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a cura di Francesco Dellagiacoma

Abbiamo passato ore ed ore nelle instance, chiesto ai nostri amici cosa avrebbero giocato, passato tempo a litigare e ancora più tempo a prepararci, ma ora finalmente Uldir è arrivato: il primo raid di Battle for Azeroth apre in grande stile il ciclo vitale dell'ultima espansione di World of Warcraft, e abbiamo deciso di analizzarlo con cura per raccontarvi delle nostre prime esperienze, ed inevitabili morti.

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Anticipiamo che questa non è assolutamente una guida strategica per affrontare il nuovo contenuto di casa Blizzard (per quelle fortunatamente abbiamo Wowhead e simili), ma una overview sui boss presenti, sulla storia che ci ha condotto a questo raid, e un racconto delle meccaniche proposte dal MMORPG più famoso del mondo. Cominciando quindi parlando di come siamo arrivati ad Uldir, e del perché stiamo affrontando i pericoli che vi sono all'interno.

Situata a Nazmir, la struttura di ricerca di Uldir è stata costruita dai Titani (esseri potentissimi dai quali è nata la vita nell'universo di WoW) per studiare gli "Old Gods", creature terribili create dai Signori dei Void. Nel tentativo di studiare e scoprire i segreti degli Dei Antichi, i Titani hanno però commesso un piccolo errore, creando a loro volta una di queste orride creature, ribattezzata G'huun. Nel tentativo di rimediare all'errore i Titani hanno sigillato la bestia all'interno della stessa Uldir, bloccandone l'accesso con tre sigilli.

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Lo scontato ritorno di Zul non si farà attendere.

Purtroppo per gli abitanti di Azeroth (ma per fortuna dei giocatori), anche l'ultimo sigillo che precludeva l'accesso ad Uldir è caduto. Il profeta personale di Rastakhan ha infatti voltato le spalle all'impero nel tentativo di effettuare un vero e proprio colpo di stato. Pur fallendo nel suo piano di riportare in vita il primo re degli Zandalari, Zul prima di morire per mano di Rastakhan e Bwonsamdi è riuscito a distruggere il sigillo della capitale. La storia di Zul e del suo tradimento è decisamente interessante, e vede protagonisti i Troll del Sangue, una fazione interna a Zandalar composta da Troll che venerano G'huun, disprezzano la tecnologia e che sono piuttosto sanguinari. L'idea del profeta corrotto è quella di rimpiazzare Rastakhan con il primo re degli Zandalari, Dazar, e sostituire le divinità conosciute come Loa proprio con G'huun.

Il conflitto tra Bwonsamdi, Loa della morte, e G'huun si palesa nel controllo delle anime dei morti, controllo che il mostro creato dai Titani esercita per riportare in vita Zul come suo servitore. In un disperato tentativo di fermare la corruzione dell'Antico Dio dallo spargersi su Azeroth, ci avventuriamo all'interno del Cuore delle Tenebre.


Tom's Consiglia

Fan di World of Warcraft? Potete trovare ancora qualche copia della Collector's Edition di Battle for Azeroth.