The Settlers, il ritorno di un grande classico | Anteprima

The Settlers è vivo e più in forma che mai: ecco le nostre prime impressioni dopo aver visto e provato il titolo in anteprima!

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Qualche giorno fa abbiamo avuto l’occasione di assistere a una nuova presentazione a porte chiuse di The Settlers, l’ultimo esponente della celeberrima saga di RTS di Ubisoft di cui si erano perse le tracce da oramai diverso tempo. Un appuntamento che abbiamo quindi accolto con grande entusiasmo, curiosi di poter vedere e toccare con mano lo stato dei lavori dell’atteso strategico e saperne così di più sull’ancora misterioso progetto. La cosa più importante che è emersa da tutto ciò è che The Settlers è vivo e vegeto e ha addirittura una data di lancio tutto sommato vicina. L’ultimo capitolo della quasi trentennale saga arriverà infatti su PC il prossimo 17 marzo, ossia tra poco più di due mesi da oggi. Insomma, un grande classico sta finalmente per tornare.

A rendere il tutto più intrigante, e ad aiutare i fan della serie a ingannare l’attesa che ancora li separa dal lancio del gioco, è poi una closed beta, che si terrà la prossima settimana, più esattamente dal 20 al 24 gennaio. Beta a cui è possibile candidarsi comodamente a questo link, sperando poi di essere selezionati da Ubisoft per provare in prima persona in grande anticipo una parte di The Settlers.

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

Natura da gestionale

I ragazzi di Ubisoft Düsseldorf, studio dietro il gioco facente parte del network Ubisoft Blue Byte, oltre ad averci svelato finalmente la data di lancio di The Settlers e la sua closed beta, ci hanno parlato a lungo delle caratteristiche del titolo. The Settlers è, così come i suoi predecessori, un RTS, ossia uno strategico in tempo reale, che per i meno avvezzi a tale tipologia di giochi è lo stesso genere del recente e apprezzato Age of Empires IV.

A differenza dell’ultima fatica di Relic e Microsoft, The Settlers si concentrerà però maggiormente su quello che è l’aspetto economico, focalizzandosi in modo particolare sulla logistica e sulle supply chain di un intero impero. Il che non vuol dire che non è presente nessuna vena bellica all’interno dell’atteso strategico, ma che essa è meno preponderante a quella economica e, soprattutto, funzionale a essa.

L’intelaiatura alla base del gioco è infatti composta non solo dall’estrazione delle risorse, aspetto praticamente presente in qualsivoglia strategico sulla faccia della Terra, ma anche dalla loro trasformazione e movimentazione. Il legno, ad esempio, dopo essere stato ottenuto dagli alberi, dovrà necessariamente passare in falegnameria per diventare delle assi e poter di conseguenza essere utilizzato per costruire altri edifici, mentre il metallo, una volta estratto, dovrà prima essere trasformato in lingotto in un edificio e in spada in un secondo per poter poi addestrare in una terza costruzione un soldato che rinfoltisca le nostre file.

Una vera e propria catena di approvvigionamento, di cui in The Settlers non dovremo solamente gestire nell’individuazione delle risorse e nella creazione delle costruzioni più adatte, ma anche per quanto riguarda l’intera logistica. Ogni singola risorsa nel titolo di Ubisoft non è infatti una goccia che va a disperdersi in un quantitativo più grande a nostra disposizione, ma ha una propria consistenza. La singola asse di legno deve quindi essere trasportata prima nei Warehouse, ossia dei grandi magazzini che fanno da fulcro al titolo, e da lì essere fisicamente spostata al sito di lavorazione o, se commerciata, al porto. Per fare ciò sono però necessarie delle strade che congiungano i vari punti e, perché no, anche degli asini con carretto annesso per velocizzare il tutto. Insomma, se siete degli amanti della supply chain e della logistica The Settlers promette di essere decisamente pane per i vostri denti.

Tre fazioni alla ricerca della supremazia

Il tutto nei panni di tre diverse fazioni, ognuna delle quali contraddistinta da delle determinate caratteristiche e da un design differente. In The Settlers potremo quindi far fiorire l’economia degli Elari, popolo dalla chiara ispirazione europea dotato di balestrieri e contraddistinto da un ridotto costo degli edifici legati alla produzione di cibo, oppure combattere per i Maru, una particolare fazione che ricorda più o meno vagamente i popoli asiatici e che presenta miniere più vantaggiose, o, infine, metterci dalla parte dei Jorn, una sorta di vichinghi di cui non è però ancora stato svelato molto.

