Videogiocatori imbufaliti contro Sony sulle clausole del PSN

Un utente californiano ha deciso di fare causa a Sony per i nuovi termini di servizio del Playstation Network, che limitano la libertà di procedere per vie legali contro l'azienda. Fra le colpe della casa nipponica anche l'aver nascosto le nuove clausole in un lungo documento, consultabile solo su PS3. Microsoft ed EA saranno le prossime a finire in tribunale?

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a cura di Roberto Caccia

Sony sta affrontando nuovi problemi legali negli Stati Uniti, dopo le vicissitudini legate alla rimozione della possibilità d'installare Linux su PS3. Ora il problema sono le nuove clausole del PSN, che non sono piaciute a un utente californiano che ha deciso di trascinare l'azienda nuovamente in tribunale.

Nuovi problemi legali per Sony, i termini di servizio del PSN fanno discutere

L'assurdo è che l'azienda giapponese ha redatto i nuovi termini di servizio del Playstation Network proprio per evitare problemi legali, togliendo la possibilità di procedere con class action e con forme di giustizia diverse dall'arbitrato, come abbiamo spiegato nella nostra notizia precedente (PSN, Sony cambia i termini: niente più dispute legali).

L'utente ha deciso di opporsi aprendo una causa contro Sony per pratiche commerciali scorrette perché di fatto l'azienda avrebbe messo i giocatori davanti a un bivio: o si accettano le nuove clausole o si rinuncia a usare il servizio online offerto da PS3, che al momento dell'acquisto della console era accessibile senza questo tipo di vincoli legali.

Scommettiamo che se l'utente dovesse vincere la causa non si accontenterebbe di un semplice rimborso

Il procedimento giudiziario è stato depositato a nome di tutti gli utenti che hanno acquistato una PS3 prima del cambiamento dei termini di servizio. Fra le colpe dell'azienda ci sarebbe anche l'aver nascosto le nuove clausole in un lungo documento consultabile solo su PS3, senza fornire una versione facilmente accessibile on-line, come nel caso dei termini di servizio precedenti.

Ora sarà interessante scoprire se anche Microsoft ed Electronic Arts saranno trascinate in tribunale per lo stesso motivo, visto che entrambe le aziende hanno preso spunto dall'iniziativa di Sony e hanno provveduto a inserire clausole simili per accedere ai loro servizi (L'Xbox non va bene? Lamentatevi, ma non fate class action e EA come Sony, niente più tribunali e class action).

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Ricordiamo che fortunatamente nel nostro paese queste clausole non sono state inserite perché sarebbero considerate vessatorie e violerebbero il codice del consumo.