio iniziale di Artex include collaborazioni con diversi studi: Sigma Unit, Freedom Burger Games, Borb Games, e una partnership con Weltenwandler Designagentur e Sebastian Grünwald. Questa varietà di partner testimonia l'approccio aperto della nuova casa editrice, disposta a scommettere su progetti di diversa natura e scala.
Il mercato tedesco come laboratorio europeo
La Germania si conferma così uno dei mercati più dinamici d'Europa per quanto riguarda l'industria videoludica indipendente. Francoforte, in particolare, sta emergendo come un hub importante per le nuove realtà editoriali, beneficiando sia della vicinanza ai grandi mercati europei sia di un ecosistema imprenditoriale favorevole alle startup tecnologiche.
L'esperienza di Artex potrebbe rappresentare un modello interessante anche per altri paesi europei, Italia inclusa, dove la scena indie sta crescendo rapidamente ma spesso manca di strutture di supporto adeguate. La combinazione di esperienza consolidata e visione innovativa potrebbe infatti essere la chiave per sostenere efficacemente i talenti emergenti nel panorama videoludico contemporaneo.