Underdogs: i successi inattesi nella storia dei videogiochi

Quando parliamo di underdogs - sfavoriti, dati per perdenti - abbiamo migliaia di esempi, e la storia dei videogiochi non fa eccezione. Eccone alcuni, buona lettura!

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Underdog:

Anglicismo traducibile come «perdente in partenza», «sfavorito». Termine usato per indicare una persona o un movimento dati per sfavoriti dai pronostici. La vittoria a sorpresa da parte dell'underdog viene definita upset (in italiano «sconvolgimento»).

Osservando la storia dei videogiochi possiamo assistere a tanti, tantissimi momenti destinati a rimanere per sempre nella memoria e, talvolta, addirittura nel cuore delle decine di milioni di appassionati in tutto il mondo. Momenti per l’appunto storici, in grado di lasciare il segno e spesso di dar vita a qualcosa di completamente nuovo e sconvolgente: qualcosa insomma che non può avvenire per caso, oppure sì?

Oggi vogliamo parlare proprio di questo, o meglio di come e quando un titolo entra nella storia nonostante nessuno se l’aspettasse: quali videogiochi sono davvero degni della nomea di “underdog”? Di esempi ce ne sarebbero a centinaia e oggi ve ne vogliamo ricordare qualcuno che, per un motivo o per l’altro, risulta particolarmente significativo. Partiamo con un classico, facendo un salto indietro di quasi trentacinque anni…

Final Fantasy

Molti di voi conosceranno già la storia di Final Fantasy ma è sempre bene riportare alla mente quello che è stato, di fatto, uno dei maggiori underdogs della storia dei videogiochi. Siamo a metà degli anni Ottanta e Square, da poco divenuta indipendente dopo la scissione dalla Denyu Co. Ltd., si trova con pochi fondi a disposizione per dar vita a un qualunque nuovo progetto.

Il fallimento dello stesso e la conseguente bancarotta della società sembrano scontati: nessuno, ma proprio nessuno crede che l’azienda giapponese possa ancora dire la sua all’interno dell’industria videoludica. Con le poche risorse a disposizione lo studio si mette al lavoro su quello che sembra destinato essere il prodotto finale dell’azienda, un gioco di ruolo chiamato per l’appunto Final Fantasy… Che ottenne un insperato e incredibile successo in tutto il Giappone. Siamo nel dicembre 1987, e gli introiti permisero a Square di dare vita nei due anni seguenti a ben altri due capitoli della saga.

Il risultato finale? Nel 1989 la società apre un distaccamento negli Stati Uniti e con l’avvento dell’indimenticabile Super Nintendo, seguito qualche anno dopo dalla prima PlayStation, continuerà a dar vita a capolavori senza tempo - altri capitoli di Final Fantasy ma anche Chrono Trigger, Front Mission e Parasite Eve per citarne alcuni - capaci ancora oggi di emozionare i videogiocatori di tutto il mondo.


Pokémon GO

Sarà anche “passato di moda”, ma numeri alla mano Pokémon GO è stato un successo dalla portata davvero surreale. Dopo il successo a metà ottenuto con Ingress, titolo che sfruttava molto bene la Realtà Aumentata ma che non fu particolarmente apprezzato dal pubblico, Niantic si trovò di fronte a un bivio: dopo essersi separata da Google era fondamentale dar vita a qualcosa di davvero imponente, per poter dire la propria in un settore sempre in movimento e in continua espansione.

Ecco dunque arrivare Nintendo e The Pokémon Company le quali, compreso il grande potenziale dietro a un prodotto come Ingress, decisero di investire la cifra iniziale di 30 milioni di dollari per realizzare un progetto dello stesso tipo con licenza Pokémon. Il resto come si suol dire è storia, con Pokémon GO che nel luglio 2016 debutta in tutto il mondo raggiungendo in poco tempo i 230 milioni di giocatori. Possiamo dunque affermare che sì, Niantic è riuscita alla fine a dire la propria e anche in maniera molto importante.


The Sims

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di quanto, per tutta una serie di ragioni, The Sims possa essere considerato come uno dei titoli più geniali della storia dei videogiochi. È difficile da credere ma… Le cose rischiavano di andare in maniera molto, molto diversa. Will Wright, la mente dietro al progetto, arrivava da una serie di titoli molto interessanti ma che faticavano e non poco a uscire da una nicchia di pubblico fin troppo specifica. Prodotti come SimAnt, SimCopter, SimEarth e molti altri erano infatti videogiochi dall’indubbia qualità, ma non certo dei blockbuster indimenticabili.

