Twin Mirror | Anteprima dei primi minuti di gioco

La nostra impressione dei primi minuti di Twin Mirror, la nuova avventura investigativa di Dontnod pubblicata da Bandai Namco Entertainment.

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a cura di Alessandro Palladino

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In una calda mattinata estiva abbiamo fatto una piccola escursione nel mondo di Twin Mirror: il nuovo lavoro di Dontnod che prende l’esperienza cinematografica e l’adatta a un racconto crime in una realtà rurale americana. Si tratta di un titolo molto importante per il team di sviluppo e lo sceneggiatore Matthew Ritter, considerando che è a tutti gli effetti una nuova avventura molto diversa dalle produzioni che finora hanno marchiato la casa di provenienza, partendo dal poter essere vissuto nella sua interezza fin dal lancio.

Grazie all’opportunità fornitaci da Bandai Namco Entertainment, siamo riusciti a osservare i primi minuti di Twin Mirror insieme a qualche assaggio della sua particolare filosofia. Per quanto questo sia solo un piccolo antipasto, quanto visto ci ha reso già abbastanza fiduciosi sulla qualità della nuova storia di Dontnod.

Tra le fronde degli alberi

Come citato pocanzi, il team creativo ha ancora una volta deciso di concentrare i propri sforzi in una location che riuscisse a riprendere con fedeltà i canoni stabili delle città rurali americane. Con Life is Strange 1 e 2 abbiamo visto quanto effettivamente Dontnod abbia dato prova di saper gestire al meglio ambienti simili, trasformando l’intimità (positiva o negativa) delle comunità americane in un punto di forza per la narrazione. In Twin Mirror la città si lega strettamente al protagonista, fonte di ricordi poco piacevoli nonostante un’intera vita passata tra le sue vie.

Sam Higgs, un ex giornalista investigativo, sarà il nostro alter ego richiamato nella sua “cara” Brasswood per presenziare al funerale del suo migliore amico rimasto in città insieme a tutte le sue altre conoscenze. Nella nostra anteprima siamo partiti proprio dal suo arrivo al promontorio che si affaccia su tutta la città, un posto che Sam conosceva bene e che spesso ha visitato nel passato. La ricchezza di dettagli e oggetti con cui interagire ci ha quindi permesso di scoprire di più sull’ambiente di gioco e sulla storia pregressa del protagonista, dimostrandoci inoltre come l’interfaccia usata per Twin Mirror possa considerarsi una delle più pulite e meno “invadenti” di Dontnod.

Riflettendo sulla città e sulla sua storia fortemente mineraria, abbiamo potuto dare uno sguardo al Palazzo Mentale di Sam: un luogo onirico fatto di vetro dove le memorie dell’uomo vengono rappresentate vividamente a suo comando. Uno strumento molto utile per un investigatore, anche se questo naturalmente può significare una grossa croce da portare se si hanno particolari ricordi negativi, come la proposta di matrimonio rifiutata dalla sua ex-ragazza proprio sul promontorio di Brasswood.

Nella durezza dei ricordi di Sam si può avvertire il contrasto con un’ambientazione lussureggiante e apparentemente pacifica, un canone stabile di questo particolare filone e che non ha mai deluso nella sua esecuzione, così come nei Life is Strange o in altre opere affini. Più che nello scenario, la percezione di questa dualità è affidata alla narrazione dei ricordi dei protagonisti e delle loro vicende pregresse, caratterizzando Brasswood attraverso eventi strettamente personali, capaci di dare carattere agli spazi del gioco. Al momento abbiamo potuto vedere solo due luoghi della ridente città del West Virginia, ma dalla loro esposizione è possibile ricavare tante informazioni utili.

Un Doppio, tante scelte

Tra queste vi è la presenza di un personaggio strano che inabita la mente del nostro investigatore: il Doppio. Completamente diverso da Sam nella presentazione estetica, questo figuro apparirà in svariati momenti di Twin Mirror per fornirci la sua opinione in merito a scelte o problemi che affliggono Sam. Nel promontorio ci fornisce qualche piccolo consiglio non richiesto, ma spostandoci in un parcheggio di un locale e parlando con la figlia del defunto migliore amico di Sam, interverrà proprio per suggerirci un altro percorso di azione e creando una sorta di scelta importante tra la sua opinione e quella arbitraria di Sam.

La giovane ragazza voleva infatti che investigassimo sulla morte del padre, secondo lei avvenuta in circostanze impossibili per il tipo di persona che era. Il Doppio però interviene dicendo di tenerla fuori da qualsiasi cosa possa succedere e rimanere in un terreno di dubbio, senza dare quindi promesse che Sam farebbe senza troppi problemi. Al giocatore è quindi dato il compito di trovare il percorso più corretto, anche se è difficile stabilire quale sia la parte più “giusta”. Il Doppio infatti ci appare come una figura normale, quasi distaccata. Non è né cattivo né buono, potrebbe dirsi grigio nella sua caratterizzazione. È anche vero però che l’interazione a lui legata è stata molto breve e ci sono veramente pochi dettagli sulla sua influenza, anche se qualche indizio ci lascia presupporre che sia frutto di una condizione mentale pregressa di Sam per la quale deve assumere dei farmaci specifici.

La parte nel parcheggio è stata piuttosto breve e ha chiuso il nostro sguardo a Twin Mirror lasciandoci molte più domande che risposte, come un vero mistero che si rispetti. I passi in avanti mostrati però - rispetto ai filmati degli scorsi anni - sono abbastanza evidenti e c’è un palese lavoro di fino da un punto di vista tecnico e grafico, mantenendo al contempo tutti quegli elementi che distinguono i tratti di Dontnod. Al tempo modo c’è ancora più una tendenza verso le tecniche cinematografiche e l’investigazione vera e propria, con i menù adibiti a una sorta di taccuino digitale su cui si tiene traccia del filo da snodare nel Palazzo Mentale; una funzione - vogliamo specificarlo - che gli sviluppatori hanno completamente rivisto dall’ultima volta che era apparsa in pubblico.

In definitiva, Twin Mirror può rappresentare un buon punto di svolta nella storia di Dontnod, quasi come una maturazione artistica. Al momento è ancora tutto da vedere e sicuramente ci saranno altre occasioni per poter osservare più da vicino la città di Brasswood, ma senza ombra di dubbio siamo davanti a un gioco che i fan del cinema e dei videogiochi narrativi devono tenere caldamente sott’occhio, specialmente se sono alla ricerca di una trama capace di tenerli sulle spine e costringerli a effettuare scelte difficili.

Twin Mirror uscirà nel 2020 su PlayStation 4, Xbox One e come esclusiva temporale su Epic Games Store