Gli sviluppatori di Subnautica chiedono 300.000$ a G2A per le chiavi rubate

G2A è ancora una volta al centro dell'attenzione in seguito alla vendita di chiavi rubate. Ecco tutti i dettagli su quanto sta accadendo recentemente.

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a cura di Nicola Armondi

Ancora una volta G2A, il sito di vendita di key di videogame, finisce sotto i riflettori. Lo studio di sviluppo di Subnautica, Unknown Worlds, ha infatti richiesto a G2A un risarcimento di 300.000 dollari per la vendita di chiavi rubate. Non è la prima volta, inoltre, che il sito fa parlare di sé in questo modo.

Ad esempio, poche settimane fa lo sviluppatore Mike Rose aveva fatto in modo che G2A promettesse di rimborsarlo per le perdite derivate dalle chiavi rubate di un suo gioco e vendute sul sito, per un valore totale di 10 volte superiore al costo totale delle chiavi in questione. A questo punto, il fondatore di Unknown Worlds, Charlie Cleveland, ha sfruttato la cosa per sottolineare come per colpa di G2A il suo team abbia perso 30.000 dollari: Cleveland richiede quindi 300.000$ di risarcimento.

Cosa, e sopratutto, come è successo tutto questo? Qualcuno ha acquistato 1.341 chiavi Steam di Natural Selection 2 direttamente dal sito di Unknow Worlds con una carta di credito rubata. Il proprietario della carta, resosi conto del furto, ha richiesto di essere rimborsato: gli sviluppatori hanno quindi dovuto pagare 30.000 dollari, chiudendo anche il proprio store per assicurasi che una situazione del genere non si potesse ripetere. Le chiavi rubate sono poi state vendute tramite G2A e acquistate da normali giocatori che non possono conoscerne la provenienza. Steam, nel frattempo, ha bloccato le chiavi rubate e quindi i giocatori suddetti si ritrovano senza il gioco e senza poter essere rimborsati, visto che G2A non se ne preoccupa.

Il danno per Unknows Worlds è quindi duplice: da un lato, c'è una perdita economica, dall'altro un danno d'immagine, con tutta una serie di giocatori che si sentono derubati dagli sviluppatori in seguito al blocco della chiave. G2A, dal canto suo, reagisce con estrema lentezza alle critiche degli sviluppatori: ha proposto uno strumento di controllo sulle chiavi, ma non pare essere la soluzione corretta, infatti pochissimi l'hanno adottato.

Mike Rose ha anche affermato che per gli sviluppatori è molto meglio che i giocatori scarichino versioni piratate dei loro titoli, piuttosto che acquistino una chiave da G2A. Diteci, voi cosa ne pensate?