Tencent accusata di razzismo, ecco i dettagli

Da un livestreaming arrivano accuse pesanti nei confronti di Tencent, che svelerebbero le linee guida razziste della società

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a cura di Alessandro Adinolfi

Alanah Pearce, ex di IGN e attualmente writer per Santa Monica Studio ha gettato ombre inquietanti sui metodi di finanziamento di videogiochi e film di Tencent. La multinazionale cinese, che opera in diversi rami ed ha quote di partecipazioni in alcuni studi di sviluppo e publisher come Epic Games è stata infatti accusata di tenere un comportamento predatorio e ostile, dettando le linee guida per il finanziamento e l'approvazione dei progetti. Linee guida che sarebbero però razziste.

Come dichiarato da Alanah Pearce durante un live streaming, Tencent sarebbe più propensa a finanziare progetti, come film e videogiochi, senza persone di colore e con i personaggi femminili dal seno decisamente grande. La Pearce ovviamente non può confermare il tutto, poiché non è stata coinvolta direttamente all'interno delle vicende, ma si limita a raccontare dei rumor che ha sentito da persone vicine o che hanno avuto contatti diretti con la società.

Non è la prima volta che Tencent si ritrova coinvolta in qualche scandalo. Ad agosto 2021, infatti, emerse un footage video dove alcuni impiegati della società molestavano sessualmente le donne. Altre accuse riguardano l'influenza della società nei confronti dei publisher occidentali, con il caso Activision Blizzard, che bandì un professionista di Heartstone per aver dato supporto alla causa di Hong Kong nel 2019.

Le dichiarazioni della Pearce parlano prevalentemente del coinvolgimento di Tencent e dell'adozione di queste linee guida razziste nei film, ma la stessa cosa sarebbe accaduta anche nel campo dei videogioch appunto. "Bisogna avere personaggi dalla pelle chiara e le donne devono avere un seno abbastanza generoso, almeno così mi è stato riferito", ha concluso la sviluppatrice. Chiaramente allo stato attuale non c'è  modo  di verificare la veridicità di queste informazioni, ma conoscendo l'affidabilità di Alanah Pearce e i suoi contatti all'interno dell'industria, è molto probabile che ci possano essere casi simili. Non solo per i progetti della multinazione cinese, ma anche in quelli di altri publisher.

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