Ubuntu e Xbox One, spioni premiati da Big Brother Award

Il Big Brother Award austriaco del 2013 è stato vinto da Ubuntu.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ubuntu è un sistema operativo spione, così indiscreto e invasivo da meritarsi il poco ambito Big Brother Award. Nello specifico il premio è stato assegnato a Mark Shuttleworth, fondatore e massimo dirigente di Canonical. La motivazione è l'integrazione con Amazon delle funzioni di ricerca, comparsa con la versione 12.10 della distribuzione (vedi anche Ubuntu 12.10 si è fatto corrompere dal soldo di Amazon? e Ubuntu è diventato uno spyware: la scomunica di Stallman).

Il premio è stato assegnato lo scorso 25 ottobre dalla sezione austriaca dell'associazione Big Brother Award, che dal 1999 cerca di mettere in evidenza come aziende di tutto il mondo stiano cercando di mercificare e svilire la privacy di tutti noi.

Vorremmo tutti che fosse solo televisione spazzatura

Di certo in pochi si aspettavano di vedere una distribuzione Linux tra i premiati, ma forse il "riconoscimento" a Ubuntu non era del tutto imprevedibile. Eppure nelle versioni successive Canonical aveva arricchito Ubuntu con migliori funzioni per il controllo della privacy, che evidentemente non sono state ritenute sufficienti. Certo, sembra strano vedere vincitrice Canonical quando si poteva scegliere tra i vari Facebook, Google, Apple, Microsoft e tanti altri - ma forse gli organizzatori hanno voluto mandare un segnale.

In ogni caso Canonical è in buona compagnia. L'azienda è stata nominata nella categoria "marketing e comunicazione", ma accanto a lei troviamo anche Microsoft con la Xbox One e - prevedibilmente - la NSA. La console è sotto accusa per via del controllo costante dell'ambiente messo in atto tramite Kinect: serve per poter usare al meglio alcune funzioni specifiche, ma è vero anche si tratta di un approccio piuttosto invasivo. Ancora più "meritevole" è la tecnologia brevettata che può contare il numero di spettatori presenti in una stanza e bloccare la riproduzione di un film.

Il Big Brother Award, infine, esiste anche in Italia. L'ultima edizione risale al giugno del 2012, ma è stato assegnato solo il premio positivo Winston Smith - eroe della privacy a Julian Assange. Prima di Assange avevano vinto la rivista online Punto Informatico (2011), la Electronic Frontier Foundation (2010), il Collettivo Autistici/Inventati (2009) e l'onorevole Maurizio Turco (2008). Nel 2012 però l'organizzazione ha anche dovuto rinunciare ad assegnare altri titoli perché "gli usuali contatti che vengono presi con i nominati e i premiati hanno provocato ammonimenti da uffici legali che ventilavano possibili denunce". Nelle edizioni precedenti erano stati nominati Facebook, Telecom Italia, il Ministero dell'Interno, Apple, Sony, Dropbox e Akamai, tra gli altri.