Una questione di ritmo

Anteprima – Abbiamo provato una demo di PES 2014 per farci un'idea di cosa ci aspetta dalla simulazione calcistica di Konami.

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a cura di Manolo De Agostini

Una questione di ritmo

Nel calcio non tutte le squadre sono uguali. C'è chi gioca a mille, come l'attuale Borussia Dortmund, o chi pratica un calcio più ragionato, come il Barcellona di Lionel Messi. Nel precedente capitolo di Pro Evolution Soccer bastava qualche accorgimento tattico e si poteva giocare in modo simile con più squadre. Gli uomini contavano fino a un certo punto. Questa volta no.

Nella demo che abbiamo provato - e che ci è sembrata lontano dall'essere ottimizzata, e non solo per le rose non molto aggiornate - avevamo a disposizione alcuni team e nazionali: Germania, Italia, Bayern di Monaco e Santos.

Le due squadre tedesche, con una fisicità fuori dal comune, sovrastavano le altre due compagini, mentre l'Italia rilanciava con la precisione chirurgica di Pirlo, il dinamismo di Giaccherini e la forza fisica di "Supermario" Balotelli. Il Santos era nettamente la squadra da "fútbol bailado" che ci si aspetta da una compagine brasiliana.

Insomma, le caratteristiche dei giocatori erano chiaramente lì, sul rettangolo di gioco, a sancire il diverso approccio alla partita. Quello che ci ha messo in difficoltà è stato il pressing asfissiante, soprattutto a centrocampo.

Non c'è un momento di tranquillità in PES 2014, perché in 20-25 metri si trovano tutti i giocatori. Il pallone deve girare rapidamente, anche a costo di darlo indietro. In questo abbiamo riscontrato un primo elemento di realismo, ancora più marcato di quanto non fosse in PES 2013. Come ci insegna il calcio vero nella tua metà campo puoi far girare palla con relativa calma, ma poi bisogna essere rapidi e soprattutto dettare il passaggio.

E qui arriviamo a un altro aspetto che sicuramente ha permesso caterve di goal nei precedenti capitoli di PES: il passaggio di filtrante. Nell'edizione 2014 sarà ancora un elemento chiave per prendere la difesa in controtempo, ma le maglie più strette dei giocatori in campo faranno sì che se non darete la giusta potenza al passaggio, nove volte su dieci sarà intercettato. Inoltre, ci siamo trovati alcune volte a desiderare una sovrapposizione che non è arrivata. Vedremo se questo aspetto sarà confermato dalla versione finale.