Hotfile tiene duro in tribunale ma Filesonic è scomparso

La querelle legale tra Hotfile e l'industria cinematografica statunitense sembra essere vicina a una svolta: il giudice deciderà per il processo o meno. Intanto Filesonic è completamente scomparso dal web.

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a cura di Dario D'Elia

L'industria cinematografica statunitense vuol far chiudere Hotfile perché la ritiene la piattaforma pirata più pericolosa al mondo. Nella causa statunitense che vede coinvolta MPAA (Motion Picture Association of America) e i gestori del servizio di file hosting è giunto il momento dei colpi bassi.

"Hotfile ha incoraggiato gli upload pirata puntando a una grande distribuzione degli stessi", si legge nel documento MPAA. "È per tanto suscettibile (di pena) a prescindere dalla percentuale di utilizzo di Hotfile per l'archiviazione dati. Come quando Hotfile pagava gli utenti per condivide file popolari - file che sarebbero stati molto scaricati - ed era sostanzialmente certo che molti fossero pirata".

Tanto tempo fa Hotfile faceva il furbo

Dal febbraio 2011 gli avvocati delle varie parti hanno depositato note di ogni genere. Negli ultimi mesi la febbre è salita ulteriormente perché la MPAA vorrebbe evitare il processo e convincere il giudice che le violazioni sono così lapalissiane da non aver bisogno di un lungo procedimento dibattimentale. Hotfile di contro sostiene che l'avversario stia giocando una partita sporca poiché in fondo l'attività della piattaforma è quella di service provider.

Insomma, una parte sostiene che il modello di business di Hotfile sia basato sul traffico pirata, l'altra che la responsabilità dei file condivisi sia degli utenti. Gli strumenti di segnalazione per ogni violazione sono attivi e a disposizione di tutti i detentori di copyright, nel rispetto del Digital Millennium Copyright Act. Per altro bisogna sottolineare che secondo Hotfile la maggior parte dei file scaricati sarebbe in verità open source, in virtù del fatto che il suo programma di affiliazione è dedicato sopratutto agli sviluppatori.

Il giudice dovrà decidere come procedere, considerando anche che l'intero settore guarda a questo processo per comprendere le sorti dei servizi cloud hosting.

Intanto da più di una settimana anche il famoso Filesonic non è più raggiungibile. I rappresentanti legali si negano: forse anche questa piattaforma è giunta al capolinea