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a cura di Alessandro Crea

Fare i conti col proprio passato è sempre difficile, specialmente se ingombrante e doloroso come quella della Germania. Un passo avanti in questo senso è però stato compiuto ieri da parte della USK, un'autorità di controllo tedesca, cha ha dato il via libera all'utilizzo nei videogiochi di simboli e loghi nazisti "se non saranno adoperate per propaganda" e "se servono nell'ambito della realizzazione d'arte o della scienza per mostrare lo sviluppo di precisi avvenimenti storici e la comprensione di fenomeni d'attualità".

Modificando la normativa che regola la gestione dei simboli contrari alla Costituzione e che altrove costituiscono apologia di reato, anche l'ambiente videoludico si allinea così a quanto già accade per cinema e trasmissioni televisive.

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Anche se può sembrarvi forse strano, negli ultimi 26 anni tutti i giochi più famosi che avevano i nazisti o comunque la Seconda Guerra come tema centrale sono stati distribuiti in Germania in particolari versioni "censurate" in cui tutti i simboli come le svastiche o i teschi delle SS erano sostituiti con altri di pura fantasia.

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Da Wolfenstein 3D del 1992 fino all'ultima incarnazione recente di questo titolo, passando per franchise storici come Medal Of Honor e Call Of Duty, tutti sono stati sottoposti allo stesso trattamento. In Wolfenstein II - The New Colossus al personaggio di Hitler sono stati persino tolti gli iconici baffetti.

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È bene però chiarire che quella operata non è una liberalizzazione selvaggia: se prima infatti mostrare quei simboli era severamente vietato, adesso sono previste delle eccezioni, ma andrà valutato caso per caso e infatti non è ancora chiaro quali titoli videoludici potranno mostrare le svastiche senza che esse siano considerate contenuti socialmente inappropriati.  


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