Wo Long Fallen Dynasty | Provato su PC - Danza della morte

Ho potuto provare in anteprima due capitoli di Wo Long Fallen Dynasty e ne sono rimasto profondamente colpito.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Sono pochi, pochissimi i generi in cui vi è l’egemonia di una singola saga o software house. Pure nel periodo d’oro di FIFA, solo per fare un esempio, erano infatti in diversi a preferire con validissime ragioni il diretto concorrente, rendendo il dominio dell’opera di Electronic Arts quindi netto ma non assoluto. Pochi dubbi ci sono invece su quello che è il ruolo di From Software all’interno di quel particolare ramo di action-RPG che prende il nome di souls-like, con il celeberrimo studio che può essere definito all’unanimità il vero maestro del genere. Demons Souls, Dark Souls, Sekiro e, ovviamente, anche quel capolavoro di Elden Ring: con i titoli usciti dalla propria incredibile fucina creativa From Software non ha infatti praticamente sbagliato mai un colpo. L’unica software house capace di combattere ad armi pari si è rivelata essere negli ultimi anni la talentuosa Team Ninja, che con i due Ni-Oh ci ha regalato dei titoli di grandissimo livello e che si prepara a rilanciare a breve nuovamente il guanto di sfida con Wo Long Fallen Dynasty. Un titolo previso per PC, PlayStation, Xbox e, soprattutto, Xbox Game Pass il prossimo 3 marzo e di cui ho avuto la fortuna di provare con mano una versione d’anteprima nei giorni scorsi.

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

Schivata e affondo

La build di Wo Long Fallen Dynasty che ho potuto provare su PC negli scorsi giorni era composta da due differenti stage. Il primo era una sorta di tutorial del gioco, dotato comunque di una buona componente narrativa e in grado, come da tradizione del genere, di farmi sudare per venirne a capo. Il secondo, invece, mi ha portato decisamente più nel bel mezzo dell’azione, offrendomi ben due differenti boss fight e una serie di location e nemici differenti. Un breve ma intrigante excursus, insomma, in quella che è la futura opera di Team Ninja, che mi ha permesso di conoscerla più a fondo a poco più di un mese dal lancio ufficiale.

Le impressioni, ve lo dico subito, sono decisamente positive. Con Wo Long Fallen Dynasty Team Ninja ha infatti impacchettato un prodotto dotato di un gameplay altamente assuefacente, che segna un deciso passo in avanti rispetto al già validissimo sistema alla base dei due Ni-Oh. A colpirmi particolarmente è stata soprattutto la fluidità di gioco, grazie anche a delle ottime animazioni che donano un quid in più al tutto. L’intero impianto di gioco durante i combattimenti si sviluppa attraverso un sistema che ricorda molto la postura di Sekiro e che consente di infliggere pesanti danni se si è in grado di riempire la barra avversaria.

Il tutto si traduce in un sistema di combattimento che si fonda su due grandi pilastri: le schivate e gli attacchi dello spirito. Le prime in particolare sono il vero e proprio fulcro di Wo Long Fallen Dynasty e sono state create con grande cura da Team Ninja. Effettuarle, oltre a portare vantaggi nel corso dello scontro, dona inoltre un grande senso di appagamento. Ogni battaglia diventa di conseguenza una vera e propria danza della morte, di cui il nostro alter ego digitale è grande protagonista. Più si prende dimestichezza con il sistema di controllo più le scaramucce diventeranno leggiadre sul piano visivo, restituendo una gratificazione unica quando si riesce a portarle a termine senza incappare in errori di sorta.

Ovviamente non di sole schivate vive Wo Long Fallen Dynasty, ma anche di parate, poteri speciali, evocazioni e i già citati attacchi dello spirito. Tale strumento di offesa altro non è che il classico attacco pesante, che si impreziosisce però della peculiarità di diminuire la capacità della barra avversaria. Portarlo a segno rende di conseguenza più vicina la possibilità di effettuare un potente assalto e, di conseguenza, la vittoria.

A corredo del tutto non manca poi un sistema basato sugli elementi che incide su statistiche e caratteristiche del nostro personaggio. Il fuoco è ad esempio incentrato sulla forza bruta, mentre la terra consente di portare un carico maggiore e così via. Immancabili, come da tradizione dei souls-like di Team Ninja, inoltre innumerevoli statistiche in cui immergersi per trovare la combinazione perfetta e miriadi di armi e oggetti. Insomma, tutto ciò che ci si poteva aspettare da Wo Long Fallen Dynasty.

Quello che non mi ha invece particolarmente convinto in questa prova, ma su cui mi prendo comunque giustamente delle riserve trattandosi di una build di anteprima e non della versione completa del titolo, è quello che è l’aspetto tecnico.  A fronte di un impianto grafico non certo sbalorditivo su PC con la configurazione in oggetto sono infatti incappato in diversi cali di framerate, non giustificabili da quello che è l’aspetto tecnico del gioco. Ispirato e di valore, invece, quello che è il comparto artistico, che permette di fare un salto nella cultura e nella storia orientale.

Wo Long Fallen Dynasty: in conclusione

Così come con il primo provato, anche questo secondo incontro con Wo Long Fallen Dynasty mi ha lasciato delle buonissime impressioni. Il gameplay escogitato da Team Ninja è infatti dirompente, adrenalinico ma ragionato, frenetico ma preciso al minimo comando. Un gioco, insomma, che pare proprio avere tutte le carte in regola per regalare a tutti gli amanti dei souls-like un inizio di marzo coi controfiocchi e che pare nascondere al suo interno ben più di una sorpresa. Certo, tecnicamente non sembra nulla di incredibile, anzi, ma per il resto, sono pronti a scommetterci, ci sarà di cui divertirsi.