Triplice omicidio, videogiochi sotto accusa

Un ragazzino del New Mexico stermina la famiglia, gli avvocati danno la colpa ai videgiochi violenti.

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a cura di Manolo De Agostini

I videogiochi possono influire sulla psiche di un ragazzino a tal punto da fargli commettere degli omicidi? È un argomento troppo delicato per essere sviscerato in questa notizia, ma vi riportiamo quanto pubblicato da Gamespot:

Cody Posey un quattordicenne del New Mexico ha sterminato la sua "seconda" famiglia (patrigno, matrigna e la sorellastra) con un fucile. Un triplice omicidio quindi, per il quale gli avvocati del ragazzo citano come responsabili Sony Computer Entertainment America, Take-Two Interactive e Rockstar.

Posey avrebbe agito dopo anni di abusi fisici e mentali da parte del patrigno, circostanze che tuttavia non gli hanno evitato una condanna in primo grado.

Secondo i suoi avvocati, il ragazzino non avrebbe commesso questi efferati omicidi se non avesse giocato a "un simulatore di omicidi" come Grand Theft Auto: Vice City.

Per il mondo dei videogiochi si preannuncia quindi una nuova gogna mediatica?