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The Shattering | Recensione, l'Insidia del Bianco

The Shattering è un'avventura narrativa ambientata nei meandri di una mente danneggiata, dove ambienti bianchi e puri nascondono traumi profondi.

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a cura di Alessandro Palladino

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Negli anni recenti, lo scenario indipendente ha affrontato molte volte temi che hanno sfociato sia nella medicina che nella psicologia. Se capolavori come Hellblade: Senua’s Sacrifice sono arrivati al pubblico è anche merito del trend che utilizza il mezzo “videogioco” per creare esperienze profonde basate su condizioni reali con cui è difficile scontrarsi per il giocatore medio. Più che provare divertimento, in queste opere si rimane in bilico sul filo delle proprie emozioni, sorretti da riflessioni sull’animo umano e su ciò che la mente può subire in determinate circostanze.

The Shattering, un’avventura psicologica narrativa di Super Sexy Software, è esattamente una di quelle opere che si accostano a tali esperienze, mettendo il giocatore nei panni di una persona apparentemente in cura presso una struttura d’aiuto psicologico dopo un grave incidente che ne ha cancellato la memoria. Non ci sono “pericoli” da sconfiggere piuttosto solo enigmi da risolvere per sbloccare frammenti perduti della propria mente, il che porta The Shattering a essere un walking simulator in piena regola.

Ma non dovreste davvero farvi ingannare da questa definizione: il gioco promosso da Deck13 è infatti un punto di estrema rottura rispetto ad altre produzioni simili, sia per come affronta la narrazione sia per come gestisce i propri ambienti. Dalle immagini a corredo di questa recensione noterete che ogni ambiente è rappresentato in un asettico bianco, privo di colori se non occasionali sprazzi di luce che faranno da catalizzatori per i ricordi. Oggi come è oggi sarebbe stato facile prendere una condizione negativa e rappresentarla cupamente come si è sempre fatto, basti pensare a come Gone Home sfrutti l’oscurità e il maltempo per i fini della sua narrazione.

The Shattering ha invece preso un approccio che mi auspicavo da tempo di trovare, cioè quello di utilizzare ambienti apparentemente puri per delineare con esatta precisione come si sente un individuo con dei disturbi in cura in una struttura ospedaliera. Non che questo abbia necessariamente connotazioni negative, del resto è una terapia, ma sfruttare l’estetica dei corridoi ospedalieri immacolati è davvero una combinazione vincente per riuscire a dare l’idea di come i propri demoni e l’ambiente in cui si è rinchiusi finiscano per assorbirsi l’uno con l’altro. Non a caso, la genesi di The Shattering parte proprio dallo studio del gioco di contrasto nei titoli horror, prendendo però l’approccio opposto alla tradizione. Tale elemento è solo uno dei tanti segnali che si avvertono durante il gioco a testimonianza dell’impegno del team di sviluppo nel riuscire a rappresentare al meglio il viaggio in una mente danneggiata.

E il compito gli è riuscito bene, così tanto che alle volte è davvero impossibile non sentirsi stranamente coinvolti dalle situazioni nei cinque atti del gioco. Parte del merito va alla gestione degli ambienti e a come cambiano subdolamente con qualsiasi nostra azione, mostrando al giocatore come la ricostruzione della vita di John si faccia via via sempre più difficile ogni volta che si ritrova ad affrontare scene dolorose. La cura con cui Super Sexy Software ha affrontato le varie rappresentazioni della psiche ben giustifica l’avviso all’inizio del gioco, specialmente per chi ha una sensibilità maggiore al tema.

