Videogiochi violenti, un giro di vite dall'UE

L'UE consegna ai vari stati membri le linee guida in materia di videogiochi violenti: la decisione però sarà in mano a ogni singolo Paese.

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a cura di Manolo De Agostini

Dopo il caso Rule of Rose la politica ha iniziato a interessarsi di videogiochi, dichiarando l'assoluta necessità di regole precise contro il profilerare di videogiochi violenti venduti ai minori. Reuters riporta che i ministri della Giustizia della UE hanno firmato un accordo per il quale verranno distribuite ai Paesi membri informazioni su quali dei videogiochi in commercio non sono conformi alla legge, lasciando tuttavia la decisioni di bandire il titolo ai singoli stati. In via di definizione vi sono anche delle sanzioni generali che colpiranno i rivenditori che venderanno videogiochi violenti a minori.

L'UE ha quindi tracciato una rotta, la palla - per quanto ci riguarda - passa al Governo. Ai tempi - neanche tanto remoti - dello scandalo Rule of Rose, il Ministro della Giustizia Clemente Mastella aveva annunciato la possibilità d'istituzione di un'authority atta a controllare e vietare i videogiochi violenti nel nostro paese. Queste dichiarazioni avranno un seguito con il benestare dell'Unione Europea?

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