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a cura di Alessandra Borgonovo

Ventidue anni. Da tanto Lara Croft fa parte delle nostre vite. Ha avvicinato molte donne di un'intera generazione al mondo videoludico e ne ha cresciute tantissime altre - un modello e un'ispirazione.

Un'eroina iconica della quale abbiamo sempre saputo una cosa, l'unica a non essere mai cambiata quando persino i famosi poligoni maggiorati hanno ceduto di fronte a una ricostruzione, soprattutto caratteriale, del personaggio: come il nome stesso del franchise suggerisce, Lara si fregia del titolo di archeologa ma ha fatto del depredare tombe una vera e propria arte, che spesso sfocia in qualche disastro di livello mondiale o apocalittico ma questo è altro discorso.

Certo, i diversi capitoli della sua storia condividono anche il fatto che sia di famiglia benestante, cresciuta dentro una maestosa villa assieme a un padre che è stato per lei il riferimento maggiore, ma tirando le somme a importare davvero - o quantomeno a imporsi nella memoria collettiva - è che quando si trova in luoghi ameni da esplorare mette mano alle sue famose pistole gemelle e abbatte tigri compiendo nel contempo salti fuori da qualunque possibilità umana.

Qualsiasi altro elemento era d'intralcio alla figura di Lara come sex symbol, oppure non risultava abbastanza rilevante per il tipo di storia che Tomb Raider ha sempre raccontato prima dell'avvento del reboot: la trilogia ha compiuto uno dei passi più difficili quando si va a toccare un personaggio ormai asceso al pantheon dei "mostri sacri" videoludici e con l'ottimo lavoro messo in atto grazie a Shadow of the Tomb Raider, nel quale Lara si afferma in via definitiva come personaggio unico e insostituibile a differenza dei precedenti capitoli dove la sua caratterizzazione non ne usciva molto solida, era inevitabile ripensare alla sua eredità fino ad oggi. 

Del resto, con più di venti titoli all'attivo, il materiale per stilare una classifica certo non manca: al tempo stesso c'è fin troppa carne al fuoco per sperare di racchiudere tutto in sole dieci posizioni, pertanto non interpretate questa classifica secondo la tipica scala di bellezza, qualità o importanza. Abbiamo voluto riunire quei capitoli che, per un motivo o l'altro, più degli altri hanno rappresentato motivo di orgoglio per un franchise che, chiuso questo reboot, potrebbe ripartire a marcia ingranata.