Tutti i videogiochi italiani migliori: quali acquistare?

Un nostro approfondimento dedicato ai videogiochi italiani da recuperare con le offerte dei mesi autunalli

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a cura di Nicholas Mercurio

Spesso si osserva il panorama dei videogiochi incuranti dalle creazioni nostrane, e viene complesso fare una lista di tutti i videogiochi italiani migliori.  Se si guarda bene, selezionandole con attenzione, alcune di esse potrebbero essere a tutti gli effetti delle esperienze che non hanno nulla da invidiare a produzioni note e conosciute. D’altronde, il videogioco in Italia deve fare lo step successivo per essere riconosciuto non più soltanto come una formula di divertimento, bensì come una risorsa culturale rilevante per chiunque desideri esplorare esperienze diverse e nuove, in uno scenario che ha fortemente bisogno di game designer di livello, e in questo senso siamo sulla strada giusta. Avendo avuto nelle ultime settimane modo di conoscere più da vicino videogiochi italiani unici e di chiacchierare con diversi sviluppatori, ho capito che il panorama nostrano sta cominciando a proporre produzioni uniche.

Se non altro, da qualche parte si deve pur partire, e le produzioni necessitano di primeggiare con le opere più blasonate presenti sul mercato. Un obiettivo complesso, va detto, perché mentre il mercato estero procede e conquista i giocatori, in Italia manca ancora la consapevolezza dei propri mezzi per includere e far crescere in maniera matura il giocatore e chiunque vi si approcci per la prima volta.

In questo articolo voglio dedicare spazio ad alcune delle opere più iconiche dello scenario italiano, che in un modo o nell’altro stanno conquistando le classifiche Steam, il mondo e persino qualcosa in più. Talvolta non ci resta altro che viaggiare laddove non crederemmo possibile per scoprire cosa cela la proverbiale Tana del Bianconiglio, ed è quello che intendo fare oggi: portarvi nella terra delle meraviglie.

Last Day of June – Quando perdere qualcuno è insostenibile

Pubblicato nel lontano 2017, Last Day of June è una pubblicazione sviluppata da Ovosonico, che ebbe un grande successo in patria e all’estero. Il racconto, che vide la partecipazione della scrittrice e regista Jess Cope, parla della perdita in un modo unico, che solo GRIS è stato in grado di replicare e proporre al grande pubblico. Parliamo di una storia triste, accompagnata dallo strimpellio della chitarra di Steven Wilson, il celeberrimo frontman dei Porcupine Tree e da una meravigliosa direzione artistica, che ha saputo incantare attraverso degli scorci memorabili. Sebbene siano passati anni, Last Day of June rimane ancora oggi una produzione che in molti ricordano con grande commozione. La storia del povero Carl, infatti, è ancora oggi condivisa da tanti giocatori e da chi al tempo si occupò della recensione.

La mia esperienza personale con il videogioco di Ovosonico è stata coinvolgente, e mi sono interfacciato con una ferita dell’anima che non può guarire anche se viene applicato tutto l’impegno esistente. Giocando alla produzione di Ovosonico, infatti, mi è stato possibile capire meglio anche alcune questioni rimaste in sospeso che riguardano la mia vita personale, ma questa è un’altra storia. Ricordo che Last Day of June è attualmente disponibile su PlayStation, Nintendo Switch e PC, e che è molto spesso in sconto. Se non altro, nel periodo dei grandi sconti potrebbe essere il momento adatto per accaparrarselo e vivere una storia profonda e intensa che potrebbe insegnare qualcosa, magari come sopportare un lutto.

HyperParasite – Se gli anni ’80 erano così belli, perché nessuno ha mai difeso Johnny Lawrence da Daniel-san?

Tralasciando per un momento Cobrai Kai e Karate Kid, HyperParasite potrebbe sintetizzarsi come un vero e proprio inno agli anni ’80, quando la musica aveva un’anima e tutti sembravano interessati a godersi una serata che non prevedesse qualche rissa. In HyperParasite, sviluppato da Troglobytes Games, le mani le ho alzate prima di chiunque altro, e proprio seguendo la filosofia che ha reso il Cobra Kai conosciuto anche a chi non lo ha mai sentito prima. Stiamo parlando di un rogue-like twin stick-shooter, che in parole povere si traduce con sparare e ammazzare qualunque essere ci minacci. La missione qual è, però? Eliminare la razza umana nei panni di un parassita, collezionando e controllando la bellezza di sessanta personaggi.

