World War 3 Provato, ferro e fuoco in Early Access!

Abbiamo provato il nuovo World War 3, un particolare shooter sviluppato da una nuova software house polacca di nome Farm51.

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a cura di Francesco Caputo

Abbiamo nutrito molta curiosità in World War 3 fin dal giorno del suo annuncio ufficiale. Per chi non lo conoscesse, si tratta di uno sparattutto in soggettiva che cerca di farsi strada sul mercato con un sistema di gioco particolarmente tattico.

Questo videogioco è sviluppato da The Farm 51, una casa sviluppatrice polacca composta da ex-sviluppatori di DICE che ha già mostrato qualche chicca di stampo videoludico in passato - Get Even. Senza indugiare, passiamo al vivo dell'azione del nostro provato.

Mappe grandi e tanta strategia...

Una volta catapultati nel campo di battaglia, World War 3 sembra a tutti gli effetti Battlefield per molteplici fattori. Innanzitutto ritroviamo ampi campi di battaglia su cui un gran numero di giocatori si contende la vittoria in diverse (al momento sono poche ndR) modalità.

L'azione, infatti, non è frastagliata come in molte produzioni di questo genere, anzi, cerca di venire incontro a tutti quei giocatori che prediligono un pizzico di strategia alle varie tattiche di gioco. Parlando in termini pratici, durante un match bisogna seguire i propri compagni e comporre una squadra, anziché agire in singolo per trovare fortuna in solitaria.

World War 3 è un videogioco improntato sul realismo e su questo aspetto gli sviluppatori sono riusciti a confezionare un prodotto credibile. Durante la battaglia, infatti, un colpo alla testa corrisponde alla morte, mentre i proiettili ricevuti in altre zone del corpo potrebbero essere fatali oppure debilitanti per un piccolo lasso di tempo (quello che intercorre tra il colpo e la guarigione).

Lo stesso discorso, come avete già immaginato, vale per il cosiddetto "gunplay". Il sistema di gioco è molto simile ai Battlefield del passato, per utilizzare efficacemente un'arma è necessario capire tutte le caratteristiche di quest'ultima e di conseguenza è necessario un minimo di addestramento per padroneggiarla al meglio.

Nella mappa di gioco sono presenti anche i veicoli che donano alcune soluzioni differenti. I giocatori possono anche attivare alcuni gadget molto interessanti (come per esempio il drone) al compimento di alcune uccisioni.

Questo videogioco, inoltre, include alcune meccaniche in pieno stile Battlefield. Rispetto a quest'ultimo però sono presenti tre classi di equipaggiamento, ciascuno dei quali dotato di armi e accessori differenti. Il primo rappresenta il perfetto soldato equipaggiato da armi di media distanza e da granata a frammentazione; il secondo è dotato di armi a lungo raggio; mentre il terzo gode di armamenti pesanti che sono in grado di spezzare le difese del nemico.

Le mappe di gioco non sono particolarmente numerose, tuttavia ciascuna di esse può vantare di ottime texture e di un buon impianto d'illuminazione e di effetti grafici. Un titolo, quindi, che non rinuncia assolutamente all'impatto visivo.

Il gameplay si adatta all'occorrenza...

Il sistema di gioco si adatta all'occorrenza perché gli sviluppatori hanno recentemente pubblicato un aggiornamento che introduce il Team Deathmatch. Questa modalità stringe la mappa di gioco per consentire a un gruppo ristretto di giocatori di sfidarsi, un'altra chiara somiglianza con la serie Battlefield.

Abbiamo parlato del cosiddetto "adattamento del sistema di gioco" perché il gameplay non cambia radicalmente, ma appunto si adatta a quelle che sono le dinamiche di una partita multigiocatore di questo tipo. Anche in questo caso, la mira resta invariata - seppur eseguire un uccisione con un fucile di precisione risulta più difficile - e la sensazione offerta dal titolo resta immutata.

Le armi presenti in questo videogioco sono moltissime e la cosa che più stupisce è il menù di personalizzazione, infatti gli utenti possono sbizzarrirsi per creare la propria arma attraverso la valuta in-game.

La regola spietata delle uccisione istantanea sul capo, posta dagli sviluppatori, rende la vita difficile ai neofiti di questo titolo. Molte volte infatti è davvero difficile spostarsi in altre zone della mappa perché appunto c'è il rischio di morire in un batter d'occhio. Questa particolare problematicità è più sentita in Deatchmatch, anziché in Warzone - in sostanza, la modalità Conqusita di World War 3 -.

Per quanto concerne il cosiddetto "netcode", questo titolo riesce a garantire un ottimo matchmaking; rapido e preciso. L'unica incertezza è data dalla mancanza di giocatori - in alcune fasce orarie -  dovuta principalmente alla diffusione del titolo stesso. Siamo comunque certi che migliorerà col tempo.

Verdetto preliminare

La strada intrapresa dai ragazzi di The Farm 51 è in salita, complice gli inevitabili paragoni con DICE e il suo Battlefield. Tuttavia questo team di sviluppo vuole ritagliarsi un piccolo spazio sul mercato con un prodotto che sì vuole prendere tutto quel di buono che c'è in altri sparatutto, ma ha intenzione mettere del proprio con modalità diverse, un'ottimo editor e un gameplay più prontato al realismo.

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