Unity, la società dietro l'engine sarà la prossima a essere acquisita?

La società dietro Unity potrebbe essere acquisita da un famoso sviluppatore di App per mobile e non solo.

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a cura di Alessandro Adinolfi

In un periodo non troppo felice per Unity, con licenziamenti e critiche per certe dichiarazioni del CEO e la recente unione con un noto distributore di software che nasconderebbe dei malware, un famoso produttore di app mobile sta tendando l'acquisizione della società. La notizia è circolata online nelle ultime ore e riguarda un tentativo di acquisto a una cifra vicina ai 20 miliardi di Dollari.

Dietro l'offerta è presente AppLovin, società che produce app per mobile, che ha offerto una cifra pari a 17,54 miliardi di Dollari per l'acquisizione della società dietro Unity. Attualmente la società dietro l'engine sta valutando l'offerta, che sarà pagata in azione: la valutazione di ogni singola stock da parte di AppLovin è pari a 58,85 Dollari, una cifra sicuramente importante, che riflette però anche la popolarità dell'engine stesso, impiegato per numerose produzioni di successo, come Pokémon GO, Valheim, VR Chat e Fall Guys.

"Unity è una delle piattaforme leader del settore, che aiuta i creatori a realizzare le loro opere in 3D", le parole del CEO di AppLovin Adam Foroughi. "Con la combinazione dei nostri team, ci aspettiamo che gli sviluppatori di videogiochi diventino i più grandi beneficiari mentre continuano a sviluppare il settore dei giochi mobile", ha aggiunto Foroughi nella sua dichiarazione a margine della presentazione dell'offerta per l'acquisto della società che produce l'engine. Non è un caso: le produzioni con l'engine su mobile sono in aumento, complice ovviamente una diffusione del suo utilizzo, e sono davvero in pochi a poter permettersi di acquisire la società.

Se la società accettasse l'offerta, AppLovin e Unity si riunirebbero in un'unica bandiera. A capo ci sarebbe ancora Riccitiello, CEO della società dietro l'engine. Riccitiello è stato di recente criticato per alcune sue dichiarazioni in merito alla monetizzazione, tanto che ha già dovuto fare un passo indietro per non attirarsi le ire del pubblico e di alcuni sviluppatori indipendenti.