La Cina segna un importante vantaggio nell'ambito del trasporto alimentato ad idrogeno, posizionandosi ben avanti rispetto all'Europa per quanto riguarda il numero di stazioni di rifornimento operative. Questa evoluzione sottolinea l'impegno del gigante asiatico verso una mobilità più pulita e sostenibile, in linea con il crescente interesse globale per le energie alternative. Secondo i dati forniti dalla società di ricerca Interact Analysis e dall'Osservatorio europeo dell'idrogeno, la Cina ha delineato piani ambiziosi prevedendo l'apertura di 1.200 stazioni di idrogeno entro la fine del 2025.
Le tecnologie a celle a combustibile di idrogeno, che trovano applicazione nei veicoli pesanti, attraggono investimenti da importanti aziende come Toyota e Daimler Truck, esplorando l'utilizzo dell'idrogeno in motori a combustione. Tuttavia, vi sono sfide significative legate ai costi di produzione dell'idrogeno, soprattutto per quanto concerne l'idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili, i cui costi sono aumentati tra il 30% e il 65% a causa di fattori quali il rincaro della manodopera, dei materiali e delle infrastrutture necessarie alla sua produzione.
In Cina, l'espansione dell'infrastruttura di idrogeno si concentra principalmente in cinque città o province, con l'obiettivo di avere oltre 100 stazioni operative in ciascuna entro il 2025. Queste aree includono Guangdong, Hebei, Shaanxi, Jiangsu e Shandong. Già oggi, gli autobus a celle a combustibile di idrogeno approfittano delle stazioni esistenti, e la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina prevede di mettere in circolazione 50.000 autobus a idrogeno entro fine anno prossimo.