Il successo di SimCity aveva mostrato come il pubblico potesse interessarsi a titoli del genere, a condizione che essi venissero presentati con un approccio ben preciso. Wright provò allora a riflettere su un’ipotetica formula magica che potesse funzionare, arrivando alla conclusione che la cosa migliore potesse essere un simulatore… Della vita di tutti i giorni. Un’idea di base molto, molto semplice, anche troppo secondo alcuni dirigenti di Maxis: questi ultimi diedero il via libera al progetto, aspettandosi proiezioni di vendite intorno alle 160.000 copie. The Sims ne vendette 16 milioni, diventando uno dei giochi PC di maggior successo della storia e dando vita a un franchise che continua ancora oggi. Mica male, vero?


Demon’s Souls

Prima di Demon’s Souls, FromSoftware era una realtà ben diversa rispetto a quella che conosciamo oggi. Una software house capace sì di dar vita a prodotti di ottima fattura - come ad esempio Armored Core, Eternal Ring e prima ancora King’s Field - ma alla quale sembrava mancasse sempre qualcosa per fare il vero salto di qualità. Fu affidando la direzione del nuovo progetto a Hidetaka Miyazaki, già al lavoro su Armored Core 4, che le cose cambiarono.

L’annuncio di Demon’s Souls fu accolto in maniera tiepida da parte di critica e pubblico, che non nutrivano aspettative particolari nei confronti del nuovo titolo targato FromSoftware. Si sbagliavano. Il risultato finale è un titolo capace di diventare, già con la sua uscita nel 2009, un vero e proprio classico in grado di dar vita a un filone a sé stante: quello dei souls-like, che ancora oggi non accenna a volersi fermare.

Sono passati dodici anni, e da allora i titoli dello studio di Shibuya continuano a seguire le orme di Demon’s Souls rispettando caratteri e standard ben precisi in ogni singolo progetto. Il gioco è stato insomma un successo enorme e inaspettato, e l’arrivo del remake nel novembre 2020 non ha fatto altro che dimostrare l’affetto che gli appassionati, anche dopo anni, non smettono di regalare al primo vero capolavoro firmato Miyazaki.


Tetris

Facciamo un altro salto indietro fino agli anni Ottanta, per un gioco che non ha davvero bisogno di alcuna presentazione. Tetris è infatti un caposaldo della storia di questo medium, ma in pochi conoscono quella che è la sua vera e sorprendente storia. Nato in Russia, come suggerisce il titolo originale di ‘Тетрис’, per mano del designer Aleksej Leonidovič Pažitnov durante il suo lavoro presso l’Accademia delle Scienze di Mosca.

Un progetto realizzato per puro piacere che non venne mai brevettato, e che una volta importato in America nel 1984 raggiunse un successo davvero incredibile. A oggi Tetris ha venduto più di 500 milioni di copie in tutto il mondo, è disponibile praticamente su qualunque piattaforma e possiamo affermare con la quasi assoluta certezza che si tratta di un titolo a cui tutti, ma davvero tutti abbiamo giocato almeno una volta.


Resident Evil

Avete mai sentito parlare di Sweet Home, videogioco horror sviluppato da Capcom uscito nel 1989? Probabilmente qualcuno di voi sì, ma la maggioranza potrebbe addirittura non averlo mai sentito nominare. Considerato da molti come il primo titolo survival horror della storia, il gioco ottenne un discreto successo in Giappone per poi finire rapidamente nel dimenticatoio. Ma la sua storia non era certo finita lì.

L’avvento della prima PlayStation, con una nuova tecnologia tutta da sfruttare per dar vita a qualcosa di davvero importante, spinse Capcom a voler dare nuova vita al franchise. L’onore e onere di portare avanti il progetto furono assegnati al giovane Shinji Mikami, la cui direzione portò il titolo a diventare qualcosa di completamente originale e slegato da Sweet Home. Urgeva dunque un nuovo titolo, e venne scelto l’accattivante Resident Evil. I numeri parlano oggi di una saga capace di vendere più di 85 milioni di copie in tutto il mondo, e dire che era nata come “semplice” remake di un franchise quasi dimenticato…


Mario + Rabbids Kingdom Battle

Una menzione doverosa va fatta a un progetto che, al suo interno, ha anche un bel po’ di Italia. Dalla collaborazione tra Ubisoft Milano e Ubisoft Paris ecco Mario + Rabbids Kingdom Battle, uno strategico molto particolare dove vediamo fondersi il franchise dell’idraulico più famoso del mondo con i simpatici coniglietti di casa Ubisoft.

