Wii ha sbancato per la paura di rischiare di Sony e Microsoft

L'inventore del controller di Wii ha svelato che Microsoft e Sony sono state a un passo dall'acquisizione dei brevetti per il rilevamento dei movimenti. La volontà delle due aziende di non rischiare ha permesso a Nintendo di passare da fanalino di coda con il Gamecube a regina del mercato con una console milionaria.

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a cura di Roberto Caccia

Sony e Microsoft sono state a un passo dall'acquisizione della tecnologia che ha fatto la fortuna di Wii. Le due aziende hanno tuttavia preferito evitare d'investire in quest'idea, capace di risollevare le sorti di Nintendo e di farla ritornare ai vertici del mercato dei videogiochi.

A sei anni di distanza dall'uscita della celebre console di Nintendo, Tom Quinn, quello che può essere considerato come "l'inventore" del controller di Wii, racconta la sua esperienza ai microfoni di Computer and Videogames, in un lungo articolo che descrive uno dei momenti più memorabili della storia recente dei videogiochi.

L'ispirazione del WiiMote nasce dal sistema di controllo degli aerei

L'idea di controller in grado di rilevare i movimenti del corpo risale addirittura alla fine degli anni 80, durante un volo su un Cessna 172 guidato proprio da Quinn. "Ho pensato al modo in cui un controller sensibile al movimento potrebbe creare uno spazio tridimensionale navigabile, permettendo all'utente di muovere il velivolo più efficacemente", spiega Quinn.

Ci vorranno più di dieci anni per finalizzare il progetto e brevettarlo. L'idea non prese piede nel mondo dell'aeronautica, così nel 2001 Quinn cominciò a pensare alle interfacce utente, in particolare collegate al mondo dei videogiochi. All'epoca Microsoft aveva appena presentato Xbox e per questo motivo la prima scelta dell'inventore è stata proprio l'azienda di Redmond.

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"Steve Ballmer è stato il primo manager che ho incontrato per discutere di questo progetto. Gli ho mostrato la presentazione del motion-controller e se ne è innamorato al punto da organizzare un secondo incontro con il team Xbox", spiega Quinn.

L'entusiasmo di Ballmer non è servito tuttavia a convincere i responsabili del settore gaming di Microsoft. "Il meeting è stato terribile. L'impressione ricevuta era che se avessero voluto fare un controller simile l'avrebbero fatto da soli e in modo migliore. Sono stati talmente poco gentili che a un certo punto uno dei dirigenti si è avvicinato per scusarsi e dirmi che quello non sarebbe dovuto essere il modo di approcciarsi a potenziali partner", racconta Quinn.

Una lezione che tuttavia è servita all'azienda di Redmond, quando sette anni dopo il team di Xbox si è trovato davanti a un inventore israeliano, con una nuova idea sul rilevamento dei movimenti. Sappiamo tutti com'è andata a finire, con il Kinect che ora è una parte integrante dell'offerta gaming di Microsoft. Nel frattempo Nintendo faceva fatica a tenere il ritmo di 1,8 milioni di console al mese per soddisfare la continua domanda globale.

Ken Kutaragi con in mano PS3, una console che soltanto dopo diversi anni ha cominciato a "ingranare"

Dopo il rifiuto di Microsoft Quinn si è diretto verso Sony, che con PS2 stava semplicemente dominando il mercato per la seconda generazione di fila. "All'epoca Nintendo non se la passava bene. Era un'azienda ricca ma non faceva buoni affari, per questo motivo ho pensato che Sony potesse essere un partner migliore".

Tramite alcuni contatti Quinn è riuscito a ottenere un incontro con Ken Kutaragi, il "padre" di PlayStation nonché una delle persone più influenti nel mondo dei videogiochi, almeno nello scorso decennio.

"Non mi scorderò mai quel meeting con Sony, in una piccola stanza con un proiettore collegato a un PC. Kutaragi si presentò e dopo essersi seduto chiuse gli occhi proprio nel momento in cui stavo per cominciare la mia presentazione. Non li riaprì fino alla fine del mio discorso", ammette Quinn.

"È stato imbarazzante, molto imbarazzante, ma nonostante tutto provai a chiedere il suo parere e lui mi rispose se fossi stato in grado di creare questo controller per 50 centesimi. Dopo la mia risata iniziale spiegai che sarebbe stato impossibile e me ne andai a mani vuote un'altra volta", spiega l'inventore, che nonostante l'amarezza del secondo rifiuto non si arrese e provò a bussare alla porta di Nintendo.

Satoru Iwata e Shigeru Miyamoto stringono l'artefice del successo di Wii, il WiiMote

Si ritrovò davanti a una società in completa in ristrutturazione, con il leader storico Yamauchi in partenza per fare il posto a un team di sei dirigenti inseriti da tempo nei meccanismi aziendali. Fra questi troviamo anche Satoru Iwata, attuale presidente di Nintendo, e Shigeru Miyamoto, il padre di Mario, Zelda, Donkey Kong e molti altri successi.

Quinn riuscì a ottenere un incontro con Atsushi Asada, uno dei sei "boss" che avrebbero deciso le sorti dell'azienda. "Asada non parlava molto bene l'inglese ma era affiancato da circa otto dirigenti, ingegneri e programmatori. A un certo punto Asada mi chiese di fermarsi per parlare con il suo staff, che cominciò a discutere proprio davanti a me". Yoshida, il contatto di Quinn con Nintendo, spiegò all'inventore che alcuni membri del team erano convinti della bontà della mia idea mentre altri erano del parere opposto.

A un certo punto, nel mezzo della discussione, Asada alzò la voce e in un attimo zittì tutti i suoi collaboratori. Aveva appena deciso di acquistare la licenza del brevetto e di comprare parte dell'azienda di Quinn per sfruttare le loro competenze tecnologiche nel nuovo progetto di Nintendo. Il resto è storia.