Towns, il gioco Steam che ha truffato 200.000 utenti

Gli sviluppatori di Towns hanno abbandonato lo sviluppo del gioco, nonostante le 200.000 copie vendute su Steam nell'arco di 18 mesi. La decisione ha fatto infuriare gli acquirenti, che ora si ritrovano con un titolo incompleto e senza alcun rimborso in vista.

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a cura di Roberto Caccia

I creatori di Towns, un gioco gestionale per PC, hanno abbandonato lo sviluppo del loro progetto, lasciando il gioco incompleto nonostante le 200.000 copie vendute nei 18 mesi di permanenza su Steam.

Una schermata di Towns

La storia comincia a novembre del 2012, quando Towns ha fatto il suo debutto sulla piattaforma online di Valve insieme alla prima ondata di giochi pubblicati tramite l'iniziativa Steam Greenlight. L'ambizioso obbiettivo degli sviluppatori era di creare un titolo in grado di combinare le dinamiche di SimCity, Dungeon Keeper, Dwarf Fortress e perfino di Diablo. Idee che tuttavia sono riuscite a diventare realtà soltanto in parte.

"Attualmente Towns è stabile e completamente giocabile, grazie ai costanti aggiornamenti e alle introduzioni di nuove ed eccitanti funzioni inserite in ogni update", scrivevano gli sviluppatori all'epoca. Il problema è che Towns ha fatto il suo debutto su Steam senza indicazioni chiare sulla natura incompleta del prodotto. Un "piccolo" dettaglio che ha frustrato i giocatori e generato una valanga di recensioni negative.

Towns ha provato a mescolare senza successo il gameplay di vari giochi cult

Xavi Canal, responsabile dello sviluppo, ha tirato i remi in barca a febbraio a causa dello stress e dell'impegno eccessivo richiesto del gioco, passando la palla a un altro programmatore, Florian Moebius Frankenberger.

Quest'ultimo è riuscito a resistere soltanto pochi mesi, annunciando l'abbandono del progetto pochi giorni fa di un ritorno economico troppo basso. Evidentemente non si riesce a portare a casa la pagnotta con i giochi fatti a metà.

Ora si parla di potenziali sequel che potrebbero implementare le idee che gli sviluppatori non sono riusciti a inserire nel primo capitolo, o di rendere il codice open source, in modo che la community possa completare ciò che gli sviluppatori non sono riusciti a creare. Nel frattempo Towns è ancora in vendita a 11,99 euro su Steam e il team di sviluppo non ha alcuna intenzione di offrire rimborsi.

Una storia che può servire da lezione, in questo periodo in cui i giocatori stanno diventando i finanziatori dei giochi, grazie a piattaforme come Kickstarter e iniziative come Steam Early Access. Purtroppo non sempre la fiducia concessa è ripagata.