Inutile dirvelo, l’ho spolpato su Nintendo Switch. Un altro videogioco, pubblicato recentemente, è poi Blind Fate: Edo no Yami, che da queste parti si è preso un voto positivo e pensiamo valga a sua volta il prezzo del biglietto. Il team di sviluppo italiano, però, è anche il publisher di un videogioco che sta ottenendo un successo enorme su Steam, e che è stato positivamente accolto dalla stampa specializzata (e non). Ci riferiamo a…

Ravenous Devils – Aggiungi un posto a tavola

Pubblicato nel 2022 proprio da Troglobytes Games ma sviluppato da Bad Vices Games, Ravenous Devils è un sogno per chiunque ami Tim Burton e abbia voglia di triturare carne umana e vestire di indumenti sgualciti i classici malcapitati che hanno sbagliato sarto. Perché, se non si fosse capito, Ravenous Devils è un po’ come Sweeney Todd, con la sola differenza che non c’è Johnny Depp e non c’è un barbiere pazzo, ma c’è sicuramente gente scomparsa misteriosamente, e mi sono interfacciato con Ravenous Devils senza grandi aspettative ma ne sono rimasto coinvolto e divertito.

Ho ucciso, non mi sono risparmiato e ho avuto modo di seminare il panico a Londra, in un momento storico di grandi cambiamenti sociali. Se ci pensiamo, era il periodo in cui Bram Stoker scriveva Dracula e Jack lo Squartatore mieteva vittime in giro per Whitechapel, infischiandosene delle conseguenze. In Ravenous Devils ho poi cucinato tortini di carne umana, preparando salsicce e sformatine ripieni di interiora. La coppia, formata dalla bella ma letale Hildred e dall’enigmatico e criptico Percival, vi attende su PC, Xbox, PlayStation e Nintendo Switch. È un gestionale che attende soltanto voi. E non sono previsti secondi fini, a mano che voi non siate la portata principale.

Vesper – Siamo la luce, niente di più

Da Macerata ci spostiamo a Milano, più precisamente alla sede di Cordens Interactive, gli sviluppatori del platform italiano che risponde al nome di Vesper, una produzione che meriterebbe ben più di quello che ha raccolto in patria e all’estero. Di recente è arrivato anche su Nintendo Switch con la sua edizione definitiva, che impreziosisce maggiormente l’esperienza originale, non presentandosi affatto solamente come un porting.

Qui è la luce a essere la reale protagonista, e noi siamo proprio questo: dei portatori di luce. C’è un pianeta lontano nello spazio, un tempo la culla di un’antica civiltà dimenticata di cui in realtà non si sa molto. Durante la mia esperienza con il videogioco di Cordens Interactive, la possibilità di portarla nel mondo mi ha affascinato terribilmente, e mi sono perso nelle dinamiche che mi consentivano di illuminare un’area buia, oltre che i vari enigmi ambientali, semplici ma comunque ottimamente implementati.

Vesper è la produzione adatta per chiunque stia cercando un’esperienza intimista; in più c’è da dire che è un’opera realmente adattata a tutti, poiché intrattiene e coinvolge con semplicità. Stiamo parlando di un videogioco dalla grande personalità e che merita di essere citato per il mondo costruito attorno al protagonista.

Timothy and the Tower of Mu – Il male che non dorme mai

Cosa succede quando Koji Higarashi incontra il team indipendente Kibou Entertainment? Che il videogioco in questione, cioè Timothy ad the Tower of Mu, viene premiato da una giuria di prestigiosi sviluppatori e critici videoludici giapponesi, assicurandosi un contratto di pubblicazione con Playism, il celeberrimo publisher di DEEER Simulator. Con Timothy and the Tower of Mu bisogna letteralmente lasciare ogni speranza a casa, perché risalire la torre non è affatto un’impresa facile, e serve intelligenza, capacità e bravura. Ma sì, ovviamente anche una buona dose di fortuna. Questo videogioco, volutamente in pixel art, è un’opera che ha avuto la capacità di mettermi in difficoltà in più di un’occasione.

Qui si va ben oltre l’ispirazione verso Castlevania, perché c’è un lavoro di game preciso, predisposto con cura e attenzione. È punitivo, sia chiaro, ma non ci si può aspettare altro da un contesto del genere, in cui la morte è realmente dietro l’angolo. Nei panni di Timothy ho viaggiato nella torre, evitando attacchi e trappole, spuntoni minacciosi e nemici agguerriti.

