Valve: rubati i codici sorgente di CS GO e Team Fortress 2, ci sono rischi per la sicurezza degli utenti?

Di recente, alcuni malintenzionati sono riusciti a trafugare i codici sorgente di CS GO e Team Fortress 2, ma per Valve non ci sono rischi per la sicurezza.

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a cura di Mattia D'Elia

Valve, colosso mondiale proprietario dello store digitale Steam e di tanti altri titoli come Counter Strike, Team Fortress ed Half-Life, ha emesso un comunicato in cui dichiara che, nella giornata di mercoledì 22 aprile, sono stati rubati i codici sorgente per CS GO e Team Fortress 2. Solo pochi giorni prima, anche Nintendo ha comunicato di aver ricevuto degli attacchi, con lo scopo di rubare informazioni personali ali utenti.

Dopo esser venuti a conoscenza dell'accaduto, le community dei relativi giochi si sono subito precipitate a chiudere temporaneamente i server di gioco non ufficiali, per evitare l'utilizzo di qualche exploit o il diffondersi di malware. I giocatori, dunque, hanno domandato a gran voce a Valve se la fuga di questi codici potesse rivelarsi un rischio per la sicurezza di dati sensibili, come conti online, carte di credito o il furto dell'account di gioco.

Tuttavia, Valve ha dichiarato nel comunicato emesso, che i codici trapelati online non sono altro che una piccolissima parte dei codici che compongono Counter Strike e Team Fortress, e soprattutto si tratta di dati obsoleti, risalenti al 2017 e trapelati online già un anno dopo, per cui "non c'è nessun problema legato alla sicurezza dei nostri utenti, nè tantomeno ci sono falle nelle build attuali dei due giochi", ha dichiarato la compagnia.

Inoltre, secondo quanto emerso, i codici rubati di CS GO appartengono al motore di gioco Source e ad una sua versione modificata, per permettere ai creatori di contenuti di realizzare mod e nuove mappe, e sono stati pubblicati da un membro della community già da diverso tempo, per risalire a titoli di Valve che non sono mai stati pubblicati o di cui lo sviluppo non è stato ultimato, con lo scopo di renderli giocabili. La compagnia ha poi comunicato che continueranno ad investigare sulla faccenda, e, in caso di novità, informeranno la community dei relativi titoli interessati: per ora, la compagnia americana è certa che i file rubati non rappresentino una minaccia di nessun tipo per la sicurezza degli utenti e dei loro dati personali.

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