Team Ninja in crisi?
Per quanto riguarda il motore grafico, Dead or Alive Xtreme 2 non si discosta moltissimo dal suo prequel, riconfermando la strana politica di non-ambizione tecnica del Team Ninja su Xbox 360 iniziata con Dead or Alive 4. Le ragazze, infatti, non sembrano giovare appieno dei benefici della next generation, in particolar modo per quanto concerne le texture della pelle (indipendentemente dall'introduzione dei segni dell'abbronzatura) e la resa dei capelli. Soprattutto in quest'ultimo caso, è davvero inquietante l'effetto "tendina" delle chiome, le quali - al posto di appoggiarsi lungo la schiena – si incastrano fisicamente nel corpo, generando un'infinità di collisioni poligonali (Kasumi è la più penalizzata, come in DOA4).
Le ambientazioni di contorno, invece, si limitano a un vasto orizzonte marino e a paradisiache spiagge bianche, non ne neghiamo il fascino, ma non vedrete nulla di più. Unica nota positiva e meritevole di sottolineatura è l'elevata qualità delle animazioni, fluide e molto credibili in ogni singolo mini-gioco (da notare l’incremento del proverbiale effetto che gestisce la fisica del seno). Nel complesso il risultato finale soddisfa, tuttavia, al cospetto della seconda ondata di titoli per la console Microsoft, il gap tecnico è davvero notevole.
In sostanza, questo secondo spin-off della serie Dead or Alive si presenta come un prodotto concepito e confezionato per accontentare i fan, più che mai morbosamente desiderosi di poter ammirare le loro beniamine in costumi da bagno sempre più accattivanti. I reali problemi che affliggono questa prima versione giocabile, però, sono il numero limitato di mini-game (solamente quattro), l’engine grafico (non proprio rivoluzionario) e la mera proposizione delle vecchie modalità (beach volley su tutte). Se le cose restano così, non si andrà più in là di un piccolo cammeo dedicato agli ammiratori più fedeli di Hitomi ed amichette.