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This is the President | Recensione del nuovo sim dedicato al POTUS

This is the President è un’avventura gestionale/simulativa che fa vestire al giocatore i panni dell’uomo più potente del pianeta: il Presidente degli Stati Uniti d’America (abbreviato anche come POTUS). L’approccio di gioco assomiglia molto alla serie This is the Police (nella quale SuperPAC, lo studio di sviluppo, ha collaborato), proponendo uno stile fortemente improntato alla narrazione, a cui si affiancano istanze di gioco più spiccatamente manageriali. 

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a cura di Lorenzo Quadrini

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In sintesi

This is the President è un’avventura gestionale/simulativa che fa vestire al giocatore i panni dell’uomo più potente del pianeta: il Presidente degli Stati Uniti d’America (abbreviato anche come POTUS). L’approccio di gioco assomiglia molto alla serie This is the Police (nella quale SuperPAC, lo studio di sviluppo, ha collaborato), proponendo uno stile fortemente improntato alla narrazione, a cui si affiancano istanze di gioco più spiccatamente manageriali. 

This is the President è un’avventura gestionale/simulativa che fa vestire al giocatore i panni dell’uomo più potente del pianeta: il Presidente degli Stati Uniti d’America (abbreviato anche come POTUS). L’approccio di gioco assomiglia molto alla serie This is the Police (nella quale SuperPAC, lo studio di sviluppo, ha collaborato), proponendo uno stile fortemente improntato alla narrazione, a cui si affiancano istanze di gioco più spiccatamente manageriali.

L’idea, si può affermare subito, è molto interessante. La figura del Presidente degli USA affascina, ed è spesso al centro della narrativa - ovviamente statunitense, ma più in generale occidentale. Il motivo è facile da intuire: un personaggio autoritario, a capo della macchina bellica più imponente del pianeta e dotato di poteri molto più incisivi di tantissimi altri regimi di governo, pur se limitati dal contesto democratico. All’iconografia classica del patriota integerrimo e votato all’abnegazione (di cui sono piene le produzioni hollywoodiane) si somma poi una tipologia di racconto, altrettanto di successo, basata sull’esatto opposto. Giochi di potere, pugnalate alle spalle, ambizione cieca: sono solo alcuni dei temi ricorrenti delle opere di fantasia sulle quali This is the President si poggia in maniera evidente. Tra queste, ovviamente, spicca House of Cards, nota serie TV tratta da un ciclo di romanzi di successo, anche se meno noto della controparte televisiva ed ambientato in Inghilterra.

Un racconto torbido e corrotto

La trama di This is the President ci vede vestire i panni del Presidente Eletto, figura ibrida dotata di poteri limitati, in attesa che i Grandi Elettori confermino la scelta popolare e che il predecessore liberi lo studio ovale. Ad accompagnarci nostra moglie, che ci ricorda più volte di alcuni “piccoli” problemi legali, sospesi in virtù della nostra ascesa alla Casa Bianca, ma che potrebbero costarci la vita se non risolti a tempo indefinito. Per farlo, l’unica soluzione è emendare la Carta Costituzionale al fine di garantire l’immunità perenne ad ogni Presidente degli Stati Uniti, in carica o meno. Emendare la Costituzione, però, è un compito del Congresso, per cui saremo costretti a presentare l’emendamento (e farlo votare) indirettamente, attraverso un gioco di potere, influenze e corruzione. Durante questo percorso il passato e la vita del POTUS verranno via via delineati, permettendo al fruitore di seguire le orme già scritte di un Capo dell’esecutivo marcio e disilluso o magari inseguendo una difficile (ma possibile) redenzione.

