Team Sonic Racing, la recensione

Team Sonic Racing è un kart racing game che esalta le feature della coop e ci farà competere contro altre squadre cercando di ottenere una vittoria non del singolo, ma del collettivo.

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a cura di Mario Petillo

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Il 2019 porta con sé due importantissimi titoli incentrati sul mondo dei kart, tra l'altro entrambi figli di due licenze molto in voga tra gli anni '90 e 2000: parliamo chiaramente di Crash Team Racing, che a breve soddisferà le necessità di tutti i nostalgici portando su PlayStation 4 il remake di un titolo che più di dieci anni fa aveva vestito i panni di alter ego di Mario Kart, e di Team Sonic Racing, un'avventura a tinte blu che rappresenta una sorta di sequel dell'amato Sonic & All-Stars Racing Transformed. Sviluppato da Sumo Digital, sebbene nelle sue prime apparizioni avesse dimostrato qualche incertezza, il kart racer con protagonista il porcospino blu sembra avere dalla sua una base molto solida, ma non senza qualche imperfezione. Un po' come la sua controparte cinematografica.

Team Sonic, assemble!

La prima cosa che è necessario analizzare in un kart racer su licenza è senz'altro il roster a disposizione: Team Sonic Racing mette a disposizione dodici personaggi, tutti con diverse caratteristiche e skill, tra chi avrà più accelerazione a chi avrà più velocità e così via. I precedenti titoli di Sonic, dello stesso genere, facevano leva su un cast che attingeva a piene mani dagli universi Sega, senza esclusioni di convocazione e ispirandosi a una grande varietà di titoli: vedere quindi adesso un titolo interamente incentrato sul mondo di Sonic inizialmente ci ha fatto storcere il naso e inizialmente sembrava una scelta non del tutto convincente. Rispetto quindi alla varietà che aveva portato nel mercato videoludico un titolo come Super Monkey Ball o anche After Burner, Team Sonic Racing rischiava, stando a un'analisi dei primi momenti, di risultare troppo inclusivo nella scelta dei personaggi: per fortuna, però, gli sviluppatori sono riusciti a realizzare un buon prodotto coinvolgendo tutto ciò che era possibile dall'universo di Sonic, dai personaggi fino all'utilizzo dei Wisps, dei quali parleremo più avanti.

Kart racer coop

Passando alla sostanza del gioco, il vero turning point sul quale dobbiamo soffermarci è la natura cooperativa di Team Sonic Racing. Tutti i piloti sono divisi in quattro team composti da tre, in competizione in maniera collettiva. Ovviamente vince il team che totalizza più punti, di conseguenza è importante che voi vinciate, ma che anche i vostri altri due compagni di squadra ottengano una posizione degna per poter avere la meglio sugli altri team. Le posizioni, infatti, si tramutano in punti e, come nelle più note competizioni di automobilismo, a seconda di quanto prima arriverete più punti totalizzerete, da sommare poi nel computo finale per stabilire il team vincitore. Il leader, tra l'altro, del vostro team, ossia il pilota che all'interno della squadra si trova più avanti, lascerà una scia dietro di sé, una coda gialla sulla quale potrete posizionarvi per seguirne la traiettoria e ottenere un boost di velocità: ovviamente questo vi aiuterà ad avvicinarvi il più possibile al vostro compagno che vi precede e sfruttarne in pieno la scia, magari ottenendo uno slancio anche per superarlo, pur tenendo bene in mente che non è importante superare un vostro compagno, quanto farlo con un vostro avversario.

Inoltre sarà possibile anche scambiarsi gli oggetti ottenuti durante la gara: come nei più canonici kart racing game, anche in Team Sonic Racing sarà possibile recuperare degli oggetti durante le vostre scorribande sui circuiti e aprire delle casse che forniranno degli oggetti casuali. Nel caso in cui aveste già un oggetto con voi e stiate per prenderne un altro, per evitare che quest'ultimo vada perduto potrete subito lanciare il vostro a un compagno di squadra, oppure accettare la proposta di un alleato che vi manderà il suo, che potrebbe supportarvi in quel dato momento della gara. A completare queste feature cooperative c'è anche una sorta di super turbo, regolato da una barra che andrà a riempirsi a seconda di quanto avrete utilizzato le tecniche coop: una volta completato l'indicatore sarà possibile, premendo il tasto triangolo, lanciarsi in un turbo sfrenato, la cui durata dipenderà anche dall'attivazione dei vostri compagni di squadra, che dovrà essere simultanea o quasi. Tutti aspetti che, come potrete ben immaginare, spingono Team Sonic Racing verso una natura molto più multiplayer che single player: disputare infatti una gara con due compagni gestiti dall'IA è sicuramente fattibile, ma terribilmente riduttivo e scevro da qualsiasi necessità cooperativa.

