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a cura di Emanuele D'Ascanio

Con un pizzico di orgoglio patriottico, che ogni tanto proprio non fa male, siamo stati ospiti dell'interessante booth di AESVI alla Gamescom 2018 di Colonia. Qui, dopo aver parlato con Milestone per RIDE 3, abbiamo scambiato anche qualche chiacchera con la nota 101% che, in anteprima assoluta, ci ha mostrato e fatto provare l'enigmatico The Suicide of Rachel Foster: un prodotto decisamente intrigante che, è bene sottolinearlo sin da subito, giocherà molto con i sentimenti personali di ciascun giocatore visto l'impatto emotivo che produce sin dall'incipit.

Parliamo di un'opera molto particolare, con una grafica fotorealistica, che pone il giocatore all'interno di hotel abbandonato, con forti richiami all'iconico Shining di Stanley Kubrick, basandosi su un gameplay fortemente ispirato ad alcune meccaniche già viste nel recente e godibile Firewatch. Componente fondamentale per immergersi completamente in The Suicide of Rachel Foster è il sonoro, curato maniacalmente dal team di sviluppo in compartecipazione con Reddoll grazie all'utilizzo dell'audio bineurale, che esalterà al meglio ogni possibile e flebile rumore. A tal proposito, come suggerito da 101% stessa, è consigliabile giocare al titolo con indosso delle cuffie; il risultato vi sbalordirà con tanto di perenne angoscia annessa. Ve lo assicuriamo.

Nicole Wilson, la protagonista che affronta la paura a muso duro

La narrattiva di The Suicide of Rachel Foster colpisce duro, in senso positivo ovviamente, vista la tragica storia che andremo a scoprire man mano assieme alla protagonista principale. L'incipit della storia risale al 1983, periodo in cui Rachel Foster e Nicole Wilson sono ancora delle ingenue adolescenti. La madre di quest'ultima scoprì un'inaspettata relazione del marito con la prima, nata a causa di un rapporto coltivato durante alcune ore di ripetizioni, causandone l'immediato divorzio e l'abbandono dell'hotel di famiglia con la figlia senza mai più far ritorno. A distanza di poco tempo da quell'evento, per causa ancora ignote (che molto probabilmente verranno scoperte nel corso del gioco), Rachel Foster si suicidò con in grembo un figlio mai dato alla luce.

The Suicide of Rachel Foster ss 2

A dieci anni esatti da quel tragico e disperato evento, nel 1993, inizia il nostro tortuoso percorso colmo di mistero e dolore. Nicole Wilson, seguendo le ultime volontà della madre, si reca nuovamente all'hotel di famiglia (ormai abbandonato) per effettuare una sorta di perizia utile alla vendita e al conseguente rimborso da versare alla famiglia di Rachel Foster. Può realmente essere solamente questa la trama? Macchè, a causa di una tormenta di neve che blocca le strade, Nicole sarà costretta a rimanere dell'edifico senza alcuna possibilità di fuga. A causa di questa forzata "reclusione" l'impavida e giovane protagonistà avrà, finalmente, del tempo per investigare e scoprire i reali motivi che hanno portato Foster al suicido. Sempre se, ci domandiamo, si tratti. Non scambiatelo dunque per un comune horror game bensì, essendo presenti rari jump scare, per un amabile thriller ricercato in ogni particolare. E ve ne renderete conto andando ad analizzare i vari documenti o gli oggetti posti nelle stanze dell'hotel.

Alla ricerca della verità

Lo scopo di The Suicide of Rachel Foster sarà dunque quello di, passo per passo, ricollegare tutti i pezzi di un intricato mistero sepolto da fin troppo tempo a cui nessuno, volontariamente o meno, ha saputo dare una giusta e logica soluzione. L'esperienza sarà godibile con una visuale in prima persona e, come detto in precedenza, richiama molto Firewatch essendo quasi totalmente in solitaria seppur, e sarà vitale, avremo la compagnia di una voce. Irving, un giovane agente della FEMA (Federal Emergency Managemente Agency, con l'ausilio del noto e ingombrante antenato del cellulare moderno, darà supporto per indagare al meglio e, ogni tanto, per tirare su il morale e rassegnare l'animo inquieto di Nicole.

The Suicide of Rachel Foster ss 4

La narrativa è magnetica e, sebbene il nostro provato sia durato poco, non volevamo in alcun modo staccarci dallo schermo vista la sete di sapere indotta sagaciamente da 101%. Parliamo di un prodotto tecnicamente ben curato, grazie all'utilizzo dell'Unreal Engine 4, che gioca molto con le emozioni (in particolar modo l'ansia) e che fa trasparire una netta ricerca della perfezione da parte del team di sviluppo con sede a Roma. Non solo l'estero dunque, anche l'Italia può serenamente sfornare prodotti di tale genere con una qualità decisamente sopra la media e che, ci si augura, possa essere apprezzata da più giocatori possibili.

In conclusione...

The Suicide of Rachel Foster ci è veramente piaciuto e, a più riprese, sorpreso. Forte di una narrativa ben strutturata e da numerose reference decisamente amabili, il thriller game di 101% potrà serenamente ritagliarsi un giusto e meritato posto nel mercato nostrano e internazionale.

Il titolo sarà disponibile nei prossimi mesi su PlayStation 4, Xbox One e PC. Per ulteriori aggiornamenti in merito e per tutte le altre novità legate alla Gamescom 2018 di Colonia, rimanete costantemente connessi sulle pagine di Tom's Hardware.


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