Windows Store apre ai giochi violenti e si parte con GTA IV

Da oggi i giochi consigliati ai maggiori di 18 anni possono essere pubblicati sul Windows Store. Microsoft svela che i primi titoli in arrivo sulla nuova piattaforma saranno GTA IV e The Witcher.

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a cura di Roberto Caccia

A partire da oggi i giochi consigliati ai maggiori di 18 anni possono essere pubblicati sul Windows Store. Ricordiamo infatti che a ottobre l'azienda di Redmond aveva comunicato che in base alle proprie linee guida i giochi con una classificazione oltre PEGI 16 non avrebbero rispettato i requisiti necessari per la certificazione sullo store.

I giochi PEGI 18 da oggi possono essere pubblicati sul Windows Store 

Questo limite avrebbe di fatto impedito l'arrivo sullo store di titoli come Mass Effect 3, Dishonored, Deus Ex: Human Revolution, The Walking Dead e molti altri. Successivamente Microsoft ha deciso di fare dietrofront, aprendo le porte del Windows Store ai cosiddetti "videogiochi maturi".

Microsoft ha inoltre annunciato che The Witcher e Grand Theft Auto 4 saranno i primi titoli ad arrivare sul negozio digitale. L'azienda non ha specificato la data d'uscita ma ha confermato che saranno disponibili presto.

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Ted Dworkin, direttore del program management del Windows Store, ha commentato l'arrivo dei giochi maturi con un posto sul blog ufficiale di Microsoft.

"Nel dare il benvenuto ai giochi PEGI 18 nello Store sottolineo ancora una volta i due principi fondamentali del Windows Store: flessibilità e fiducia. Riconosciamo che gli utenti si aspettino di apprezzare esperienze di gioco soddisfacenti su Windows e questo include i giochi classificati PEGI 18. Inoltre vogliamo assicurarci che ogni cliente possa navigare sullo Store e acquistare applicazioni in tutta sicurezza", spiega Dworkin.

GTA IV e The Witcher saranno i primi giochi maturi che sbarcheranno sul Windows Store

I genitori preoccupati delle abitudini videoludiche dei propri figli potranno comunque impostare un filtro che limita la tipologia di applicazioni installabili dai propri pargoli. Ovviamente qualcuno dovrebbe spiegare ai genitori che esistono altre piattaforme che permettono di giocare con giochi sconsigliati ai minori, ma questa è un'altra storia.