Tre razzi in faccia

UT3 sbarca sulle console di nuova generazione con un ottimo porting, una bella grafica e tanta frenesia. Chi odia giocare gli FPS con il pad non ha scuse: la versione PS3 accetta anche tastiera e mouse.

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a cura di Roberto Buonanno

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Tre razzi in faccia

I combattimenti e gli scenari di UT3 sono esagerati. Il menù propone vari scenari di battaglia a seconda del tipo di match al quale si prende parte e sono quasi tutti ben fatti. I livelli sono relativamente facili da assimilare e alternano spazi angusti a enormi distese, con un'azione quindi che varia dalla mischia frenetica alla tensione massima alla ricerca del nemico.

Di gioco tattico non se ne parla proprio. In UT3 si fragga in maniera selvaggia e compulsiva, punto. Siamo a mille miglia da titoli relativamente strategici come Call of Duty 4 o Team Fortress 2. A confronto perfino i semplicistici duelli multiplayer di Gears of War sembrano dei concentrati di tattica. Chi apprezza l'adrenalina pura però troverà pane per i propri denti.

Non completamente alla moda

UT3 è frenetico ed esagerato sotto molti punti di vista, ma non tutti gli aspetti del titolo sono altresì esaltanti. Le varie modalità sono scarne e soprattutto troppo classiche. Deathmatch, Deathmatch a squadre, Cattura la bandiera, Guerra e duello (1 contro 1). Insomma tutta roba trita e ritrita, ma la speranza è sempre che la comunità dei modder porti una ventata d'aria fresca con variazioni sui temi esistenti e modalità completamente nuove. L'unica modalità che offre un minimo di tattica è quella chiamata Guerra. In questo tipo di partita due eserciti si fronteggiano allo scopo di distruggere le rispettive basi. Per farlo bisogna prima conquistare una serie di punti strategici sulla mappa, in un ordine prestabilito. I campi di battaglia, spesso immensi, offrono l'occasione di pilotare veicoli di vario tipo, che vanno dal massiccio carro armato allo speeder che vola a fil di suolo, passanto al tripode tipo "Guerra dei mondi". Piccola nota riguardo i veicoli: la maggior parte si rivela difficile da controllare e poco maneggevole. Infine questa modalità di gioco si rivela spesso ripetitiva, con le squadre che fanno spesso avanti e indietro in continuazione dai punti caldi della mappa senza risolvere nulla.