Al momento dell’annuncio alcuni fan sembrano però storcere il naso: si tratta infatti di un prodotto che va a “snaturare” l’essenza platform di entrambi i brand, davvero può venire fuori qualcosa di realmente divertente? Per aggiunta su Nintendo Switch, una nuova console ancora tutta da scoprire. La risposta fu un sonoro e chiarissimo sì: il gioco è ad oggi uno dei migliori prodotti che possiate acquistare sulla console Nintendo, e alla fine è riuscito a far ricredere chiunque avesse anche soltanto per un secondo dubitato della bontà del progetto. Un successo che porterà anche all’uscita di un seguito, in arrivo con tutta probabilità nel corso del 2022.


Minecraft

Piaccia o meno, Minecraft è con tutta probabilità il videogioco underdog per eccellenza. Sviluppato in una fase iniziale essenzialmente da una persona sola - il programmatore svedese Markus Persson - durante i momenti liberi dal suo lavoro, il gioco venne pubblicato nel maggio 2009 in una versione Early Access ancora ben lontana dal suo completamento. Due anni dopo esce una versione finale molto simile a quella che siamo ancora oggi abituati a vedere spesso e volentieri, e il titolo inizierà ad accumulare un successo dietro l’altro riuscendo a distinguersi in un’annata che ha visto l’avvento di tantissimi titoli indimenticabili come Skyrim, Portal 2, Uncharted 3, Batman: Arkham City e molti altri.

Riconosciuto a più riprese come un titolo rivoluzionario e come uno dei giochi più influenti dello scorso decennio, con i diritti del brand acquistati in seguito da Microsoft per ben 2.5 miliardi di dollari, Minecraft è a oggi il titolo più venduto dell’intera storia di questo medium: i numeri parlano infatti di più di 200 milioni di unità distribuite in tutto il mondo. Esiste persino un festival tutto dedicato al gioco, il MineCon, che conta ogni anni migliaia di partecipanti e risulta a oggi l’evento più grande dedicato a un singolo titolo. E tutto, ricordiamo, è partito da una sola persona.


Shovel Knight

Chiudiamo con un titolo nato su Kickstarter, dove inizialmente bastavano 75.000 dollari perché il progetto venisse finanziato nella sua interezza. Era il 2013 e il gioco, che lo stesso designer Nick Wozniak definì come «qualcosa nato per scherzo durante una conversazione in pausa pranzo», superò in breve tempo la cifra raccogliendo un totale di 311.000 dollari: grazie alle varie piattaforme di crowdfunding storie del genere si sentono sempre più spesso nell’industria del videogioco, ma il successo di Shovel Knight è forse uno dei più degni di nota in assoluto.

Il titolo di Yacht Club Games, premiato come “Miglior Gioco Indipendente” ai Game Awards 2014, è un platform 2D a scorrimento orizzontale dal concept e dalla realizzazione davvero geniali: valori che gli sono valsi il plauso congiunto di pubblico e critica, l’uscita praticamente su tutte le console e addirittura uno speciale Amiibo da collezione direttamente da Nintendo.

Si chiude qui il nostro viaggio alla scoperta di alcuni dei più importanti underdogs della storia dei videogiochi: titoli che secondo alcuni potevano non farcela, ma che alla fine hanno a loro modo lasciato un’eredità importante nella storia di questo settore. E non c’è nulla di meglio, nel videogioco come nella vita, di storie che nonostante mille dubbi e avversità riescono a raggiungere un meritato lieto fineLa parola passa ora a voi giocatori: vi invitiamo a raccontarci nei commenti le vostre idee in proposito e, soprattutto, a suggerirci altri titoli che per voi sono degni di essere definiti underdogs.

I remake di Demon’s Souls e Resident Evil 2 sono disponibili su Amazon a dei prezzi davvero molto interessanti, non fateveli scappare!