Mente reale

Uno dei pregi di The Shattering è la sua anima estremamente realistica, tanto nella presentazione grafica quanto nella narrazione. Il personaggio impersonato dal giocatore è infatti credibile e molto umano, condizionato dalla sua carriera da scrittore e tanto dannato da essa da portarla come una croce. Allo stesso modo indugia nei vizi e si fa consumare da essi come la più comune delle persone, offuscandogli la mente perfino nel momento in cui dovrebbe ricostruire la sua identità. La credibilità dell’ambientazione, resa fin nei minimi dettagli, non fa altro che amplificare la percezione del mondo vissuto da John, perfino quando la sua immaginazione ricostruisce elementi impossibili per le leggi fisiche. Il lato onirico che si manifesta in questi casi è l’elemento sovrannaturale perfetto per evitare che The Shattering sia solo un viaggio in posti umanamente familiari, evitando che il giocatore diventi solamente una persona che gira per una casa vuota in cerca di indizi.

Quello che il team vi vuole indurre a fare è scovare la realtà partendo dall’impossibile, addentrandovi nella storia e cercando le ancore che riescono a far prendere concretezza alle immagini plasmate dal subconscio dello scrittore protagonista. Il cammino verso il traguardo riesce a essere addolcito da una colonna sonora palesemente tarata per i singoli momenti degli atti, dando quindi modo a tutti i vostri sensi in gioco di rimanere attivati per tutta l’avventura. E in questo tipo di giochi è davvero importante riuscire a trattare al meglio sia la parte visiva che uditiva; un consiglio che vi rivolgiamo invitandovi – come fa il gioco – a vivere The Shattering con un paio di cuffie e la tranquillità necessaria.

Inutile che dire che giochi come The Shattering vanno vissuti senza alcuna conoscenza pregressa della loro trama, ma quello che possiamo dirvi in tutta sicurezza è che si tratta di un racconto vivido, credibile e in grado di riuscire a tirarvi dentro fin dai suoi primi minuti. A suo merito è impossibile negargli l’aver sfatato molti dogmi del suo genere per riuscire a portare una formula originale che funziona in ogni aspetto, specialmente perché gli anni di sviluppo di notano nella maniacale ricerca della più piccola rappresentazione accurata.

Che sia un albergo o una stanza di un bambino, se non fossero trasmessi da uno schermo fareste fatica a distinguerli dalla realtà, specialmente perché anche il doppiaggio fa del suo per amplificare tale sensazione attraverso delle buone performance. L’unico vero neo di The Shattering è la sua localizzazione italiana, che è accurata nei testi ma utilizza dei font “volanti” davvero brutti esteticamente, sia per posizione che per stile utilizzato. L’idea di voler aggiungere queste frasi volanti rovina, a nostro giudizio, parte dello schema estetico voluto dal team di sviluppo, rendendo l’intera operazione quasi amatoriale sotto questo aspetto. Anche l’interazione con alcuni oggetti e le loro animazioni potrebbero essere state trattate con più riguardo, ma oltre questi comprensibili difetti provenienti da un team di cinque persone, il risultato rimane comunque impressionante ed encomiabile.

Voto Recensione di The Shattering - PC


8.3

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Ambientazione eccellente

  • - Storia coinvolgente e ben studiata

  • - Colonna sonora tarata per ogni momento

Contro

  • - Le scritte volanti stonano con l'estetica che vuole raggiungere

  • - Qualche animazione non proprio convincente

Commento

The Shattering è l’esperienza che davvero serviva al panorama delle avventure narrative psicologiche, capace di sovvertire i soliti schemi e dimostrare che anche nella luce più splendente si può nascondere qualcosa di disturbante. Non ci sono pericoli da affrontare se non quelli provenienti dai propri ricordi infranti, capaci di generare ambienti rappresentati con un realismo davvero impressionante. Tanta cura nei dettagli ha permesso all’opera di Super Sexy Software di essere dannatamente coinvolgente, addirittura personale in certi frangenti. Togliendo qualche sbavatura tipica della piccola forza lavoro, The Shattering è un’esperienza memorabile che alla lunga farà da punto di riferimento per tanti altri titoli futuri.

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Shattering - PC

The Shattering - PC