Tra eFootball 2022 e FIFA 22, noi esclusi dal grande calcio virtuale

C'è un'intera fetta di amanti del gioco del pallone che grazie a eFootball 2022 e FIFA 2022 è rimasta esclusa dal calcio virtuale. E non è giusto.

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a cura di Alessandro Adinolfi

"Stretti i pugni e duro il muso, tifo Inter da una vita". Recita così Fuori dall’Hype, brano dei Pinguini Tattici Nucleari. E come mi ci rispecchio, in quella frase. L’Inter e più in generale il calcio hanno sempre scandito i ritmi della mia vita. Avevo finito le medie quando l’Italia si laureò campione del mondo, il primo grande amore (mai corrisposto, ovviamente) si palesò davanti a me quando vidi Zanetti alzare la Champions League dopo 45 anni di agonia. E in tempi più recenti quell’Europeo, sempre accarezzato, in un periodo non proprio felice, fresco anche di un bel lutto difficile da elaborare. Eh sì. Il calcio reale ha sempre fatto parte dei miei 28 anni di vita e lo farà anche per i prossimi e da buon tifoso non mi sono mai fatto mancare anche quello virtuale. Ma quest’anno no. Quest’anno sono orfano del gioco più bello del mondo, perché Konami ed Electronic Arts l’hanno combinata grossa e alla fine a rimetterci siamo sempre noi fan del rettangolo verde, che si fanno abbonamenti a pay tv costosissime e pagano a caro prezzo biglietti e merchandise.

Perché dico che l’hanno combinata grossa? Perché tra eFootball 2022 e FIFA 22, quest’anno le possibilità di giocare a calcio anche a casa sono andate in frantumi. Konami ha trasformato PES in una sorta di gioco che non ha né capo né coda. Dall'altra parte Electronic Arts ha optato per una via completamente differente, a detta loro imposta dalle caratteristiche tecniche della nuova versione del suo simulatore, che avrebbero rischiato di lasciar fuori una platea importante di giocatori PC, proponendo dunque una sorta di Legacy Edition per i giocatori PC, PlayStation 4 e Xbox One.

eFootball 2022 è un case study da manuale, che andrebbe insegnato nelle facoltà di marketing di tutto il mondo su come NON si effettua un lancio. Il gioco è sostanzialmente un mezzo disastro, che sarà aggiustato nel tempo, ma quanto ci vorrà? Le review su Steam, d'altronde, parlano da sole. Certo, nel corso degli anni abbiamo imparato a non lasciarci travolgere dai giudizi di un'utenza troppo cattiva, spesso troppo ignara di certi meccanismi all'interno di un'industria enorme come quella dei videogiochi ma qui il discorso è diverso. Esiste un punto comune su cui tutti convergono ed è semplicemente la pochezza con cui Konami ha lanciato un prodotto dedicato ai fan del calcio virtuale: nessuna modalità di gioco oltre le due sfide online, nessuna possibilità di invitare gli amici (anche in maniera virtuale) a giocare, una veste grafica che sfigura se paragonata al passato e tanti, troppi bug, glitch ed errori di network che in free to play con un'unica componente (quella multigiocatore, infatti) non sono ammissibili. Dal canto suo, però, EA ha fatto ancora peggio con FIFA 22 nella sua versione migliore è assente dai miei dispositivi: la nuova tecnologia Hypermotion, le novità della modalità carriera e quei nuovi elementi di colore, come festeggiare una coppa negli spogliatoi. Già, perché la scelta del publisher di Redwood è stata quella di distribuire una nuova versione del suo simulatore calcistico solo su console next gen, limitandosi ad un costoso reskin per i giocatori PS4 e PC della versione precedente.

Scelte commerciali illogiche, dettate forse dalla voglia di staccarsi sempre di più da modelli tradizionali e vecchie console. Certo, qualcuno potrebbe replicare dicendo “Compra un Xbox Series S” oppure “Giochi su PC, prendi la versione Stadia”. Altri potrebbero dire di rimanere ancora sulle versioni precedenti. Sono scelte e opzioni legittime, ovviamente. Ma in questo caso sono obbligato a percorrere strade che onestamente preferirei evitare. Perché ho un PC che rispecchia tutti gli standard moderni, perché ho già Xbox Game Pass e perché onestamente, dopo un anno di aggiornamenti, dei giochi di calcio che debuttarono nel 2020 è rimasto ben poco, come puntualmente avviene qualche mese prima della release

Ed è proprio sul versante PC che mi arrabbio ancora di più. Se Electronic Arts ha scelto di mettere a disposizione solo la Legacy Edition, Konami ha fatto ancora peggio, impedendo di andare oltre la risoluzione Full HD e con un comparto grafico davvero old gen. Siamo diventati giocatori di serie B? I dati dicono il contrario. Il PC è una delle piattaforme più importanti, con vendite alle stelle rispetto al passato. E per quanto riguarda coloro che ancora oggi nei negozi non trovano PS5 e Series X? Chi ha la fortuna di possederne una macchina next gen fa parte di una nicchia capitalista, che ha più privilegi di chi invece per sfortuna non ha potuto saltare sul carrozzone delle nuove piattaforme di Sony e Microsoft? E chi ha investito tutto su una nuova GPU, pagandola magari anche a caro prezzo visti i tempi, come dovrebbe reagire?

Sono il primo ad appoggiare il progresso tecnologico. Sono il primo che ha sottoscritto un abbonamento Xbox Game Pass quando in tanti remavano contro il servizio di Microsoft e sono il primo che si è avvicinato a Stadia con curiosità. Quello che però non sopporto è quando due publisher che hanno in mano il gioco più bello del mondo, creando di fatto un duopolio, mi obbligano a battere strade che ad oggi sono ancora evitabili. Non mi dispiace l'idea di dover giocare tutto in cloud o in abbonamento, ma il mercato non è ancora in quella direzione e allora perché cominciare a sperimentare proprio con due system seller come eF, con due franchise che si fanno portavoce del gioco più inclusivo di sempre? Quel gioco, che annulla le barriere, è semplice da giocare e costa pochissimo da praticare nella vita reale ma ad oggi la sua controparte virtuale è inaccessibile per la maggioranza dei giocatori, tra un prodotto non finito e un altro pubblicato solamente per poter monetizzare il più possibile.

Siamo a ottobre e tra pochi giorni i campionati vanno in pausa per la classica sosta dedicata alle nazionali. A me resta il calcio vero, quello in TV e quello giocato al campetto (pandemia permettendo), ma a casa? Come farò a prendere sulle spalle il mio Arsenal, la mia Inter e guidarle verso una vittoria schiacciante, sofferta e sudata? Come sarà il feeling nelle serate di inverno, quando fa troppo freddo e ci ritroviamo tutti davanti al monitor, aspettando solo di improvvisare un bel torneo? Un anno senza il grande calcio virtuale è davvero brutto da sopportare. E spero, in tutta onestà, che non si verifichi mai più.

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