Videogiochi? Secondo un analista dovremmo pagarli di più

Evan Wingren di KeyBanc Capital Market ritiene che i prezzi dei videogiochi siano troppo bassi e quindi le microtransazioni siano del tutto naturali.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

Secondo Evan Wingren di KeyBanc Capital Markets, l'introduzione delle microtransazioni e di soluzioni di questo genere sarebbero da ricercarsi nel prezzo corrente dei videogiochi, decisamente troppo basso per non causare problemi finanziari ai player del mercato.

"I giochi non sono sovrapprezzati, ma venduti sottoprezzo (e lo diciamo noi che siamo giocatori) ... Si è trattato di una tempesta perfetta in quanto ha coinvolto EA, Star Wars, Reddit e alcuni giornalisti e puristi che non apprezzano le microtransazioni", ha spiegato Evan Wingren a CNBC commentando il recente "scandalo" che ha coinvolto Battlefront II.

Star Wars Battlefront 2

L'analista ha calcolato che il rapporto tra prezzo e ore di gioco è molto più basso rispetto a quello di un film. "Diciamo che un giocatore spende circa 60 dollari per il gioco e ulteriori 20 dollari al mese per le microtransazioni, e gioca 2,5 ore al giorno per un anno. Abbiamo un conto di circa 40 centesimi all'ora di intrattenimento. Questo si confronta con i 60 - 65 cent per ora delle TV a pagamento, 80 cent per ora per un film a noleggio e oltre 3 euro all'ora per un film visto al cinema".

"Se fate un passo indietro e guardate i dati, un'ora di contenuti di videogiochi è ancora una delle forme di intrattenimento più economiche", ha aggiunto Wingren. "L'analisi quantitativa mostra che gli editori di videogiochi stanno effettivamente facendo pagare ai giocatori un prezzo relativamente economico, e probabilmente dovrebbero aumentare i prezzi".

"[...] se vi piace Star Wars e giocate continuativamente ai videogiochi, fate molto meglio a saltare i film e andare direttamente al videogioco per il rapporto tra qualità e prezzo", continua l'analista.

In buona sostanza per evitare microtransazioni ed elementi di questo tipo, i giocatori dovrebbero semplicemente pagare di più i giochi, questo per evitare che gli editori vadano in bancarotta.

Forse l'analista non ha tenuto conto di alcuni fattori, primo fra tutti non si è chiesto come fanno a sopravvivere tutti gli sviluppatori che non inseriscono le microtransazioni nei loro giochi. 

Certo, forse le reazioni dei giocatori sono state per certi versi esagerate, ma siamo convinti che quest'analisi non sia del tutto corretta, per quanto abbia un fondo di verità. Cosa ne pensate?


Tom's Consiglia

Vi piace Star Wars, ma non amate le microtransazioni? Il vecchio Battlefront 2 è ancora un ottimo titolo per divertirsi online oppure offline! E costa pochissimo.