Qualche settimana fa è sbarcata sul mercato Titan Quest Eternal Embers, ossia la quarta espansione per il celebre titolo di THQ Nordic. Un contenuto aggiuntivo che arriva a oltre due anni di distanza dal precedente, Titan Quest Atlantis, e a ben 15 dal rilascio originale del gioco. Un supporto quindi oltremodo longevo, per un’opera che annovera tra i propri fan ancora numerosi giocatori e che viene quasi universalmente riconosciuta come uno dei migliori hack and slash a oggi disponibili. Sarà riuscito Titan Quest Eternal Embers a rivelarsi una buona espansione o la formula alla base del titolo avrà ormai fatto il suo tempo?

Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:

• GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
• MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
• RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
• CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
• SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
• Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
• Mouse: Fnatic Flick 2
• Cuffie: Logitech G930
• Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR

Una nuova avventura

Titan Quest Eternal Embers espande l’universo del titolo di THQ Nordic con una nuova avventura, ovviamente dai toni epici, ambientata a metà tra l’oriente e l’Egitto. Una novella pregna di elementi mitologici, che la rendono particolarmente accattivante per gli amanti di determinate culture, e, soprattutto, di nuovi contenuti. In Eternal Embers sono infatti presente oltre trenta tipologie di nemici inediti tra mob e boss, numerose nuove armature, armi, pozioni e chi più ne ha più ne metta, per una longevità totale che arriva senza troppi problemi a una ventina di ore di gioco. Insomma, un concentrato di contenuti che espande notevolmente il gioco, regalando tante cose da fare agli appassionati di Titan Quest a un prezzo tutto sommato onesto, ossia circa venti euro.

Uno degli aspetti più riusciti di Titan Quest Eternal Embers risiede proprio nella sua ambientazione, che riesce a regalare degli spunti niente male sia nelle zone egiziane che, soprattutto, in quelle più legate alla tradizione orientale. Una cura che è ritrovabile anche nei vari avversari che ci troveremo ad affrontare, perfettamente in linea con le tematiche e le ispirazioni mitologiche dell’espansione. Insomma, dopo Atlantide e i regni norreni, pure l’epica cinese e quella egiziana hanno trovato terreno fertile all’interno dell’hack and slash di THQ Nordic.

Lato ludico Titan Quest Eternal Embers è esattamente quello che ci si poteva aspettare: un arricchimento dell’opera originale soprattutto orizzontale, ossia senza l’introduzione di grosse dinamiche all’interno dell’equilibrio di gioco. Dopo 15 anni aspettarsi stravolgimenti di sorta da una “semplice” espansione sarebbe del resto irrealistico, con quanto realizzato che riesce comunque a rendere onore al lignaggio del titolo e a regalare tanti contenuti e ore di gioco ai fan.

Qualche segno di stanchezza è inevitabilmente presente, vedi ad esempio delle zone talvolta inutilmente dispersive o il riciclo di qualche cliché del genere nelle varie missioni, ma per il resto Titan Quest Eternal Embers fa più che bene il suo lavoro.

Titan Quest Eternal Embers: una sfida leggendaria

Da segnalare è poi il fatto che Eternal Embers è giocabile solamente a livello Leggendario. Per accedervi nel modo più ortodosso è quindi necessario completare almeno una tra le espansioni Immortal Throne o Ragnarok a tale livello di difficoltà. Un’impresa sicuramente lunga e degna di tale nome, a cui THQ Nordic ha fortunatamente pensato di accompagnare una strada alternativa. Eternal Embers è infatti accessibile anche con un nuovo eroe creato a hoc al livello 70 proprio per affrontare le minacce del nuovo DLC. Qualsiasi sia il percorso che decideremo di percorrere, Eternal Embers ci proporrà un degno livello di sfida, in grado di gratificare i giocatori più navigati ma anche di creare in certe occasioni qualche grattacapo di troppo ai meno avvezzi al genere a causa di qualche situazione eccessivamente ostica.

Titan Quest Eternal Embers è insomma un buon DLC, che convince e diverte, ma che lascia anche spazio a una grande e doverosa domanda. Dopo 15 anni di fortunata carriera, non è forse il caso di lasciare spazio a un seguito del titolo, capace di portare la saga a un nuovo livello, soprattutto tecnico?