Questo hacker solitario ha lasciato un intero Paese senza Internet, ecco chi è

Alejandro Caceres, conosciuto come P4x, è l'hacker che ha "spento" Internet in Corea del Nord nel 2022: ha deciso di rivelare la sua identità

Avatar di Giulia Di Venere

a cura di Giulia Di Venere

Editor

Alejandro Caceres, noto anche con lo pseudonimo P4x, è diventato una figura centrale nell'ambito della sicurezza informatica dopo aver "spento" Internet in Corea del Nord nel 2022. La sua identità è stata recentemente rivelata: si tratta di un imprenditore colombiano-americano di 38 anni.

Caceres ha orchestrato l'attacco da solo, lavorando dalla sua casa sulla costa della Florida. Dalla comodità del suo salotto, ha utilizzato una serie di programmi personalizzati per mettere offline i siti web della Corea del Nord, rendendoli inutilizzabili per oltre una settimana. La sua azione è stata una risposta personale al tentativo nordcoreano di invadere la sua privacy e danneggiare la sua sicurezza digitale.

Nonostante le preoccupazioni per le possibili ritorsioni da parte del governo nordcoreano o persino delle autorità statunitensi, Caceres ha deciso di rendere pubblica la sua storia, utilizzando lo pseudonimo P4x per proteggere la sua identità. Il suo obiettivo era lanciare un messaggio forte al regime di Kim Jong Un, dimostrando che gli hacker americani hanno i mezzi e la volontà di difendersi e reagire.

Copyright: <a href='https://it.123rf.com/profile_gulzarkarimn'>gulzarkarimn</a>
Immagine id 1216

Tuttavia, anziché essere perseguito per le sue azioni, Caceres ha suscitato l'interesse delle agenzie di hacking sponsorizzate dal governo degli Stati Uniti. Ha trascorso un anno a collaborare con funzionari della difesa e dell'intelligence statunitensi, presentando loro le sue tecniche e proponendo approcci più aggressivi nell'ambito della sicurezza informatica.

Ora che la sua identità è stata rivelata, Caceres sta sollecitando gli Stati Uniti ad adottare un approccio più proattivo alla sicurezza informatica. Ritiene che il governo degli Stati Uniti debba utilizzare il suo potere di hacking in modo più aggressivo per contrastare le minacce provenienti dall'estero.