Climeworks, mostro che mangia 900 tonnellate di CO2 l'anno

Climeworks cattura la CO2 dell'aria per stoccarla o riusarla in ambiti commerciali. Il primo impianto ha aperto in Svizzera e catturerà 900 tonnellate di CO2 l'anno.

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a cura di Manolo De Agostini

Si trova sul tetto di un inceneritore dei rifiuti, a Zurigo, il primo impianto commerciale per la cattura del carbonio. Si chiama Climeworks, ed è formato da tre contenitori con sei collettori di CO2 ciascuno. L'impianto è alimentato dal calore di scarto dell'inceneritore, che serve a mettere in funzione delle ventole che aspirano l'aria, per assorbire l'anidride carbonica tramite dei filtri.

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Quando i filtri sono saturi di CO2 (impiegano due o tre ore), vengono riscaldati a circa 100 °C. In questo modo la CO2 viene "liberata" dal filtro e stoccata come gas concentrato. L'aria senza CO2 viene poi reinserita nell'atmosfera. I filtri possono essere riusati molte volte e durano per diverse migliaia di cicli.

Nel caso specifico la CO2 raccolta è immessa in alcune serre nelle vicinanze, quelle dell'azienda Gebrueder Meier Primanatura. L'azienda agricola userà le 900 tonnellate di CO2 (pari a quelle emesse da 190 auto) raccolte all'anno per accelerare la crescita delle verdure del 20-30%. Una sorta di fertilizzante insomma. Altri usi possibili della CO2 catturata sono la trasformazione in combustibile per veicoli o l'impiego nell'industria delle bibite gassate.

Secondo Climeworks serviranno centinaia di migliaia di questi impianti per dare un forte contributo al rispetto degli Accordi di Parigi, grazie ai quali si vuole impedire che la temperatura terreste salga di oltre 2 °C entro il 2050.

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"Abbiamo meno di 20 anni, ai tassi di emissione attuali, per avere una buona probabilità di limitare le emissioni a meno di 2 °C", ha dichiarato a Fast Company Chris Field, direttore dello Stanford Woods Institute for Environment. "È una grande sfida riuscirci semplicemente riducendo le emissioni derivanti da energia, trasporti e agricoltura".

Serve altro quindi, e Climeworks spera di poter contribuire, creando allo stesso tempo un nuovo business (si stima un costo di 400 dollari a tonnellata). Però non è l'unico sforzo innovativo per ridurre i livelli globali di CO2 in atto nel mondo. I ricercatori dell'Università della California di Los Angeles (UCLA) hanno trovato un modo per trasformare il carbonio catturato in calcestruzzo per costruzioni, mentre gli scienziati della Rice University hanno scoperto che dopare il grafene con azoto consente di convertire la CO2 in combustibili rispettosi dell'ambiente.

L'impianto di Climeworks è particolarmente interessante perché può essere usato ripetutamente e produce qualcosa di commercialmente utile, oltre a essere circa 1000 volte più efficiente nella rimozione della CO2 della fotosintesi.

La possibilità di catturare carbonio è affascinante, ma non dovrebbe essere vista come una licenza per emettere più CO2. Dobbiamo combinare la tecnologia a un modello economico a basse emissioni di carbonio per salvare il nostro pianeta.


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