Xbox Game Pass: giornalisti criticano il servizio e Xbox risponde polemica

Alcuni giornalisti hanno fortemente criticato Xbox Game Pass, ma Microsoft non sembra proprio d'accordo con loro.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Il rinvio di Starfield e RedFall, oltre che all'assenza di tripla A in arrivo su console Xbox Series S e Xbox Series X, ha portato una serie di giornalisti ben conosciuti nell'ambiente dei videogiochi a disdire Xbox Game Pass. Un malcontento della fan base della casa di Redmond? Tutt'altro. Più un problema, invece, di quantità e di giochi grandi da poter usufruire per una piccola quota mensile.

Tony Polanco, giornalista per Tom's Guide e host del Throw Down Show, ha dichiarato di aver disdetto Xbox Game Pass per la presenza di pochi giochi tripla A. "Il servizio è ottimo, ma non ci sono esclusive prodotte a grande budget per farmi rimanere. Tornerò non appena usciranno altri giochi", si legge nel tweet. Un'analisi decisamente impeccabile, a cui ha fatto eco anche Gene Park, giornalista per il Washington Post. Park ha però commentato in maniera più approfondita. "Devo ammettere che lo uso molto poco. Mi abbonerò di nuovo in futuro, ma al momento non riesco a vedere una motivazione per rimanere".

Le ragioni per cui alcuni giornalisti (e pensiamo anche utenti normali) si stiano allontanando sono dunque molteplici rispetto alla sola assenza di tripla A. Per alcuni il motivo è sicuramente legato alla mancanza di esclusive di peso, per altri invece il tutto potrebbe riscontrarsi nel non usare il servizio. Nonostante ciò la risposta di Microsoft non si è fatta attendere. "Dimmi che ti limiti ai giochi tripla A senza dirmi che ti limiti ai giochi tripla A", le parole dichiarate dall'account Twitter di Xbox Game Pass.

Se è vero che l'assenza di esclusive di peso si farà sentire, è anche vero che il servizio di casa Microsoft nasconde al suo interno una serie di giochi indipendenti e progetti più piccoli che forse vale la pena scoprire. A ricordarceli è "l'analista" Benji-Sales. "Ho giocato a Tunic, The Forgotten City e al momento sono impegnato su Trek to Yomi. Probabilmente non ne avrei comprato neanche uno!", le parole dell'utente Twitter.

A ognuno il suo, dunque. I gusti personali non si discutono, ma forse in un mercato così ricco come mai prima d'ora, 10 Euro al mese forse sono la spesa ideale per poter scoprire qualcosa da giocare. A patto, ovviamente, di non cercare solamente il blockbuster di turno.