Tenetevi la vostra 3090, preferisco Horizon su PS5

Horizon Forbidden West ci ha lasciati senza fiato. Talmente raffinato nella tecnica da farci rimanere increduli. Parliamone!

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a cura di Antonio Rodo

Avrete sicuramente visto lo State of Play di ieri sera. Noi lo abbiamo fatto e sinceramente stiamo ancora cercando la nostra mascella in giro per casa. Ciò che è stato mostrato ieri da Sony è clamoroso, al punto da spingerci ad uscire con un titolo fortissimo che è forse il caso di contestualizzare immediatamente. Prima di venirci a dire che la 3090 di NVDIA è potentissima e che le console - a confronto - sono dei giocattoli, leggete quel che abbiamo da dirvi. Il punto che ci preme sottolineare, infatti, è il lavoro di ottimizzazione dietro al gioco, che gli sviluppatori staranno ancora tentando di rifinire nei minimi dettagli, probabilmente. Se Horizon Forbidden West ha un colpo d'occhio sostanzialmente Next-Gen, nonostante non lo sia e giri anche su una PS4, è perché Guerrilla Games conosce al 100% l'hardware di Sony e può sfruttarlo come non mai, come del resto abbiamo visto con altre ben note e blasonate esclusive PlayStation.

Ritirati i forconi, possiamo procedere.

Un comparto grafico di rara bellezza

Il primo capitolo, Horizon Zero Dawn, anch'esso meraviglioso al punto da spingersi quasi oltre i limiti della piattaforma, aveva un grosso problema legato all'espressività dei vari personaggi, ancor più accentuata dal notevole livello di dettaglio. È stato bellissimo constatare come, a giudicare da questa presentazione di 14 minuti, gli sviluppatori si siano premurati di mettere una pezza al problema. Lo State of Play, infatti, si apre con una cut-scene che vede Aloy, la protagonista, soccorrere uno degli uomini dei Carja, tribù capitanata da Erend, personaggio che fa il suo ritorno. A piacevolissima sorpresa, l'espressività dei volti ha raggiunto buoni livelli; probabilmente non è paragonabile ad alcuni dei migliori esempi visti su PlayStation 4, ma decisamente superiore alla media e al precedente capitolo. Potremmo dirvi lo stesso della regia che accompagna le scene d'intermezzo, perfetta nelle transizioni tra filmati e fasi di gioco, ma priva di guizzi particolari. Ma è quando cala il silenzio e il pad finisce nelle mani di qualcuno (purtroppo non nelle nostre) che ci siamo sentiti proiettati nel futuro, increduli dinnanzi ad un colpo d'occhio perfetto, un'illuminazione convincente e una draw distance ampissima. Un miracolo, abbiamo detto, un livello di dettaglio tale da far impallidire una 3090 di NVIDIA. Ma non perché non ne sia capace, potrebbe addirittura fare molto di più, bensì perché nessuno svilupperà mai un titolo cucito addosso a quella scheda, e in generale a una configurazione super high-end. Il lato positivo delle console, invece, è proprio questo: architetture chiuse e da imparare al millimetro al fine di tirar fuori una produzione di questa portata. Chiaro che ci saranno dei limiti, e a dire il vero un occhio ben attento può già notarli da questa presentazione. Innanzitutto, esattamente come successo nel primo capitolo, ad eccezione della vegetazione alta all'interno della quale è possibile occultarsi e agire furtivamente, nessun filo d'erba calpestato dalla protagonista reagirà; esattamente come nessun'altra struttura, eccezion fatta per quelle presenti durante le boss fight, potrà essere abbattuta dai nemici.

