Un inizio difficile

Recensione di Fallout 4, il gioco di ruolo di Bethesda che vi trascina in una nuova avventura ambientata nella Zona Contaminata.

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a cura di Roberto Buonanno

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Un inizio difficile

La primissima fase di gioco prevede la scelte del sesso e delle caratteristiche razziali e somatiche del nostro alter ego virtuale. Il gioco mette a disposizione un numero più che soddisfacente di personalizzazioni per il proprio personaggio. Potremo essere uomo, donna, grassi, magri, muscolosi, pelati, barbuti e chi più ne ha più ne metta. Mancano a sorpresa i tatuaggi, ma evitate facili critiche. Li troverete in forma di rare riviste da raccogliere durante l'esplorazione.

I modelli 3D e la grafica sono piacevoli fin dal principio. La storia è da subito coinvolgente anche se un po' forzata. Siamo nella cara, vecchia America e non è ancora accaduto l'olocausto nucleare. Giunge a casa un rappresentante della Vaultec, che è la scusa per creare il proprio personaggio.

La scelta degli attributi iniziali mette da subito in crisi sia i giocatori inesperti che i più smaliziati. Infatti non esistono modelli di personaggi predefiniti e questo può essere veramente impervio per i principianti. Tutti gli attributi infatti partono da 1 e ci sono 21 punti da distribuire, con l'unico aiuto di una guida su schermo che suggerisce quali abilità e miglioramenti sono legati a ciascuna caratteristica.

fallout 4 001

Il rappresentante evidentemente porta sfortuna perché, pochi minuti dalla sua visita, arrivano i bombardamenti nucleari. La scena è un po' forzata ma è veramente d'impatto, con un pathos ulteriormente aumentato dal buon doppiaggio in italiano.

Le prime scene in esterni mostrano una grafica interessante e complessa, per una Playstation 4. Ma non facciamo in tempo a godere la grafica in esterna che saremo costretti a entrare di forza nel Vault 111, dove inizia l'avventura vera e propria. Non voglio raccontare nulla delle vicende di gioco, ma posso anticipare che fin dal principio ci saranno grandi sorprese e colpi di scena.

L'esplorazione del Vault 111 non è nient'altro che una specie di tutorial per prendere confidenza con i comandi, e riserve delle chicche come il computer ricreativo, con una versione giocabili in chiave Fallout di Donkey Kong – titoli che poi potrete trovare da giocare sul vostro Pip-Boy e anche sulla divertente app per smartphone.

Numerosi altri terminali, in pieno stile Bethesda, ci propinano pagine e pagine di storia e retroscena della vita del Vault. C'è veramente tanto da leggere e, come sempre, non giocate mai a titoli come questo se non avete il tempo da dedicare ad approfondire la storia e leggere tutto quello che si trova in gioco. Inoltre, fin dal principio, ci sono centinaia di oggetti che si possono raccogliere senza però sapere esattamente a cosa serviranno poi nel gioco.

Il gioco non ha tutorial in game, quindi bisogna scoprire tutto da soli o intuirlo. Alcune cose sono facili, altre molto meno. Sono fattori che potrebbero scoraggiare i novizi del genere dall'intraprendere un'avventura nella zona contaminata.