Ho ripetuto boss di vario ma non mi sono ancora dedicato a una run ancora più complessa, cercando di battere i nemici senza subire alcun colpo (una sfida sicuramente da provare sulla mia pelle). Ho esplorato gli angoli angusti del level design, assorbendo la filosofia del team di sviluppo e le varie dinamiche al suo interno, imparando molto dai miei nemici. Timothy and the Tower of Mu, pubblicato nel 2022, è una produzione indipendente italiana che in Oriente sta ottenendo un successo straordinario di critica e pubblico, il che spiega le ispirazioni del team e il pubblico a cui si rivolge. Disponibile attualmente solo su PC, Timothy ad Tower of Mu è il proverbiale videogioco da acquistare per vivere una esperienza fuori dal comune.

Freud’s Bones – I patimenti dell’umano umano secondo Fortuna Imperatore

Sviluppato da Axel Fox aka Fortuna Imperatore, Freud’s Bones è di sicuro una delle opere italiane più intricate che siano state sviluppate negli ultimi anni nel nostro Paese. Proprio come è accaduto a Tunic, Fortuna Imperatore si è dedicata alla realizzazione del suo videogioco incentrato sul padre della psicanalisi in totale autonomia, facendolo conoscere in un modo che non credevamo possibile alla stampa specializzata e al grande pubblico.

Giunto ben prima dell’inizio dell’estate, Freud’s Bones si traduce come una produzione appassionante e coinvolgente, che segue direttamente delle scelte differenti di game design. Come suggerisce il nome, impersoniamo proprio Freud, alle prese con sé stesso e il dubbio interiore, un fantasma che minaccia di fargli dimenticare tutto quanto, persino la sua esistenza e specialmente la sua ragione.

E allora si scopre adagio, imparando e valutando, trovando di conseguenza le risposte per capire cosa si manifesta di fronte a lui. È un videogioco curato sotto ogni punto di vista, con un contesto e una cura fedeltà storica che ci ha colpito inaspettatamente. Disponibile attualmente su PC ma in arrivo anche su Nintendo Switch, Freud’s Bones è un videogioco inedito che non dovete lasciarvi sfuggire.

Soulstice – Il videogioco italiano più ambizioso mai sviluppato

A differenza degli altri videogiochi proposti, Soulstice è un videogioco ambizioso, il più ambizioso che mi sia mai capitato di analizzare durante una prova dedicata alla stampa, e che ho conosciuto meglio in sede di recensione ormai quasi tre settimane fa.

Del videogioco di Reply Games Studios, che sta appassionando molti giocatori, posso dire di essere stato coinvolto sin dal primo avvio nel menu principale, in cui ho impersonato Briar e Lute, le sorelle gemelle con cui mi sono interfacciato, imparando a combattere contro le spietate creature che minacciano il Sacro Regno del Keidas. L'obiettivo è di proteggere Ilden e cosa resta ne resta, anche se ormai è letteralmente una città fantasma flagellata dall’oscurità e dai Corrotti.

Il sistema di combattimento semplice e intuitivo, oltre a essere divertente, è soprattutto dinamico e assuefacente, capace di intrattenere dall’inizio alla fine, traducendosi con un solo termine: passione. Perché Soulstice è proprio un’opera del genere, e si merita i risultati che sta ottenendo, siccome il lavoro svolto da Reply Games Studio è invidiabile sotto ogni punto di vista. Tra qualche anno, probabilmente, sarà quello che in tanti ricorderanno per la presenza di Stefania Joosten e per la storia di Briar e Lute.

Cosa aspettarsi dal futuro?

Abbiamo menzionato alcune produzioni, tessendone le lodi e ricordando specialmente la loro importanza nell’industria nostrana, probabilmente dimenticandone altre. Questo mese, tuttavia, è prevista l’uscita di Batora: Lost Haven e The Darkest Tales, due opere che vi consiglio di seguire spassionatamente perché in futuro potrebbero entrare in questa lista. Di Batora: Lost Haven ne abbiamo parlato in passato, approfondendo le sue ispirazioni oltre che le innegabili qualità.

Nel corso di questi mesi ho parlato anche di Dramatic Iceberg, e adesso sto conoscendo meglio le opere di Oscar Celestini, mentre mi sto informando maggiormente su Umbralcore e attendo di scoprire di più su Alaloth: Champions of the Four Kingdoms, da valutare nella sua interezza. Di sicuro, il futuro videoludico italiano non può che considerarsi già scritto, e ora non resta che scoprire tante altre declinazioni.