Addio software Microsoft, costa troppo, meglio le alternative open source. È questo, in sintesi, il pensiero espresso da Emmanuel Ormancey, responsabile architetture di sistema del CERN, che un anno fa ha avviato il progetto MAlt (Microsoft Alternatives) proprio per cercare nuove soluzioni da adottare.
Il problema infatti è nato quando il colosso di Redmond ha deciso di spostare il CERN da un regime di prezzi accademico – di cui l'organismo di ricerca ha goduto negli ultimi 20 anni - a un sistema di licenze per utente, tipico delle imprese. La decisione, a detta appunto di Ormancey, avrebbe fatto lievitare i costi di 10 volte, rendendoli "insostenibili nel lungo termine".
L'Istituto di ricerca ha pertanto deciso di esplorare nuove soluzioni per ridurre o eliminare la propria dipendenza da software commerciale, impiegando alternative open source, con l'obiettivo di:
- Fornire lo stesso servizio a ogni categoria del personale CERN
- Evitare il blocco dei fornitori per ridurre il rischio di dipendenza
- Mantenere il controllo dei dati
- Soddisfare i casi d'uso più comuni
I problemi incontrati dal CERN sono in realtà assai comuni tra gli istituti di ricerca, che devono sempre fare i conti con budget limitati. Per questo il CERN ha negoziato con Microsoft un profilo d'uscita della durata di ben 10 anni. Durante questo tempo i costi aumenteranno progressivamente, nel frattempo il progetto MAlt si occuperà di far migrare il personale verso pacchetti software e servizi IT alternativi, alcuni dei quali saranno sviluppati internamente dagli stessi dipendenti.
Il progetto è già passato dalla fase di pianificazione allo sviluppo di un progetto pilota di un servizio mail per il dipartimento IT, che partirà in estate, su base volontaria.