Nella presentazione di Ubisoft Düsseldorf su The Settlers c’è infine stato spazio anche per le varie modalità di gioco che saranno presenti nel titolo. Oltre alle immancabili schermaglie, ossia le classiche partite fino a 4vs4 in cui giocatori e IA si danno battaglia in una singola mappa, nell’ultimo episodio della celebre saga RTS saranno presenti anche una campagna e la modalità Onslaught. Se quest’ultima consentirà di giocare qualsivoglia mappa presente nelle schermaglie con differenti modificatori in grado di aumentarne il livello di sfida, come ad esempio un minor numero di risorse o dei nemici più copiosi, la modalità campagna sarà invece, a detta degli sviluppatori, il vero fiore all’occhiello di The Settlers. In essa guideremo gli Elari nel loro viaggio verso una nuova patria in tredici differenti missioni, con tanto di cutscene e numerose diverse situazioni da affrontare. Un'esperienza che dovrebbe consentire di impratichirsi con le varie dinamiche di gioco, comprendere le differenti fazioni e offrire anche qualche spunto a livello narrativo.

Provato con mano

Ubisoft Düsseldorf non ci ha però solo mostrato The Settlers, ma ci ha anche concesso di provarlo con mano, rendendoci disponibili in anticipo i contenuti della closed beta che si terrà tra una settimana. Tale versione preliminare del gioco non è purtroppo particolarmente ampia, includendo giusto due mappe della modalità schermaglia e solo due fazioni, gli Elari e i Maru, ma ci ha comunque permesso di comprendere maggiormente le potenzialità del titolo.

Mouse e tastiera alla mano questo primo approccio di The Settlers ci ha lasciato delle sensazioni tutto sommato buone, anche se qualcosa ci ha un po’ fatto storcere il naso. A non convincerci particolarmente ad oggi, per tagliare subito la testa al toro, è soprattutto l’interfaccia utente, che risulta poco intuitiva e priva di alcune informazioni chiave, come le truppe selezionate in un determinato istante. In generale, è proprio l’intuitività del tutto a cadere talvolta in piccole défaillance e in operazioni inutilmente macchinose. Esempio di ciò è la difficoltà di poter osservare in modo semplice e veloce quanto si possiede globalmente di determinate risorse, come il denaro, o, ancora, l’obbligatorietà di dover passare da un pulsante intermedio per poter posizionare il punto di raggruppamento di una caserma. Una serie di dettagli che remano contro la qualità dell’esperienza complessiva, rendendola talvolta inutilmente tortuosa.

Tolte tali problematiche, con questo primo approccio con The Settlers ci siamo decisamente divertiti. Quanto imbastito da Ubisoft Düsseldorf è infatti indubbiamente valido e fa fin da ora trasparire il proprio valore. In particolare, la parte economico-logistica è degnamente sviluppata e profonda, con la creazione di strade e edifici che ricopre nel gioco un ruolo chiave. Vedere la propria piccola colonia ingrandirsi sempre più, aprendosi a nuove industrie e catene di approvvigionamento, è parecchio gratificante e, sotto certi versi, anche rilassante.

Sebbene ci sia stato possibile testare The Settlers in sole due mappe schermaglia e con solo due delle tre differenti fazioni disponibili nella versione finale, pure il ritmo di gioco pare convincente, con la preponderanza dell’aspetto gestionale del proprio insediamento che non schiaccia completamente il lato bellico ed esplorativo del titolo. La presenza di punti di interesse disseminati nella mappa, dai quali ottenere ricche risorse e scontrarsi anche con temibili banditi, così come più banalmente la ricerca di risorse, danno infatti al giocatore ben più di un motivo per uscire dalla propria comfort zone e incrociare le spade con gli avversari.

Combattimenti che ricalcano quelli tradizionali da RTS, sebbene siano contraddistinti da un numero tutto sommato ridotto di differenti tipologie di unità, ossia giusto il classico trittico guerrieri/lancieri/arcieri, i guaritori, una sorta di stregoni e delle truppe d’assedio. Unità che a oggi non sono particolarmente reattive ai comandi, non consentendo quindi rapide ritirate o l’adozione veloce di tattiche, ma che permettono comunque più che degnamente di scendere in campo e darsi battaglia con i vari avversari. Focalizzarsi anche sull’ars bellica in The Settlers è del resto qualcosa di imprescindibile, visto che l’unico modo per trionfare nelle schermaglie è quello di distruggere tutti i warehouse dell’avversario.

The Settlers: in conclusione

Questo primo incontro con The Settlers ci ha lasciato sicuramente delle buone impressioni. Il titolo in lavorazione presso Ubisoft Düsseldorf pare infatti avere tutte le carte in regola per rendere onore alla storica saga e al contempo regalare qualche soddisfazione agli amanti del genere. La parte economica/gestionale del gioco è infatti fin da ora convincente, con la creazione della propria base, con tanto di catene di approvvigionamento e rotte commerciali annesse, che pare essere di indubbio valore e con la parte militare che sembra essere in grado di accompagnarla più che degnamente. Resta giusto qualche dubbio sull’interfaccia utente, attualmente sotto certi versi poco intuitiva, e qualche altra scelta implementativa che rende il gioco inutilmente macchinoso, ma per il resto The Settlers pare essere in grande forma e pronto a conquistare gli appassionati il prossimo 17 marzo.