Quando la gara si vince in tre

Ovviamente c'è molta più strategia di quanto possiate pensare nella gestione non solo dei pacchi, ma anche dell'essere l'eventuale leader del vostro team: innanzitutto dovrete fare in modo che la vostra scia sia facile da seguire, quindi limitare le uscite fuori di pista o l'andare a sbattere contro le pareti del circuito, nel caso in cui dovessero essercene, altrimenti costringerete i vostri compagni di squadra, alla ricerca di un boost di velocità, a fare altrettanto e danneggiare il loro flow. Allo stesso modo dovrete valutare come e quando consegnare un pacco a uno dei vostri compagni di squadra: tutto dovrà essere focalizzato sull'aiutare gli altri ad avvicinarvi, scegliendo anche in maniera ponderata quando e come, ma soprattutto quale oggetto consegnare agli altri. Sono aspetti che vanno a rendere più stratificato il gameplay e che potenziano le meccaniche già di per sé soddisfacenti viste in Transformed. Ovviamente in tutto questo potrete anche scegliere di giocare il titolo in solitaria, con un semplice single player, ma dopo aver provato la modalità cooperativa e il cuore del gioco vi sembrerà di aver compiuto un enorme passo indietro e di trovarvi dinanzi a un titolo monco. Facendo riferimento ai personaggi, poi, tutti sono stati pensati per avere dentro di sé uno spirito collaborativo: ognuno di essi, come già anticipato poc'anzi, eccelle in una determinata skill, quindi costruire un team con una buona amalgama e che riesca a soddisfare tutte le necessità sarà fondamentale, mantenendo un team bilanciato tra velocità, accelerazione e tecnica.

Le modalità di Team Sonic Racing risultano essere abbastanza standard, senza eccellere in inventiva o in particolarità: al di là delle canoniche scelte di gare in locale o in multiplayer, avrete anche un'avventura a squadre, titolo dietro il quale si nasconde ovviamente la modalità carriera. Al centro della vicenda, raccontata esclusivamente per avere un pavimento narrativo sul quale poggiare tutto ciò che accade, c'è l'invito da parte di Dodon Pa a partecipare al suo Grand Prix. Sonic e i suoi amici vengono così caricati su una navicella che li conduce nello spazio, in un luogo dove i Wisps, gli esserini monocoli ben noti nell'universo di Sonic, vengono inseriti in delle Item Box e collocati sui vari circuiti, per essere utilizzati a piacimento da chiunque riuscirà a impossessarsene. Tutti i personaggi dell'universo di Sonic si divideranno quindi in quattro diversi team: il Team Sonic, capitanato ovviamente dal porcospino blu, il Team Dark, il Team Rose e il Team Vector. L'avventura si inerpicherà attraverso diverse gare, con una ramificazione abbastanza basilare degli eventi e delle sfide a disposizione, che comprenderanno anche la possibilità di guardare la cutscene introduttiva di ogni gara o di saltarla, per arrivare tempestivamente alla conclusione.

L'inventiva di questa modalità non è proprio altissima e si potrebbe quasi dire che si tratta di un tutorial mascherato da carriera, trovandoci dinanzi anche a dei momenti di pausa forzata che ci spiegheranno in che modo utilizzare tutte le feature coop di cui abbiamo parlato poc'anzi. È chiaro, però, che per sbloccare tutti i dodici personaggi - dei quali all'inizio ne avrete soltanto tre - per iniziare a prendere dimestichezza con i circuiti e conoscere tutti i Wisps, che andranno dal nero al magenta, dall'arancione al rosa, dal rosso al bianco e così via, è consigliato lasciarsi conquistare dalla modalità carriera e dai suoi capitoli, che lentamente vi porteranno alla più scontata delle rivelazioni e all'eterna sfida tra Sonic e il Dr. Eggman. Ad arricchire la rigiocabilità della modalità avventura ci saranno degli obiettivi, divisi tra standard e speciali: i primi consegneranno delle stelle, come nei più noti titoli mobile à la Cut the Rope o Angry Birds, mentre i secondi vi consegneranno delle chiavi, che saranno ugualmente utili nel prosieguo dell'avventura.

Ma si perde da soli

Arrivando a quelli che potremmo definire essere i difetti di Team Sonic Racing, quelli più visibili, non possiamo fare a meno di sottolineare che il budget limitato di Sumo è visibile: nonostante tutte queste feature siano a tutti gli effetti godibili e dimostrino la volontà di andare a costruire un gameplay molto più stratificato e pensato per creare cooperazione e coesione piuttosto che spalleggiare quella già ampia fetta di single player nel mondo racing, il tutto risulta essere limitato, come se costretto in gabbia. L'aspetto visivo è piacevole, ma non eccellente, i circuiti sono inutilmente larghi, in alcune occasioni anche molto spogli, diversamente da quanto accade in Super Mario, che fa degli spazi angusti e stretti uno degli aspetti più ostici del competitivo: in Team Sonic Racing sembra che la volontà principale sia quella di creare un gameplay complesso, ma che sia facile da concretizzare poi su pista, eliminando tutte le difficoltà di un racing game. Tra l'altro, al di là delle feature elencate per la coop, c'è da dire che Team Sonic Racing non si discosta eccessivamente da quelle solite meccaniche di guida che si sono viste in tutti questi anni di kart racer: non che sia un difetto, dato che gli archetipi esistono ed è bene sfruttarli, ma in un titolo che punta a riscrivere gli stilemi legati all'utilizzo degli oggetti e delle scie avversarie, ci saremmo aspettati sicuramente qualcosa in più nel declinare dei personaggi che per la propria natura vanno a una velocità straordinaria, che non fosse la solita derapata in curva che poi vi permette di accumulare un piccolo boost in uscita.