Se la trama pesca a piene mani dalle opere della narrativa filo-americana dedicata agli spy games ed alla politica “nera” tanto cara a Grisham, il gameplay cerca di tracciare un solco più originale. Il sistema di controllo delle azioni del Presidente è affidato ad una plancia di gioco minimale ma affidabile, ove la quale ritroveremo tutto il necessario per poter gestire le decisioni da prendere. Il punto centrale, però, è il tempo: per poter salvare capra e cavoli il nostro POTUS dovrà far approvare l’emendamento entro i 4 anni di legislazione, con tutto quello che ne consegue. Accumulare soldi (fondamentali per fare qualsiasi cosa, ovviamente), registrare segreti scomodi da usare come leva per influenzare avversari e amici, gestire lo staff (che può crescere sia come qualità che come stress, a seconda degli incarichi affidati) e scegliere le frasi giuste durante le uscite pubbliche; questi sono a grandi linee i compiti affidati ai videogiocatori. Ogni scelta, ogni decisione, comporta conseguenze non sempre facilmente prevedibili, a volte addirittura colpendo o favorendo la nostra ascesa al potere molto più avanti nel tempo.

Più bello che buono

Un sistema volutamente nebuloso, che con grande probabilità cerca di nascondere alcune strutture scriptate (d’altronde il prodotto è molto story-driven) ammantando tutta l’esperienza in maniera da creare un’illusione di controllo totale. Purtroppo però si deve segnalare una certa fiacchezza nella struttura gestionale/manageriale dello staff e degli eventi, che si susseguono spesso con pochi indizi e scarsa attitudine ad una risoluzione “ragionata”. Interpretare l’incipit di un evento - da cui dipenderà poi la salita o la discesa del rating politico, l’esborso o il guadagno di soldi ed in generale lo status dei parametri necessari per la vittoria - è praticamente impossibile, complici delle descrizioni sibillini e dei risvolti (scriptati) a volte implausibili. Manca inoltre qualsiasi tipo di percentuale di successo o qualsiasi struttura che riesca a compenetrare le esigenze narrative con le fattuali abilità del fruitore. In questo modo la struttura di gameplay, pur se ben infiocchettata, rischia di disturbare il giocatore - e sicuramente non invoglia a rigiocare la campagna, che tra l’altro ripete gran parte degli eventi e delle sottotrame.

Il vero pregio di This is the President, andando a tirare le somme, risulta essere quindi la caratterizzazione dell’opera, dal punto di vista narrativo, visivo e sonoro. Ad una trama non originale ma corposa, il prodotto accoppia un’impalcatura grafica semplice ma funzionale, votata in maniera precisa a far immedesimare il giocatore all’interno dei fatti rappresentati. Il font delle scritte, le animazioni, le interpretazioni dei personaggi durante le cutscene, le stesse cutscene: tutto quanto si presta magnificamente al racconto, con grande cura ed enfasi delle situazioni proposte. Certo, è pur sempre un videogame “testuale”, per cui non bisogna aspettarsi fuochi d’artificio o soluzioni grafiche incredibili, ma nel complesso il mood di This is the President è il vero elemento vincente di tutto lo sforzo creativo. A questa cura del dettaglio grafico, si somma un altrettanto azzeccata colonna sonora, che prende spunto un po’ dai classici jazz trio, un po’ dallo swing chill che caratterizza ogni salotto noir che si rispetti.

Voto Recensione di This is the President - PC


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • -Graficamente accattivante

  • -Mood molto intrigante

  • -Narrazione ispirata

Contro

  • -Sistema di gioco nebuloso

  • -Poca chiarezza nelle scelte e nelle strategie

  • -Scarsa rigiocabilità

Commento

This is the President è un gioco dignitoso, che cerca di trovare una sua dimensione, raspando sia tra le avventure testuali che tra i sim/gestionali. Purtroppo il gameplay emerge come troppo carente, evidentemente influenzato da scelte scriptate (che ne minano la rigiocabilità) e molto poco chiaro nei confronti del giocatore, spesso costretto a scelte "cieche". Un sistema che andrebbe rivisto, a favore di uno sviluppo più gestionale o di uno più votato alla narrazione, e che influenza senza mezzi termini la votazione finale. Fortuna che la cura del dettaglio, della caratterizzazione e del mood generale salva il titolo, il quale rimane godibile ed acquistabile grazie ad un prezzo di lancio onesto

Informazioni sul prodotto

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