Intel: dovremmo avere più soldi pubblici e meno regole

L'amministratore delegato di Intel sostiene che l'azienda dovrebbe ottenere più contanti dal CHIPS Act e meno limitazioni dovute alla regolamentazione del commercio

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Pat Gelsinger, CEO di Intel, è intervenuto a luglio all'Aspen Security Forum 2023; l'argomento sotto i riflettori è stato quello dei semiconduttori e della sicurezza nazionale, nonché delle questioni sorte in seguito all'approvazione del CHIPS Act negli Stati Uniti.

Una delle affermazioni di Gelsinger che ha destato più scalpore è stata quella secondo cui Intel meriterebbe una fetta maggiore dei 52 miliardi di dollari della torta del CHIPS Act statunitense rispetto ai rivali stranieri TSMC e Samsung.

Contestualmente, il dirigente ha affermato che Intel non dovrebbe essere inclusa nelle aziende “a rischio” a cui è proibito fare affari con la Cina - regole che ovviamente mettono in difficoltà le aziende coinvolte, privandole di un mercato tra i più importanti al mondo.

La Cina rappresenta il 25%-30% del mercato di Intel e, secondo Gelsinger, gli attuali piani di espansione dell'azienda negli Stati Uniti, pari a 30 miliardi di dollari, sono stati in parte realizzati per soddisfare questa domanda. Se le restrizioni commerciali si inaspriscono e riducono ulteriormente questo flusso di entrate, Intel potrebbe ridurre o azzerare i suoi investimenti in USA - che portano ricchezza e posti di lavoro nel Paese. Un’affermazione che sa un po’ di ricatto, e ora starà al governo Biden decidere come rispondere.

Gelsinger sostiene anche che Intel non è tra le aziende che costituiscono un rischio per la sicurezza. "Oggi abbiamo più di 1.000 aziende nella Entity List, molte delle quali non hanno nulla a che fare con la sicurezza nazionale, né con i problemi di sicurezza in Cina", ha sottolineato il CEO di Intel.

Infine, Gelsinger ha sostenuto che Intel dovrebbe ottenere una fetta più grande dei 52 miliardi di dollari previsti dalla legge statunitense per finanziare il settore, il CHIPS Act.

Il punto sollevato da Gelsinger è che Intel non si limita a produrre negli USA, ma fa anche R&D localmente, e quindi "Dovremmo trarre maggiori vantaggi".