Limiti innegabili che, al netto di quanto visto, non ci sentiamo minimamente di criticare, soprattutto considerando la natura cross-gen del titolo. La verità, infatti, è che Horizon Forbidden West è next-gen, ma no. Probabilmente, servirebbe una chiacchierata a quattrocchi con i ragazzoni di Guerrilla Games per scoprire quanto e dove sono stati limitati dalla generazione PlayStation 4, ma non è nemmeno da escludere a priori l'idea che alcune delle "criticità" riscontrate sarebbero rimaste ugualmente. Un punto che abbiamo visto chiacchierato subito dopo la presentazione, non a caso, riguarda l'introduzione del rampino e il fatto che potrà essere utilizzato solamente laddove previsto dagli sviluppatori, ben evidenziato dal design delle strutture in modo da rendere leggibili le scene; idem per quanto riguarda la paravela, completamente ereditata dall'ultimo Zelda Breath of the Wild, che avrà quasi sicuramente limitazioni importanti, per esempio legati ad una batteria controllata dal focus (sono supposizioni). Bene, se vi aspettavate la libertà totale di Zelda, con Aloy in grado di aggrapparsi ad ogni struttura possibile, non è poi così complicato rimanere delusi. Bisogna capire che ogni produzioni ha obiettivi differenti e fa storia a sé, e se quelli di Horizon (come del resto ci ha abituato Sony negli ultimi anni) riguardano principalmente lo stupore grafico con a supporto una direzione artistica esageratamente riuscita, ben venga. Se in Breath of the Wild è possibile aggrapparsi dappertutto, eccezion fatta per i limiti imposti dalla stamina, è perché gli obiettivi di produzione riguardano il gameplay puro e l'esplorazione totale del mondo. Quindi non ci fa storcere il naso vedere una superfice che stiamo scalando, completamente semplice e sfoglia, specie considerando le capacità tecnologiche di Nintendo Switch e Wii U; così come in Horizon non dovrebbe far storcere il naso l'accusata mancanza di queste possibilità. Oramai sono anni che Sony confeziona prodotti altamente riusciti nella tecnica, aperti al pubblico mainstream e che si accontentano di una rocciosa solidità delle meccaniche di gioco, e non vedo perché il sequel di un gioco che ha superato le 10 milioni di unità dovrebbe rompere questo cerchio.

Un more of the same, ma di quelli belli

Esatto, avete capito bene: cominciando dall'ormai immancabile meccanica stealth che coinvolge l'erba alta, Horizon Forbidden West è un more of the same. Come ribadito prima, in merito al comparto tecnico e al miglioramento nelle espressioni dei volti, anche in questo caso Guerrilla Games sembra ben conscia delle problematiche che critica e utenza hanno riscontrato nel precedente capitolo, e sembrerebbe ben disposta a compiere un basso in avanti. L'elemento che più di tutti aveva deluso la platea era il combattimento all'arma bianca, nello specifico con avversari umani. Ecco, sebbene sia ancora troppo presto per discuterne, dal gameplay mostrato si nota un miglioramento abbastanza sostanzioso. Un'altra sorpresa è stata la reazione delle macchine alle azioni di Aloy, intente a seguirla persino sott'acqua, grande novità di questo secondo capitolo. Si tratterà quasi sicuramente di una scena combinata ad hoc per stupire il pubblico, ma considerando anche l'introduzione della bomba fumogena, non è da escludere che le fughe rivestiranno un bel ruolo all'interno dell'economia di gioco. Del resto stiamo combattendo delle macchine, e nel caso dovessimo incontrarne una particolarmente minacciosa, potrebbe non essere una brutta idea darsela a gambe. A tal proposito meritano nuovamente una menzione il rampino e la paravela, i quali potrebbero amplificare la portata di queste nuove trovate, così come potrebbe farlo la possibilità di immergersi in profondità per uscire dalla portata dei nemici.

Invece, ritornando un attimo a ciò che dicevamo in merito al combattimento melee, oltre ad una maggiore piacevolezza negli attacchi sferrati, il vero scossone in tal senso potrebbero darlo queste neo super abilità introdotte. In sostanza, oltre alle già note armi già apparse nel primo capitolo, ad eccezione di alcuni gadget e qualche new entry, avremo a disposizione un'abilità da richiamare quando pronta, come visibile dalla barra posta sotto la salute del personaggio. Dovessero essercene almeno un paio, in combinazione con i miglioramenti descritti potrebbero migliorare non poco le fasi da giocare contro avversari umanoidi.

Ma come ci ha insegnato la presentazione dello scorso Horizon Zero Dawn, quanto mostrato ieri sera non poteva che concludersi con una boss fight mastodontica, raggiunta dalla protagonista sfruttando l'ormai noto override, che ci consente di rendere nostra alleata una macchina e di cavalcarla utilizzandola come mezzo di spostamento. Questa serie di caratteristiche, pur essendo sostanzialmente quelle più vicine allo scorso capitolo, hanno saputo impressionarci più di ogni altra componente di gioco: anche questa volta le battaglie sembrano tese, impegnative, fisiche, adrenaliniche. La musica pompa nelle nostre orecchie e non ci concede momenti di tregua. Insomma, pad alla mano, perlomeno stando alle buone conquiste fatte dal primo capitolo e alla nostra immaginazione, sembra davvero tanto soddisfacente.

Sul comparto narrativo, invece, è davvero troppo presto per pronunciarci: l'unica nostra speranza è quella di vedere un racconto più concreto e incisivo, che non si perda troppo e sappia mantenere vivo l'interesse.

Ma adesso la parola sta a voi: Horizon Forbidden West vi ha convinto? E inoltre, preferite anche voi esperienze costruite per sfruttare tutte le possibilità tecnologiche di una console? Fatecelo sapere nello spazio dedicato ai commenti.

Nell'attesa, potete recuperare il primo capitolo ad un buon prezzo!