The Banner Saga: grande potenziale ucciso dalla ripetitività

The Banner Saga parte da buone premesse ma dopo un po' si perde. Diventa un titolo ripetitivo che ha solo alcuni lati positivi.

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a cura di Tommaso Manfredini

Introduzione

The Banner Saga sembra avere una buona premessa. Un titolo indie, creato da ex-impiegati di Bioware, nonchè uno dei primi a completare la propria campagna su Kickstarter; strategia e gioco di ruolo che si uniscono in un mondo popolato da Vaarl, una razza di giganti immortali e Dredge, uomini di roccia la cui storia è rivelata durante l'avventura. Ogni scena presa dal gioco sembra far parte di un cartone animato di elevata qualità, dalle scene narrate ai lunghi tragitti della vostra carovana. Purtroppo però è tutta un'illusione.

L'effetto "wow" creato nella prima ora di gioco non si perpetua lungo il resto del titolo, che mostra un sistema di combattimento e di progressione ripetitivo nel quale vi troverete ad affrontare sempre gli stessi nemici per buona parte del gioco. Certo, la storia è stata creata in modo molto attento e meticoloso, ponendo incredibile attenzione ai disegni e alle musiche; purtroppo però l'infrastruttura che la regge è estremamente fragile e fa molta fatica a mantenere il giocatore incollato allo schermo per più di un paio d'ore.

Ora, con più accuratezza possibile, cercheremo di darvi una visione del sistema di combattimento, la parte più sostanziale e divertente del gioco. Le sfide si presenteranno in un sistema isometrico a griglia in cui potrete muovere a piacere i vostri guerrieri. Il sistema a turni farà si che sia voi che il vostro avversario muoviate una sola unità a turno indipendentemente da quanti soldati ci siano nelle due parti del campo di battaglia. La vera innovazione di questo titolo sta nel sistema delle statistiche. Ogni guerriero dispone di forza, armatura e willpower: la forza agisce sia come danno che come vita, pertanto un soldato danneggiato farà meno danno di un soldato con piena vita.

 

In questo modo si aggiunge una profondità in più al combattimento che moltri altri giochi non hanno. L'armatura si spiega da sé: maggiore è, minore sarà il danno ricevuto. La particolarità sta nel fatto che può essere direttamente danneggiata per aumentare il danno di attacchi successivi. L'unltima statistica, willpower, serve per potenziare i vostri attacchi e per aumentare la distanza del vostro movimento. È ovviamente limitata e ogni guerriero ne ha un certo quantitativo che non si ricarica in modo automatico durante una battaglia. Questa unione tra vita e danno rende il combattimento molto interessante strategicamente, facendo pensare attentamente al giocatore se danneggiare l'armatura o la forza.